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Il mondo finirà di notte – Umberto Sebastiano

Il mondo finirà di notte di Umberto Sebastiano entra piano sotto pelle oltre che per la bella scrittura, per i riferimenti precisi, diretti, vissuti. Si ha la sensazione di partecipare ad una radiocronaca in diretta, una prospettiva privilegiata sulla vita di un gruppo di adolescenti che potrebbero vivere a Pordenone o nella provincia americana.

Il mondo finirà di notte di Umberto Sebastiano

Ci sono libri che raccontano dell’autore, se non direttamente, indirettamente, attraverso tracce, segnali, piccole fessure. Nel caso di Umberto Sebastiano ritroviamo la sua personalità e la sua cultura in ogni pagina di questo bell’esordio editoriale dal titolo Il mondo finirà di notte.

Umberto Sebastiano, giornalista in bilico fra cultura, musica, arti plastiche e perfomative, si è occupato di critica per L’Unita, L’Espresso, Left, oltre che per diversi periodici attenti alla cultura underground. Nel suo linguaggio non mancano però anche l’immediatezza della televisione e del radio racconto, dove tra gli altri ha firmato come autore Ecfrasi della finestra con le musiche originali di Claudio Rocchetti.

Da questo humus ricco di esperienze culturali e visioni artistiche nasce la base da cui prende vita un romanzo avvincente e accattivante che segue come un occhio di bue le vite di alcuni adolescenti di provincia.

Pagine che raccontano al tempo presente le vite di adolescenti provinciali e sognatori, contadini e rockstar, ingenui e sfacciati. Pagine, guarda caso, scritte per lo più al presente, come a rimarcare l’urgenza del racconto che passa dalla pelle dei protagonisti.

Tutto ha inizio con una spilla da balia che simpiglia in un bottone, e strappa. Lei, la spilla, si chiama Kyara: sedici anni, anfibi, capelli corti e ossigenati, passo deciso mentre va alla riunione clandestina del circolo femminista di poesia. Il bottone in cui s’impiglia è Alex, che tiene moltissimo alla camicia abbottonata fino al collo perché vestirsi come un mod e suonare in un gruppo, quando hai diciassette anni a Pordenone ed è il 1981, è il modo per non lasciarsi soffocare.

Lei insegue la poesia, lui il sogno della musica, e così si incontrano. Anzi, si scontrano. Talmente forte che, nell’urto la camicia di Alex si strappa. E in quell’istante un sentimento che nessuno dei due ha mai provato li unisce e, unendoli, proprio come una spilla da balia, li lacera.

Per Alex e Kyara è una vertigine, l’inizio di un grande amore e di un viaggio alla scoperta delle gioie del corpo e degli abissi dell’anima, perché questo grande desiderio che tutto consuma è anche uno strappo alle regole del branco e di una provincia sorda, maschilista e violenta.

Il mondo finirà di notte

Colonna sonora tra amore e morte

La colonna sonora dà ritmo ad amicizie e tradimenti, complotti e bassezze, genitori incapaci di capire e figli che scappano di casa, incursioni nelle parti più buie del giorno e più luminose della notte. La storia di Alex e Kyara disegna una parabola che, toccando il suo punto più alto, tocca anche quello più basso: il luogo dove lamore e la morte si congiungono.

La musica, colonna sonora di una vita indipendente, ovviamente ha una importanza non secondaria nel racconto di cui si apprezzano oltre alle scelte stilistiche, i tempi di entrata ed uscita. A change is gonna come di Otis Reddig apre il libro con una bella scena di interno notte in cui Alex, il protagonista, si sente demiurgo delle vite nelle sue vicinanze. Compaiono i Killing Joke con The Wait, la band stracult dei Buzzcocks, gli Stranglers: riferimenti precisi ad un mondo molto ben definito di ascolti.

Ma non c’è solo la musica ascoltata, c’è anche quella suonata dalla band di Alex, canzoni che la vita in provincia suona come se fossimo a Los Angeles. Poi c’è anche Quando mi scappi dalla mente, pezzo dedicato a Kyara da Alex.

Un romanzo che entra piano sotto pelle oltre che per la bella scrittura di Umberto Sebastiano, per i riferimenti precisi, diretti, vissuti. Si ha la sensazione di partecipare ad una radiocronaca in diretta, una prospettiva privilegiata sulla vita di un gruppo di adolescenti che potrebbero vivere a Pordenone o nella provincia americana.

Il mondo finirà di notte è un bel viaggio nei sogni e nelle trasgressioni dell’adolescenza, forse un bel ricordo di uno dei momenti della vita in cui si può pensare che davvero tutto potrebbe cambiare.

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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