Il biotestamento è legge, ora non diamolo per scontato

Il biotestamento è legge, ora non diamolo per scontato

Ora che il biotestamento è legge è necessario non allentare la tensione. Un diritto di così fresca acquisizione non deve essere dato per scontato, in realtà nessun diritto dovrebbe essere dato per scontato, altrimenti il rischio di vedercelo sfilare da sotto il naso diventa insostenibilmente alto.

Grazie a chi l’ha reso possibile

Il biotestamento è realtà. Innanzitutto lasciate che io esulti, lasciate che tutte le persone che non vogliono imporre il proprio punto di vista agli altri esultino. Lasciatemi anche ringraziare tutti coloro che si sono pubblicamente battuti perché ciò avvenisse, sensibilizzando la società e il parlamento, mettendoci la faccia (espressione oggigiorno abusata ma che in questo caso calza a pennello) e l’impegno e il tempo e il coraggio e la forza di volontà, insomma tutto ciò che serve per portare avanti una battaglia del genere. Grazie di cuore, personalmente mi sento profondamente riconoscente verso queste persone, sia quelle che lo hanno fatto per principio sia quelle che sono state coinvolte in prima persona (che si trattasse di loro stessi o dei familiari).

Detto ciò, vorrei permettermi qualche osservazione sul tema, per ricordare, nel giorno della vittoria, le insidie da evitare, perché un tale risultato non era scontato ottenerlo e, purtroppo, potrebbe non essere scontato mantenerlo.

Nessun diritto è superfluo

Non era una legge superflua, non è vero che ci sono altri problemi più incombenti. Volete spiegare quale urgenza sia più impellente per chi si trova in determinate situazioni? Davvero le questioni riguardanti i diritti umani sono procrastinabili? Cosa ci può essere di più importante? Tendiamo a dimenticare che diritti e doveri sono gli elementi che sorreggono la nostra società, sottovalutiamo l’importanza di proteggere i nostri diritti e ne paghiamo inevitabilmente le conseguenze. In realtà non ci sono battaglie più importanti di quelle per i diritti.

Il biotestamento è un diritto

E che la scelta sul fine vita sia un diritto, al di là di qualsiasi considerazione, lo dimostra un fattore su tutti: non lede il diritto altrui, nessun diritto altrui. Il biotestamento permette di scegliere e chi desidera sopravvivere nonostante tutto potrà farlo, la sua decisione non sarà contrastata da niente e da nessuno. Andiamo signori! Qual è il problema per voi altri se qualcuno decide di agire diversamente da voi? Al massimo andranno all’Inferno e così sia.

Nessun diritto è scontato

Ora che è compreso dalla legge, il biotestamento deve essere tutelato nei fatti. Non vorrei che finisse come per l’aborto in certi ospedali, dove si ritrovano tutti obiettori di coscienza e non si recuperano medici che lo pratichino. Possiamo discutere quanto volete sull’obiezione di coscienza in questi casi, ma quel che accade poi nella pratica non può avere sbocchi diversi: il biotestamento deve avere corso a prescindere dalle scelte in esso racchiuse. Indipendentemente da come la si pensi, essendo una legge dello Stato va rispettata, si deve trovare il modo di rispettarla sempre e ovunque. Ricordiamo ancora una volta che le decisioni del biotestamento incidono solo sul corpo (ed eventualmente l’anima) di chi le prende, nessun altro subirà le conseguenze di queste decisioni. Quindi far rispettare questa legge non dovrebbe davvero essere un problema, non arrecando danno a nessuno dovrà essere pacifico vederla applicata. Ma dobbiamo vigilare che così sia, dare per scontato i diritti acquisti porta su una china che poi diventa difficile risalire.

 

Non tutti i politici difendono i diritti

I politici sono tutti uguali, votare è inutile. Forse piace pensarla così, dimenticando che probabilmente non c’è nessuno che raccoglie la nostra piena fiducia, ma che non tutti i politici sono uguali. Per esempio alcuni sono a favore del biotestamento ed altri no. Non sto dicendo che bisogna votare solo per chi è a favore, di certo però essere a favore o contro una legge del genere può dividere i politici tra votabili o no. Ricordiamo che la società, oltre che sui diritti, si fonda sui doveri e votare è anche un dovere. Oltre ad essere un diritto che ormai diamo così per scontato da permetterci di snobbarlo, senza fare più caso che c’è chi ha lottato per consegnarlo nelle nostre mani, mentre noi lo consideriamo un dato di fatto. Appunto, è proprio quando la nostra testa normalizza un diritto che si rischia di perderlo, in questo caso ce lo togliamo addirittura da soli. Sappiate che certi politici puntano ad avere i numeri per tornare indietro su questa legge, davvero sono tutti uguali?

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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