Rules of Summer - Shaun Tan

Rules of Summer – Shaun Tan

Rules of Summer di Shaun Tan ha un occhio e un orecchio acerbo, pronti ad ascoltare i pensieri dei bambini, così distanti da noi ma così pieni di significato. I due fratelli in giro per delle pagine fatte di un mondo di finzione e di realtà, attraversano strade, case, luoghi surreali con la voglia di giocare e di scoprire.

Rules of Summer di Shaun Tan

Rules of summer

Non iniziamo l’anno con le polemiche, per cortesia. So che è inverno. So che mancano sei mesi alle vacanze di noi insegnanti. Lo so bene, certe cose non si scordano e sulle ferie non si scherza. Ma ho deciso di iniziare così l’anno.

Lunedì 9 gennaio si ritorna a scuola e si deve tornare tenendo a mente una serie di regole: “Le regole dell’estate di Shaun Tan”. Per chi non conoscesse Tan, la copertina di “Rules of Summer” ci tiene a ricordare qualcosa di importante: “From the New York Times bestselling author of The Arrival”. Prima ancora di leggere la rece, dovete già essere in libreria o su un qualche sito – possibilmente librerie indipendenti grazie – e comprare The Arrival e Rules of Summer. Lo avete fatto? Dai, fatelo. Garanzia. Shaun Tan è una garanzia. Questi due capolavori sono due garanzie. La mia rece non lo so, ma i libri sì. Ora, andiamo avanti.

Le regole dell’estate è un albo illustrato edito da Rizzoli nel 2015; vi mostro il testo in inglese perché alcuni libri sono meravigliosi tradotti, ma ti lasciano senza parole in lingua madre: questa edizione è stata stampata a New York, dalla casa editrice Scholastic nel 2014.

Il testo non è un semplice albo, è un prontuario delle regole, le regole arbitrarie che vengono date ai bambini e che, spesso, sono assurde e fanno pensare. Una delle mie preferite che sento a scuola è: “puoi correre ma solo se lo fai piano”, ma anche dire mentre tu sei in maniche corte “mi raccomando tieni la felpa”. Sì, perché i bambini vivono in realtà in un universo parallelo in cui c’è sempre meno 12, quindi devono essere sempre coperti e imbacuccati così, belli sudati, si prendono la bronchite per gli sbalzi ma almeno avevano una bella felpa da mostrare.

Shaun Tan ci mostra tutte le regole che il protagonista della storia e suo fratello hanno imparato l’estate passata[1], regole importanti che noi adulti non possiamo capire perché Tan parla un linguaggio infantile, il linguaggio di quell’infanzia che ormai è per noi perso e che non riusciamo più a ritrovare.

Tan invece ha un occhio e un orecchio acerbo, pronti ad ascoltare i pensieri dei bambini, così distanti da noi ma così pieni di significato. I due fratelli in giro per delle pagine fatte di un mondo di finzione e di realtà, attraversano strade, case, luoghi surreali con la voglia di giocare e di scoprire, con la voglia di fare tutte quelle cose che solo in estate puoi fare proprio perché è estate, è quel tempo che da bambini hai per imparare le regole e per poi poterle trasgredire, per avere la tua libertà e per poter comprendere ciò che davvero conta per te.

Rules of summer
Never give your keys to a stranger
Rules of summer
Never be late for a parade
Rules of summer
Never ask for reason

Never. Mi raccomando.

E, …

Rules of summer
Always know the way home

Un libro da leggere in compagnia di almeno un bambino, per aver la possibilità di farvelo spiegare da chi ha uno sguardo attento come il loro.

Spunti didattici:

Le regole dell’estate è un testo che io leggerei a partire dalla scuola dell’infanzia e su cui si può giocare a riscrivere le proprie regole dell’estate, magari proprio al ritorno dalle vacanze, invernali o estive, e su cui riflettere su temi legati alla cittadinanza e al concetto in sé di regola. Lo si consiglia anche come dono di lettura, per rilassarsi e godere delle immagini e delle parole di Tan.

Lo consigliamo a… tutti i docenti che tornano a scuola, per ricordarsi di ascoltare i bambini e a tutti gli adulti che non dovrebbero mai perdere l’ultimo giorno d’estate. That’s it.


[1] https://www.shauntan.net/summer-book

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Su Ilaria Dui

Laureata in Scienze della Formazione primaria, specializzata in messaggi vocali dai 4 minuti in su, dottoranda in Netflix, amante di storie di qualsivoglia tipo, ladra di abiti di sorelle maggiori, carnivora di professione, goffa come secondo lavoro. Tra una pista da sci e il duomo di Milano, tra amici montagnini e amici San Carlini, mi piace pensare di poter percorrere diverse strade fatte di punti di vista diversi e dettagli opposti, il tutto con una vecchia auto perennemente dal meccanico grazie a un conto corrente perennemente in rosso

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