Un obiettivo ambizioso, una sfida difficile non solo perché lastricata da evidenti lacune fisiche, ma perché messa a continua prova dalla tenuta mentale dei due protagonisti. Ecco il diario settimanale di due atleti per caso che un giorno nefasto della loro vita hanno deciso di voler cominciare a correre. Sul serio.
C’è un’età per tutto, di solito. La vita si sa, è a scadenza, e più passano gli anni meno sono gli obiettivi che ci è concesso raggiungere. Questo, almeno è ciò che suggerisce la biologia, che descrive il nostro corpo come un ammasso di cellule che inizia a morire pochi istanti dopo essere nato. Fortunatamente però, la scienza non può vietare all’uomo di sognare o, come in questo caso, di chiedere a se stesso qualcosa che va oltre le sue reali possibilità o anche solo il semplice buonsenso. È questo il bello del genere umano, ed è proprio da qui, da quest’incertezza mista a tensione verso l’assoluto, che di solito nascono le conquiste più belle o, come potrebbe essere il nostro caso, i tonfi più fragorosi.
Noi vogliamo provare a superare questa linea, perché abbiamo deciso di provare ad andare oltre. Non per chissà quale velleità, intendiamoci. E neanche perché abbiamo scoperto chissà quale filosofia di vita con cui svoltare la nostra esistenza.
Semplicemente vogliamo metterci alla prova. L’idea, molto semplice, è quella di sfidare i nostri già limitati limiti e scoprire cosa succede. Vedere, in sostanza, se ce la si fa ancora.
Per farla breve, abbiamo deciso di cominciare a correre.
Ma non a caso eh. Abbiamo deciso di allenarci da runner veri, come quelli che non si sa come fanno, ma riescono a correre decine di km a settimana senza morire, divorano l’asfalto veloci senza sputare polmoni, cuore, anima (per chi ci crede) e tutto il resto che di viscido e sanguinolento hanno dentro.
Obiettivo dichiarato: partecipare alla Stramilano 2017 in programma il prossimo 19 marzo. Il progetto editoriale parallelo a questa follia è quello di raccontare questo nostro percorso, fallimentare o meno che sia, tenendo un diario di bordo, in cui settimanalmente ognuno di noi riassumerà i suoi progressi, i suoi pensieri, i suoi dubbi, le sue certezze.
A provarci, della redazione di EsteticaMente, saremo in due: Agafan e Massi. Il primo parteciperà alla 10 km, il secondo ha come obiettivo la 21k. Di seguito una breve scheda dei due novelli podisti, in modo da capire subito con chi avrete a che fare nel caso foste dei principianti e scambiaste questo diario per un percorso serio d’allenamento.
La scheda serve anche nel caso foste degli esperti: leggete, abbiate pietà di loro e tenete per voi gli insulti.
Agafan
Anno di nascita: 1978
Peso attuale: 85
Altezza: 175 cm
Sport praticati: nessuno
Sport praticati con saltuarietà: tennis
Vizi: tutti
Rapporto con la corsa: nessuno, almeno in questi ultimi 20 anni
Pregio sportivo principale: la smorzata a tennis
Stato corporeo attuale: sovrappeso, ma sostanzialmente integro.
Perché potrebbe farcela: quando deve raggiungere un obiettivo, il suo autismo prende il sopravvento su tutto, anche sulla realtà.
Perché potrebbe fallire: per tutti motivi di cui sopra.
Massi
Anno di nascita: 1980
Peso attuale: 70
Altezza: 175 cm
Sport praticati: pesistica alternata a sessioni di tapis roulant a ritmo blando
Sport praticati con saltuarietà: tennis, calcetto
Vizi: tutti tranne il fumo legale.
Rapporto con la corsa: alterno. La considera un modo come un altro per dimagrire, nulla di più.
Pregio sportivo principale: il senso del gol (un tempo)
Stato corporeo attuale: Il peso è nella norma. Dal punto di vista muscolare, invece, a causa di alcuni incidenti passati, è più fragile della psiche di una tennista mestruata.
Perché potrebbe farcela: perché la paura di non farcela è la cosa che odia più di tutto.
Perché potrebbe fallire: perché la paura di non farcela, spesso, sa prendere il sopravvento.
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