Annientare - Michel Houellebecq

Annientare – Michel Houellebecq

Annientare di Michel Houellebecq è un libro che affascina e attrae per la qualità della scrittura e per la caratterizzazione di molti personaggi, eppure non arriva ad emozionare, a scandalizzare, a destabilizzare come in altre occasioni Houellebecq ci aveva abituato. Che ci abbia abituato troppo bene?

Annientare di Michel Houellebecq

Quando si parla dei libri di Houellebecq si è soliti aprire molte parentesi e fare molte premesse, come se la sua letteratura andasse sempre in qualche modo inquadrata. Dagli inizi della sua fortunata carriera letteraria, la radicalità, la provocazione, il cinismo della sua penna, hanno sempre obbligato il lettore ad affrontare un corpo a corpo con il pensiero dello scrittore francese, in un costante rapporto dialettico. Ma non è forse questo la letteratura? Non è forse confronto e discussione? Provocazione e seduzione? Di certo lo è un certo tipo di letteratura alta, morale potremmo azzardare, di certo lo è la letteratura di Houellebecq maestro nel buttare sale sulle ferite aperte della società contemporanea. 

Lo ha fatto in passato, lo fa in parte anche nel suo ultimo lavoro. 

Dalla quarta di copertina scopriamo che questa volta Michel Houellebecq avrebbe raccontato una storia d’amore tra le più commoventi della sua carriera. In effetti troviamo, nelle quasi ottocento pagine di Annientare, una storia d’amore, anche se fino all’ultima parte del libro non sarà l’unico filone narrativo ad accompagnarci nella lettura. 

Paul Raison è il protagonista attorno cui tutte le storie si incrociano, l’assistente di Bruno, ministro delle finanze dello Stato francese tra i più apprezzati delle storia repubblicana. In questa carriera basata sull’ascolto e sulla condivisione di prospettive, Paul e Bruno scoprono anche il fallimento dei rispettivi rapporti di coppia, fiaccati dalla stanchezza e forse dalla poca capacità di osservare l’altro. 

Attorno a Paul ruotano però anche la sua famiglia formata da una sorella devota cattolica e austera promotrice dei valori cristiani e un fratello fragile e infelice annullato da una moglie prevaricatrice ingiustamente ambiziosa. L’improvvisa infermità del padre provocata da un ictus riunisce tutta la famiglia Raison attorno alla vecchia casa d’infanzia, da cui partiranno le ipotesi sugli scenari futuri dopo la possibile morte del padre.

Annientare

Abituati bene?

Gli orizzonti si uniscono e si confondono perché l’ictus al padre di Paul coincide con l’elezione presidenziale a cui Bruno partecipa in cerca della riconferma nella sua carica di ministro. Al momento più pubblico della vita di Paul corrisponde il momento più intimo e privato. 

La storia d’amore si interseca temporalmente tra il periodo della malattia di padre Raison e le elezioni per la repubblica francese. Nel seguirla troviamo almeno tre fasi che coinvolgono empiricamente il lettore per la loro semplicità: da un lato la riflessione su una vita pacifica, agiata, serena, ma da cui è esclusa ogni vitalità sessuale, dall’altro il riavvicinamento fino alla terza che sancisce la conclusione del libro.

La scoperta dell’infermità del padre di Paul coincide con la mancanza di passione per il rapporto di coppia e per il silenzio affettivo che provoca questa lontananza. Proprio in questa parte troviamo le pagine migliori del libro, quelle in cui, con un tema abbastanza caro ad Houellebecq, la carnalità si erge ad unica barriera per la dissoluzione della vita umana dopo che ogni promessa ultra corporea e ultra terrena è fallita miseramente. Dove l’ideologia viene a crollare, solo il corpo riesce a tenere l’io in equilibrio.

Peccato però che, a differenza di altri libri dell’autore francese, si percepisca l’assenza di un fuoco preciso della narrazione, un vero climax. Tutto appare, da tre quarti del libro in poi, adagiato su una scrittura perfetta ma che non ferisce e neanche emoziona fino in fondo. 

Dalle mie considerazioni non appare una delle storie che nel libro viene sviluppata, cioè tutta la vita politica di Paul e il susseguirsi di eventi che porteranno Bruno a reinsediassi presso il ministero del governo francese. Ho volontariamente escluso questa parte perché non se ne ha una sensazione di forza che pure, in altre occasioni, è stato il centro della critica di Houellebecq alla società occidentale e alle sue debolezze.

Annientare è un libro che affascina e attrae per la qualità della scrittura e per la caratterizzazione di molti personaggi, eppure non arriva ad emozionare, a scandalizzare, a destabilizzare come in altre occasioni Houellebecq ci aveva abituato.

Che ci abbia abituato troppo bene?

Michel Houellebecq – AnnientareLa Nave di Teseo
Traduzione: Zemira Ciccimarra Milena

Voto - 75%

75%

User Rating: Be the first one !

Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.