Vorrei avere… - Giovanna Zoboli Simona Mulazzani

Vorrei avere… – Giovanna Zoboli, Simona Mulazzani

In Vorrei avere… di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani il lettore anela a una bellezza che viene solo fatta intendere dalle parole in poesia e dalle tavole a doppia pagina: un gioco di tensioni tra l’immaginario e il libero pensare che prende forma nel succedersi delle pagine.

Vorrei avere… di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani

“L’erba voglio non cresce neppure nel giardino del re”, usava dirmi mia nonna Innocenta in circostanze che non ricordo, o che è bene non rendere pubbliche. “Voglio”, appena dopo aver proferito LA parola, il suo sguardo di rimprovero mi faceva mordere la lingua e pentire di essermi dimenticata ancora una volta le buone maniere. Eppure mi risultava che re e regine pretendessero a gran voce: avrei proprio voluto vedere cosa cresceva in quel giardino.

Anni dopo ne ho intravisto alcune colture sfogliando Vorrei avere…, libro a figure scritto da Giovanna Zoboli e illustrato da Simona Mulazzani, il cui anno di pubblicazione, per la casa editrice milanese Topipittori, risale al 2010.

In questo libro il desiderio prende la forma del condizionale presente e giro pagina dopo giro pagina ci accompagna nel giardino di sua regina Natura.

A svelare la presenza di una pantera in copertina sono i due occhi gialli tra le fronde di un albero che sembra averla generata, ma è il nero della pelliccia che la confonde nel buio a renderla l’esatta continuazione di un intrico di rami.

Il nero della pantera è dunque l’equivalente cromatico del mantello dell’invisibilità di James Potter, poi passato al figlio Harry, chi non vorrebbe averlo? Sin dal principio del libro la magia, sprigionata però dalla natura, ci conduce in un mondo onirico, in un creato venerabile. Il frontespizio è abitato da due dediche «A mia mamma e mio babbo. (sm)» e «A mamma masai. (gz)» che strappano il libro, il tempo di un giro pagina, dalla sua “etereità”, riportandolo alle sue autrici.

Un gioco di tensioni tra l’immaginario e il libero pensare

Il lettore, appena dopo, ne riprende le redini e lo attraversa anelando a una bellezza che viene solo fatta intendere dalle parole in poesia della Zoboli e dalle tavole a doppia pagina della Mulazzani: un gioco di tensioni tra l’immaginario e il libero pensare del lettore prende forma nel succedersi delle pagine.

Vorrei avere… è una lirica, a tratti nostalgica, in lode a un creato messo sotto la lente d’ingrandimento di una sensibilità tutta umana che avverte lo scarto incolmabile tra sé e l’essere e il sentire animale: anche «La malinconia del cane se è inverno e fuori nevica»[1] ha una sua insondabile connotazione.

Ma ancora, il canto delle balene, che immagino faccia invidia al più grande tenore e che lascia sospesi di stupore oceani lontani e ricercatori, le immense orecchie dell’elefante che intendono quel che dice il cielo[2], tanto che c’è chi crede che siano capaci di portare la pioggia, sono avvertiti come manifestazioni di un pensiero capace di sentire la perfezione di una natura esatta e inarrivabile.

Il percepire la grandezza leggera di ciò che ci circonda è però la nostra forza.

In questi tempi di Covid-19 il sacrificio necessario dello stare a casa può prendere le forme di una nostra personalissima primavera capace di risvegliare quelle attenzioni sopite dall’abitudine e canalizzate nella frenesia del fare: anche «Il cuore veloce del topo quando scappa e scappa»[3] potremmo riascoltare, stupendoci di quanta bellezza abbiamo trascurato.

Forse è l’erba vorrei che cresce nel giardino del re, in tal caso io vorrei avere «Gli occhi del merlo per ogni erba che cresce nel campo»[4].

Spunti didattici
Vorrei avere… è prima di tutto un libro da sfogliare, stagione dopo stagione, anno dopo anno.

Poi, a seguire, può essere utilizzato come casa da abitare, alla scuola dell’infanzia, o come innesco di altre storie dalla scuola Primaria all’Università della Terza Età, anche perché chi se non i nostri nonni, oltre a insegnarci le buone maniere, sa raccontare le storie più belle, anche partendo dalle ceneri?

Maestre, invitate i vostri bambini, ad armarsi di questo libro e ad andare,  appena potranno di nuovo, dai loro nonni per raccontare loro e farsi raccontare quelle storie che altrimenti rimarrebbero nel cassetto. Anche questo è un teatro da riaprire.

Lo consigliamo a… chiunque abbia pensato di non poter sentire battere il cuore di un topo o creduto che l’occhio a mandorla fosse prerogativa degli orientali, senza aver mai guardato un barbagianni.


[1] G. Zoboli e S.Mulazzani, Vorrei avere…, ed. Topipittori, Milano, 2010.
[2] Cfr. Ivi.
[3] Ivi.
[4] Ivi.

Giovanna Zoboli, Simona Mulazzani – Vorrei avere…Topipittori

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Su Linda Geninazza

Non vi dirò, almeno subito, cosa faccio, ma da dove arrivo; credo le radici contino più della chioma che a volte, almeno la mia, è dritta, a volte mista, a volte curva, mentre laggiù, agli inizi, poco cambia, tutto si irrobustisce. Cusino, non cercatelo su Google Maps perché non vedrete altro che un rosso segnaposto abbandonato nel più fitto verde, lì sono cresciuta e lì ci tornerò. Ora abito il grigio-perla di Milano, altra spina nel cuore, qui vivo e ci resterò. Dimezzata tra due terre non di mezzo, questa sono io.

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