Come affrontare un astemio al tavolo

Un astemio/a al tavolo? Può capitare, ci sono situazioni della vita che non ci scegliamo e che ci troviamo costretti ad affrontare nostro malgrado. Esistono diversi atteggiamenti con cui affrontare queste avversità: imprecare come indemoniati, piazzare un broncio ben studiato, maledire tra sé e sé le circostanze sfortunate, chiedersi senza sosta “perché a me?”, sognare ad occhi aperti di trovarsi in un mondo migliore e così via.

Tutto ciò però non è costruttivo, non ci cava fuori dal problema, non ci offre vie d’uscita plausibili, almeno senza che il nostro fegato si maceri nell’insoddisfazione (anche perché lo facciamo già macerare nell’alcol).
Vi consigliamo qualche espediente per prendere con filosofia la presenza di un astemio al tavolo: con alcuni nemici è necessario imparare a convivere, perché andarcisi a scontrare ci condurrebbe dritti dritti alla sconfitta, fosse solo per la lucidità che mettono in campo.

Rimedi

  • Lasciategli/le nascondere quel che devono nascondere. Si dice che chi non beve ha qualcosa da nascondere, beh che lo nasconda. Non andate a stanare il loro segreto, non ne vale la pena, il segreto di un astemio è un segreto asciutto
  • Guardate il lato positivo. Avete un passaggio per il ritorno. Dato che farsi ritirare la patente comporta diversi problemi, mi dicono, avere qualcuno che ci riporta indietro dopo la serata non può che essere un vantaggio. E se l’astemio/a non è patentato/a? Sceglietevi meglio gli amici, imbracare un astemio/a non patentato/a è un errore vostro, vi siete fregati con le vostre stesse mani. E se l’astemio/a non vuole fare da autista? E che cazzo! Come fate la selezione all’ingresso della vostra cerchia, ci mettete impegno al contrario?
  • Conversate con giudizio. Dopo la terza birra evitate di conversare con l’astemio/a, la differenza di lucidità non è colmabile. Magari a voi sembrerà di dialogare in modo ragionevole, ma solo perché siete abituati a farlo con persone al vostro stesso livello alcolico, non dovete assimilare questi individui alle vostre abitudini. Piuttosto sparate tutte le vostre cartucce entro la terza, quando ancora ci sono margini di intesa. Naturalmente con uno/a così forse non avrete molti argomenti in comune nemmeno da sobri, la domanda si ripropone: come cazzo vi scegliete gli amici?
  • Non provateci. Se ad essere sobria è una donna/uomo e voi desiderate provarci, fatelo mantenendovi sotto le tre birre. Credetemi, da sbronzi non siete così esilaranti come credete, se non agli occhi di una/o altrettanto sbronza/o
  • Niente discussioni serie. Se proprio non volete lasciare perdere l’astemio/a, almeno evitate di infilarvi in discussioni serie e sentite: sarebbe il modo migliore per passare dalla parte del torto a prescindere, con il vostro sbraitare teorie campate sui boccali
  • Alleatevi. Se appartenete a quelli che riescono a sembrare sobri anche quando siete brilli, provate allora a farvelo/a amico/a contrapponendovi al resto della marmaglia. Fategli/le notare quanto sia ridicolo ridursi come quelli, che non ha senso bere in quel modo per divertirsi, senza rendersi conto di quanto sia pericoloso per la salute. In questo modo avrete conquistato un alleato/a, che nella vita può sempre far comodo. Sì però non sboccate un minuto dopo aver infamato il resto della truppa, ad un mio amico è successo e la figura diventa doppiamente barbina
  • Niente teorie astruse. Lo so che in quei momenti vi pare di avere delle illuminazioni importanti, che credete di enunciare teorie validissime con argomentazioni raffinate. Non è così, solo uno/a sulla stessa vostra lunghezza d’onda alcolica può darvi corda e cercare di seguirvi, uno/a sobrio/a non capirà nulla di quello che dite, se vi va bene, che se capisce si accorge dell’assurdità della vostra esposizione di un’idea bislacca
  • Nessuna confidenza. La tendenza a confidarvi in quelle situazioni è fortissima, ma uno/a sobrio/a non dimenticherà le vostre confessioni
  • Tentate il colpaccio. Se riuscite a farlo/a bere siete a cavallo, un astemio/a che ingurgita due dita d’alcol vi regalerà momenti indimenticabili. A quel punto potrete anche provarci, sempre che gli scrupoli non vi attanaglino anche da sbronzi: in questo caso fate qualcosa, la sbronza etica non si può sentire

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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