Persona
Marracash
Se qualcuno un giorno ci avesse detto che Marracash avrebbe fatto un album con lo stesso titolo (e diverse citazioni) del film più psicanalitico di Bergman, beh l’avremmo canzonato in malo modo. Se c’è qualcosa di lontano nell’immaginazione collettiva sono proprio il regista scandinavo e Marracash, invece eccoci qui a parlare dell’uno e dell’altro senza fare torto a nessuno.
Per Marracash non ci sono grandi presentazioni da fare, potremmo semplicemente dire che è il rapper più trasversale e ricco di spunti in circolazione, oltre a poter vantare uno straordinario successo che a solo una settimana dall’uscita del suo ultimo album lo vede guardare tutti dalla cima della classifica.
Persona non è certo un album innocuo per le coscienze che lo incontreranno, di sicuro un prodotto che non lascia indifferenti nel gran miscuglio di alti e bassi che è la musica attuale.
Partiamo dall’inizio, Persona è immaginato come un’anamnesi a cura del Dottor Marracash che con grande dovizia di particolari e meticolosità passa ad analizzare dalla testa ai piedi tutto il (suo?) corpo. Troviamo infatti accanto al titolo dei pezzi il sottotitolo con il nome della parte del corpo di cui ci stiamo occupando, per questo abbiamo un pezzo dedicato ai denti, allo stomaco, al cervello e così via.
Guardate quindi con attenzione la tracklist e divertitevi:
TRACKLIST
02. QUALCOSA IN CUI CREDERE – Lo scheletro (feat. Guè Pequeno)
03. QUELLI CHE NON PENSANO – Il cervello (feat. Coez)
04. APPARTENGO – Il sangue (feat. Massimo Pericolo)
06. BRAVI A CADERE – I polmoni
07. NON SONO MARRA – La pelle (feat. Mahmood)
08. SUPREME – L’ego (feat. tha Supreme & Sfera Ebbasta)
09. SPORT – I muscoli (feat. Luchè)
11. CRUDELIA – I nervi 12. G.O.A.T. – Il cuore
13. MADAME – L’anima (feat. Madame)
14. TUTTO QUESTO NIENTE – Gli occhi
15. GRETA THUNBERG – Lo stomaco (feat. Cosmo)
Si notano subito accanto alle guest davvero notevoli, la parte del corpo a cui è dedicato il pezzo, indicazione che costruisce un vero e proprio percorso tematico in quello che si può definire senza ombra di dubbio un concept album dedicato all’autoanalisi. Ascoltando i pezzi si trova un album decisamente vario e non sempre in senso positivo. L’apertura è Body parts e racconta sostanzialmente l’album, mentre Qualcosa in cui credere, in coppia con l’amico Guè Pequeno è un pezzo duro che racconta il nichilismo e la speranza in questi tempi.
Seguono la cover di Quelli che ben pensano (non proprio riuscitissima ma carina) Appartengo, Poco di Buono e Bravi a cadere, una buona sequenza che racconta le parti più oscure del corpo analizzato, sangue, fegato, polmoni.
Arriva come una stella Non sono Marra dove spicca il featuring con Mahmood, pezzo bello che sperimenta, arricchito dalla voce sopra le righe del vincitore di Sanremo.
Supreme è un pezzo di genere, quindi va preso così com’è ma a me non dispiace anche per la citazione dei 99 Posse nella linea vocale all’inizio. Sport è un bel pezzo rap, mentre Da buttare è dedicata, senza troppi giri di parole, al cazzo, canzone che però convince per sincerità.
Crudeltà colpisce per il clima cupo e nostalgico, piace quando Marra usa le sue liriche per scavare nei sentimenti più nascosti, anche G.O.A.T. continua su questa onda melanconica che piace eccome.
Arrivano sul finale Madame e Tutto questo niente, due bei pezzi sia per arrangiamento che per testo. Alla fine a chiudere l’album una piacevole sorpresa GretaThumberg, pezzo dedicato alla nota pasionaria svedese che racconta con semplicità perché sarebbe meglio ascoltare la ragazzina invece di prenderla per il culo. Il campionamento di “RIGHT NOW” della ragazza di Upsala è da fare invidia a Fat Boy Slim.
Persona, per concludere, è un gran bel lavoro in cui anche i momenti meno alti fanno da trampolino di lancio per raggiungere le stelle che si trovano disseminate nell’album.