Case di María José Ferrada e Pep Carrió è uno zibaldone di immaginari orizzonti abitativi dove la scrittura poetica della Ferrada e le pennellate su agenda di Carrió s’incontrano facendoci entrare in intimi, immaginifici microcosmi.
Case di María José Ferrada e Pep Carrió
Bisogna pur vivere da qualche parte, ma dove? Nelle caverne dello stato messicano di Chihuahua o a Sambuca, in Sicilia? In casette con piccoli orti o in parallelepipedi di calcestruzzo traslati di quartiere in quartiere? Di fuori o di dentro? Con metrature su misura per i nostri pensieri, come diceva Gio Ponti, o rispondenti solamente alle necessità?
Abitare, d’altronde, è metamorfosi e la casa, in tutte le sue forme e consistenze, rappresenta il corrispettivo oggettivo del passaggio da una fase ad un’altra, da un modo di abitare ad un altro.
Pep Carrió, che abita a Madrid e ogni giorno fa un disegno sul suo taccuino, María José Ferrada, che abita a Santiago del Cile e ogni giorno scrive un racconto e Marta Rota Nύñez, che abita a Torino e ogni giorno traduce, grazie alla casa editrice Topipittori, che abita a Milano e ogni giorno produce e distribuisce libri, raccontano 39 modi in cui è possibile abitare una casa.
Presentato per la prima volta a marzo 2022 alla Bologna Children’s Books Fair, nonostante scritto in piena pandemia, Case è uno zibaldone di immaginari orizzonti abitativi dove la scrittura poetica della Ferrada e le pennellate su agenda di Carrió s’incontrano facendoci entrare in intimi, immaginifici microcosmi.
Ogni abitazione si apre così al lettore attraverso parole esatte, capaci di catturare l’essenza di questo o quell’inquilino e di restituirla tradotta in una prosa che profuma di poesia; le illustrazioni, dai colori densi e pastosi, sembrano voler imbrigliare quello stato d’essere transitorio e suscettibile di altre trasformazioni.
Casa, per Luis Pereira è una stanza con una finestra che affaccia nella zona della corteccia prefrontale da cui poter osservare il suo passato, per Ernesto Barros è la memoria della sua stessa esistenza che porte, pareti e finestre conservano in esse, per Marta Fuentes è una foglia di ontano, per Yaro Mbeki una sola stanza attrezzata di un letto, un divano, un bosco, tre stormi di uccelli e il sole del pomeriggio, e così altre ancora.
Ciascuna incarna la complessità dello scenario contemporaneo, chiamato ad interrogarsi rispetto alle categorie uomo – natura, interno – esterno, tradizione – innovazione, individualità – collettività, guerra – pace, e invita a riprogettare gli spazi considerandoli non solo come luoghi fisici ma dell’anima.
Non a caso molte case hanno sembianze antropomorfe quasi a suggerire la trasversalità del concetto “abitare” che, oltre al suo primo significato, sembra voler includere anche quello più olistico di armonia del sé.
Spunti didattici
Case è un libro a figure che può essere assaggiato casa per casa, lo si può anche spizzicare in compagnia di grandi e meno grandi. In classe può costituire uno spunto creativo per ripensare insieme gli spazi didattici e riprogettarli, anche tenendo conto della dimensione domestica e della classe come home based.
Lo consigliamo a… chi vorrebbe un canarino ma non trova lo spazio per metterlo, a chi pensa che un’abitazione sia una semplice addizione di pareti e pavimenti, a chi non pulisce i vetri delle finestre e a chi trascorre le domeniche pomeriggio da Ikea.
María José Ferrada e Pep Carrió – Case – Topipittori
Traduzione: Marta Rota Núñez