Regali di Natale 2022? Proponiamo una selezione di libri che potreste regalare in queste feste, tutti corredati dalle nostre recensioni per non effettuare un acquisto al buio. Non sono per forza libri usciti da poco, si tratta di libri che a noi sono piaciuti e che pensiamo possano essere graditi anche ai destinatari dei regali. Se cliccate qui invece potrete leggere tutte le nostre recensioni, qui quelle per i più piccoli.
Quelli di Congetture sui libri 2022/23
La mischia – Valentina Maini | Padri – Giorgia Tribuiani | Il Giardino degli Aranci – Dario Voltolini | La calda estate del commissario Casablanca – Paolo Maggioni |
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La mischia di Valentina Maini mi ha travolto per la freschezza, la scrittura raffinata, ricchezza, solidità e audacia. Un libro che incolla per cinquecento pagine, con scrittura e architettura sfacciate, un mirabolante dosaggio tra fatti, pensieri e congetture che resta in equilibrio incomprensibile, un gioco di prestigio sapientemente spericolato. | Padri di Giorgia Tribuiani mette al centro il tema dei rapporti familiari, affrontato con l’aiuto di tre generazioni che si incontrano e scontrano. Non solo, lo spunto del padre perso in giovane età e nonno e suocero mai conosciuto dà modo a Tribuiani di inoltrarsi in sfaccettature più nascoste, pieghe difficili da raggiungere. | Il Giardino degli Aranci di Dario Voltolini è la lettura d’un fiato a ripercorrere l’educazione sentimentale del protagonista, partendo dal punto luminoso che ha portato alla svolta, ritornando alle personalissime tappe e concludendo da dove tutto è iniziato per come si è evoluto. | La calda estate del commissario Casablanca di Paolo Maggioni propone una Milano che è come una fisarmonica, nel mantice che si apre e chiude c’è il respiro di tante vite, tutte quelle che possiamo sfiorare su un tram che la attraversa. Tutte quelle che il commissario Casablanca ha ancora la forza di incontrare nelle sue indagini improvvisate, sgangherate, umanissime. |
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Uscite italiane di quest’anno
Cos’hai nel sangue – Gaia Giovagnoli | Infinito Moonlit – Sara Gamberini | Il mondo finirà di notte – Umberto Sebastiano | Salvamento – Francesca Zupin |
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Cos’hai nel sangue di Gaia Giovagnoli è un esordio interessante, capace di creare un’atmosfera inquietante, tra luoghi che inquietanti lo sono per conformazione e sedimenti psichici inalati con inquietudine inesplicabile. Un meccanismo narrativo che scorre con libertà lungo la linea temporale e lascia che sia la sospensione a incalzare il lettore, aggrovigliando i sentieri della vita fino a nodi inestricabili. | Infinito Moonlit di Sara Gamberini ci porta in un mondo di fantasia, di poesia, di fragilità, senza risultare stucchevole o troppo staccato dalla realtà. Merito della trama, anche se chiamarla trama è difficile. C’è una traccia nuda e profondissima che guida tutte le trecento pagine di questo libro. | Il mondo finirà di notte di Umberto Sebastiano entra piano sotto pelle oltre che per la bella scrittura, per i riferimenti precisi, diretti, vissuti. Si ha la sensazione di partecipare ad una radiocronaca in diretta, una prospettiva privilegiata sulla vita di un gruppo di adolescenti che potrebbero vivere a Pordenone o nella provincia americana. | Salvamento di Francesca Zupin è un brillante esordio di quest’anno, questo libro riesce ad essere ben più che convincente, affermazione che non basta a sottolinearne le peculiarità, si rivela in grado di ritagliarsi una propria unicità che lo rende riconoscibile e spigliato, in cui l’originalità non si annida nell’intreccio ma nella prosa che irretisce, efficace ed elegante. |
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Uscite internazionali di quest’anno
L’albero della nostra vita – Joyce Maynard | Questo mondo non ci appartiene – Natalia García Freire | Annientare – Michel Houellebecq | I morti dell’isola di Djal e altre leggende – Anna Seghers |
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L’albero della nostra vita di Joyce Maynard è la storia di una donna e di una coppia, sullo sfondo di una Storia che si riflette implacabile nella vita di ciascuno: le lotte sociali, l’avvento della tecnologia, la tragedia del Challenger, un filo rosso che lega tutti in un’unica, grande esperienza umana. | Questo mondo non ci appartiene di Natalia García Freire in poche pagine è riuscita a creare un caso letterario basato sull’originalità, la lentezza, la riflessione e anche una buona dose di gusto oscuro per le cose ultime della vita. Un libro sicuramente figlio del Sudamerica, ma universale per qualità della scrittura e temi trattati. | Annientare di Michel Houellebecq è un libro che affascina e attrae per la qualità della scrittura e per la caratterizzazione di molti personaggi, eppure non arriva ad emozionare, a scandalizzare, a destabilizzare come in altre occasioni Houellebecq ci aveva abituato. Che ci abbia abituato troppo bene? | I morti dell’isola di Djal e altre leggende di Anna Seghers è un volume composto da leggende e miti riscritti nella prosa felice e ammaliante dell’autrice, oltre che da tre racconti che vanno al centro invece della storia contemporanea. Un libro con due anime unite da un’unica ricercatezza e qualità di scrittura di rara bellezza. |
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Piacevoli sorprese
Tutte le camere d’albergo del mondo – Gherardo Bortolotti | Enti di ragione – Marta Cai | La città dell’orca – Sam J. Miller | Berlino Blues – Paul Scraton |
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Tutte le camere d’albergo del mondo di Gherardo Bortolotti per continuare le leggende con prosa tanto vorticosa quanto precisa che le rende allucinate e incarnate. Una parola viva, propositiva, stratificata, poetica, immaginifica, ironica, parallela e intrecciata al quotidiano. | Enti di ragione di Marta Cai mostra una prosa dalla pulizia vertiginosa ricca di implicazioni, capace di una precisione immaginifica. Una culla di contraddizioni che sprigionano il loro potenziale quasi senza che ce ne rendiamo conto, agendo alle spalle per sorprenderci e non attraverso un impatto forzato. | La città dell’orca di Sam J. Miller è una distopia fantascientifica accattivante capace di creare un mondo concreto per il lettore e proporre personaggi incisivi. Un libro che preconizza l’incedere della catastrofe ecologica fino al punto in cui gli uomini saranno costretti a ritagliarsi gli spazi vitali tra le acque, vivendo in una tecnologia avanzata che regge un sistema precario. | Berlino Blues di Paul Scraton racchiude tracce di una serie di indizi, rifrazioni di una realtà liquida, fogli di un’unica mappa precaria. Ne scaturisce una Berlino mobile, sia nei sedimenti storici che lasciano il segno, sia nello sviluppo senza sosta che pare mirare ad un cambiamento perpetuo, sia negli abitanti che la afferrano a fatica, ne colgono solo parti difficili da ricomporre. |
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Saggi
La voce nascosta. Alla ricerca della lingua madre – Christina Le Kisdaroczi, Alessandra Vitali, Graziella Zulauf-Huber | Piante che cambiano la mente. Oppio, caffeina, mescalina – Michael Pollan | La fine dell’impero cognitivo. L’avvento delle epistemologie del Sud – Boaventura de Sousa Santos | Anarchia. L’inarrestabile ascesa della Compagnia delle Indie Orientali – William Dalrymple |
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La voce nascosta. Alla ricerca della lingua madre di Christina Le Kisdaroczi, Alessandra Vitali, Graziella Zulauf-Huber, domandarsi cosa sia una lingua diventa una ricerca esistenziale, sulle proprie origini, se a chiederselo è la figlia di due mondi. Questo è il punto centrale da cui parte l’opera, un carteggio di rara bellezza. | Piante che cambiano la mente. Oppio, caffeina, mescalina di Michael Pollan conduce un’indagine sia storica che chimica alla ricerca delle sostanze che con maggiore successo hanno accompagnato la storia dell’uomo, cercando i punti di contatto fra l’evoluzione della storia e la capacità di una specifica pianta di adattarsi all’epoca in corso. | La fine dell’impero cognitivo. L’avvento delle epistemologie del Sud di Boaventura de Sousa Santos ha smisurate ambizioni, verrebbe da dire utopistiche, se solo non ancorasse l’obiettivo ad un’analisi puntuale e a proposte concrete. Questo non significa che in questo modo il compito appaia meno arduo, però si toglie dal campo delle vane lamentazioni e si inserisce in una progettualità virtuosa che acquista senso pratico. | Anarchia. L’inarrestabile ascesa della Compagnia delle Indie Orientali di William Dalrymple, con grande intelligenza, non spinge la riflessione oltre i confini dei dati, ma il grande storico e scrittore britannico indica una via di lettura alla contemporaneità profonda e complessa proprio attraverso l’analisi di un relativamente recente passato. |
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I bellissimi internazionali
Museo animale – Carlos Fonseca | Il cavo dell’onda – Alice Rivaz | Punto di fuga – Mikhail Shishkin | Acque strette – Julien Gracq |
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Per alcuni romanzi la scelta del luogo in cui far accadere le azioni dei protagonisti è un aiuto silenzioso a farci trovare l’atmosfera del racconto. Un occhio quasi cinematografico, un personaggio aggiunto, un misterioso monologhista. In Museo animale troviamo già dal titolo un luogo sconosciuto, un oggetto misterioso: motivo di suspence che Carlos Fonseca instilla scientemente prima della narrazione. | I libri di Alice Rivaz sono un piccolo piacere, quasi intimo. Eppure affermarlo vorrebbe ridurre una parte della letteratura della scrittrice svizzera. Per cogliere appieno la scrittura profonda ma sempre discreta, leggera, mai barocca della Rivaz bisogna lasciarsi cadere nei suoi libri, lasciarsene avvincere, finché ad un certo punto non ci troverà commossi come di fronte ad un diario. | Punto di fuga di Mikhail Shishkin è un viaggio meraviglioso e dolce come una splendida passeggiata in collina, le parole cadono sempre nel momento più giusto, gli argomenti sempre incredibilmente intimi e allo stesso tempo universali. Un viaggio intenso da compiere per capire qualcosa di un mondo di cui siamo solo osservatori lontani. | Acque strette di Julien Gracq è un’escursione in barca sull’Èvre diventata percorso interiore che, agganciandosi al paesaggio, si libera in associazioni personali che sfociano in citazioni, sogni, allucinazioni delicate, ricordi, pensieri, intuizioni, suggestioni, insomma tutto quello che fa di un’anima un elemento danzante sulla musica del mondo. |
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I bellissimi italiani
Lingua madre – Maddalena Fingerle | L’esercizio – Claudia Petrucci | La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera – Alberto Ravasio | Blu – Giorgia Tribuiani |
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Lingua madre di Maddalena Fingerle con una prosa fresca e audace, capace di immergere il lettore mentre lo stordisce, propone questo racconto allucinato, una specie di diario di pensieri che seguono il filo instabile di un viaggio tutto compreso nella mente del protagonista, sulla rotta Bolzano-Berlino e ritorno. | L’esercizio di Claudia Petrucci è un libro straordinario, tanto più se si pensa ad un esordio. Un’immersione totale in un pericoloso gioco psicologico riguardante la personalità, percorrendo il sottile limite tra amore e possesso, desiderio e opportunità, aspirazione e accettazione l’autrice ci immerge in una vertigine di arroganza e debolezza da lasciare senza fiato. | La vita sessuale di Guglielmo Sputacchiera di Alberto Ravasio è una perla di sagacità che se ne frega del politicamente corretto, lanciando la scrittura in un vortice di tragicommedia capace di intercettare le tematiche dal quel lato comico così poco frequentato. La sua corsa riesce, perché il libro ha ritmo e un’ironia tagliente. | Blu di Giorgia Tribuiani è romanzo, intenzionato a inquietare. Una terza persona incalzante, innervata di interventi in prima, che asfissia con il suo andamento accusatorio, che si impiglia tra le ossessioni della protagonista, si frammenta nei labirinti delle manie percorrendone tratti senza uscita e mai fino in fondo, braccando pensieri e paure senza scampo, senza sconti. |
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Classici moderni
La pelle – Curzio Malaparte | L’isola di Arturo – Elsa Morante | L’arcobaleno della gravità – Thomas Pynchon | Il signore delle mosche – William Golding |
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La Pelle di cui parla Curzio Malaparte è quella che Napoli e i napoletani cercano di salvare al termine della seconda guerra mondiale, quando tra le macerie fisiche e soprattutto morali si cerca di sopravvivere convivendo con la meschinità, la mancanza di nobiltà portata dalla sconfitta. | Ne L’Isola di Arturo la Morante, con penna sapiente, esplora tutta la complessità della crescita, del diventare adulti, esplorando in particolar modo tutta l’ambiguità dell’adolescenza, dove trovano posto, allo stesso momento, nello stesso identico sguardo sentimenti antitetici e conflittuali. | Quando Agafan ha deciso per me il grande classico da recensire questo mese e mi sono ritrovato tra le mani questo tomo da oltre 900 pagine, confesso, ho avuto alcuni dubbi circa la bontà delle mia scelte in fatto di amicizia e sodalizi lavorativi. | Non c’è speranza per il genere umano. Questo, in sintesi, il messaggio de il Signore delle Mosche, libro che valse a William Golding il premio Nobel per la letteratura nel lontano 1983. |
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Grazie, non solo per me.