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Libri Aprile 2018 – La selezione del mese

Non sapete cosa leggere in questo aprile che pare promettere un tempo decoroso, almeno rispetto al mese scorso? Ecco la nostra consueta rassegna di titoli: una selezione di libri pescati tra i grandi classici e le novità più recenti che potranno farvi compagnia in queste prime settimane di primavera

Libri da leggere Aprile 2018

Io sono Jonathan Scrivener, Claude Houghton

Io sono Jonathan Scrivener di Claude Houghton, un giallo molto particolare, in cui ad essere indagati non sono fatti, bensì personalità. Chi è Jonathan Scrivener, che cosa riusciamo a sapere di lui, quanto si avvicina al vero ciò che scopriamo, chi si nasconde dietro la coltre di nebbia che egli stesso ha creato?

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David Foster Wallace, La Scopa del Sistema

Un personaggio femminile bellissimo, una storia che non è una storia e, su tutto, la meravigliosa capacità di Wallace di saper ricavare l’essenza più pura da ciò che apparentemente è marginale. Un libro che forse non piacerà al tipico lettore da “ombrellone” ma, se provate a farlo vostro, saprà aprirvi mondi infiniti

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L’amore fatale, Ian McEwan

L’amore fatale di Ian McEwan, un libro sull’ossessione amorosa che incrocia due vie: quella della patologia che è anche l’unica espressione, una circolo vizioso senza via d’uscita. Un libro ricco di spunti che potrebbero dare avvio a discussioni e approfondimenti senza fine. Una scrittura agile senza cadere nella banalità.

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Emmanuel Carrère – Propizio è avere ove recarsi (Opere di Emmanuel Carrère)

Questo weekend non prendete impegni, passate da una libreria e comprate Propizio è avere ove recarsiraccolta di saggi, articoli e sceneggiature mai realizzate di Emmanuel Carrère. Fatelo per regalarvi due giorni in compagnia di un viaggiatore colto del nostro tempo che vi snocciolerà la contemporaneità in un vortice caleidoscopico che parte da Parigi e arriva a Vladivostok, passando per la Romania e San Francisco.

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William S. Burroughs – Pasto nudo

Parlare di quello che unanimemente viene considerato il capolavoro di William Burroughs è un viaggio complicato: la sensazione è la stessa di quando si prova a raccontare un sogno, meglio ancora un incubo. La tensione costante, il senso strisciante di catastrofe, lo straniamento, il disturbo perenne, così come l’automatico atto empatico nei confronti dell’autore, si confondono lasciandoci tra le mani qualcosa che senti che ti ha già segnato profondamente, ma non sai come ci sia riuscito. O forse sì?

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1984 di George Orwell, la recensione

Il libro di Orwell, oltre a essere uno dei più grandi capolavori del 900, nonché pietra miliare del genere distopico, riversa in pagina una descrizione reale, ma soprattutto, attuale, dell’uomo

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Dei fiumi resta il nome – Matt Briggs

Dei fiumi resta il nome di Matt Briggs racchiude undici racconti molto diretti, ad assecondare la concretezza degli stralci di vita intercettati. Con uno stile privo di fronzoli, dove la liricità è racchiusa nei sogni senza sbocco e nel futuro atrofizzato, seguiamo i protagonisti in gesti quotidiani, pensieri molto pratici, errori rozzi e sensibilità deviate.

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