Con la musica live ferma per ovvie contingenze, non è per niente scontato che si continui a produrre e pubblicare musica “suonata”. Musica che avrebbe bisogno di sudore e condivisione e quindi di anime disposte a mettersi in gioco in sala prove e sul palco.
Così siamo felici questa settimana di presentare tre progetti nuovi di pacca che vi faranno sentire quella vibrazione che è alla base del sacro fuoco del rock’n’roll.
Chasing The Star – Howside
Gli Howside sono una band astigiana con il cuore in Inghilterra e la testa a Viareggio. La prima notizia è che gli Howside sono una band giovane anagraficamente, ma che la sa lunga in quanto a cultura musicale e attitudine. Anticipato dal singolo Another Soul è uscito pochi giorni fa il loro disco d’esordio Chasing The Star, lavoro ben suonato e ben ideato. Si sente che i ragazzi sanno suonare (bene), basta ascoltare le linee vocali o il basso pieno e denso ispirato alla migliore dance music. Gli arrangiamenti internazionali derivano anche da un ottima collaborazione tra gli Howside e Walter “Bonnot” Buonanno che ha curato la produzione artistica dal suo studio di Viareggio, mente della scena italiana già dietro al mixer con Assalti Frontali, Colle der Fomento, Inoki e Caparezza. nel suo studio in Viareggio.
Molte le canzoni interessanti, Come back Home e Moving Up tra le migliori, ma quello che soprattutto emerge da questo primo lavoro della band astigiana é una qualità musicale davvero notevole prestata alla miglior tradizione di musica da ballare. Ma non c’è solo dance in Chasing The Star, i rimandi sono tanti da Rod Steward alla scena house inglese di inizio anni ‘90. Ascoltando il disco avrete voglia di andarli a sentire suonare dal vivo.
Google Maps – Caponetti
Giovane artista marchigiano di stanza a Milano, Claudio Caponetti dopo aver (già) percorso molte strade nella musica è approdato finalmente alla Carosello Records, scuderia che dovrebbe offrirgli la meritata visibilità.
Google Maps è il primo singolo sfornato poco più di una settimana fa da Caponetti, ma già chiarisce la direzione di questo artista. Una chitarra dosata e con un bel reverbero, parole lente e scandite con dolcezza, una bella melodia senza che diventi per forza rincorsa del tormentone. “Un’insalata che non sa di niente” canta alla seconda strofa il cantautore marchigiano, consapevole che invece le sue parole contano perché sincere e senza pretese, solo espessione. Aspettiamo che finisca questa emergenza e aspettiamoci di risentire Caponetti con altre novità e magari Live. Uscire con un singolo dal titolo Google Maps è di sicuro un buon auspicio a trovare la strada per un meritato riscontro.
Labirinti – Ori Gami
Labirinti si apre con una cassa “zeppelina” , primo ep della band lucana Ori Gami. Grinta da vendere, lezione del rock imparata sudando tra palchi e sala prove. Si sente tutta la cazzimma da strada. Infatti anche se gli Ori Gami sono nati poco più di un anno fa come band, tutti e quattro (Giacomo Cantisani, Federico Ferrari, Antonio Viceconte, Giuseppe Iaria) hanno fatto parte di altre band del circuito indie-rock italiano, portando la loro esperienza con grande entusiasmo in questo nuovo progetto. Una curiosità: Federico Ferrari é stato il chitarrista dei Super Santos, piccola band di culto nel circuito underground bolognese. Tra i sei pezzi di Labirinti si coglie la freschezza e la potenza di questa band, caratteristiche che fungono da detonatore durante i live, la vera specialità degli Ori Gami. Tra i brani si distinguono #buongiornouncazzo per cattiveria e ritmo, 30 per la bella linea di voce e chitarra che ricorda il rock dolce degli indimenticabili Blind Melow. Ascoltiamo i pezzi pensando all’album, sicuri che gli Or Gami sapranno sorprenderci con nuove composizioni è ancora altre suggestioni provenienti dal multicolore mondo del rock.