Appunti di viaggio – Salerno posata sul suo lungomare

Appunti di viaggio – Salerno posata sul suo lungomare. Non accomunateli ai napoletani, ma in ogni caso vi accoglieranno con gentilezza.

Il passaggio a Salerno (da Napoli, clicca qui per leggere gli appunti) ci ha scaraventato in un ambiente inaspettato. Una città borghese, tranquilla, oserei affermare posata. E chi se lo aspettava? Prendere il primo sole su un lungomare assistendo ad un passeggio rilassato, dall’alto di una bella birra e l’attesa di un pranzo a base di pesce.
Salerno non è Napoli e i salernitani non sono napoletani. A darmi conferma non solo l’impatto, ma anche le persone con cui abbiamo parlato: già alla seconda frase ci tengono a sottolineare la distinzione, se lo fai notare la riaffermano, probabilmente la riaffermerebbero all’infinito se gliene dessimo la possibilità. Ma una cosa li accomuna: gentilezza e sorrisi, che ci hanno accolto anche qui.

Albergo
Alloggio al B&B Suite 39. Personale di un’accoglienza clamorosa, stanze pulite e curate: consigliato. Metteteci in più una doccia spaziosa che, se lo desiderate, può essere illuminata da un faretto multicolore: una doccia alla cromoterapia, almeno io me la sono gustata così. Però quel vetro della doccia bisognerebbe allungarlo un minimo, perché getto ampio più vetro parziale fa lago in bagno.

Cibo
Pranzo a base di pesce presso L’Unico Tripadvisor Image Banner 88 x 31 Hotel. Prezzi moderati e menù presentato sulla lavagna recapitatavi direttamente al tavolo. Antipasti gustosi e primi soddisfacenti, con una cottura di pasta da rivedere: un conto è al dente, un altro a spezzare. Però lo consiglio, io ci tornerei.
Pranzo del lunedì all’Osteria del DuomoTripadvisor Image Banner 88 x 31 Hotel: ancora prezzi modici e primi abbondanti e buoni.
Cena di domenica con un’altra pizza: anche da queste parti la sanno fare. Dietro di noi un tavolo di giovani, tipo ventenni, che vantavano un paio di travestiti. Nulla da dire, ma non posso negare che è risultata una visione insolita. Forse dovrebbero essercene di più in giro così giovani, l’abitudine è una delle carte migliori contro la perplessità, anche quella che razionalmente non hai ma che l’impatto induce. Complimenti alla loro disinvoltura, bocciata la mia claudicante adattabilità, che avrebbe trovato forza se fossero stati seduti al mio tavolo: parlare con una persona abbatte qualsiasi stupida barriera.

Cultura
Anche qui abbiamo preferito girovagare nel poco tempo a disposizione, con lunghe soste sulle panchine del lungomare. Però il mio sodale si è entusiasmato per l’orto botanico a terrazze risalente al 1.300. Personalmente non ho il pollice verde e vedo le piante come avversarie del mio antistaminico, ma credo che un giro a soli tre euro potete pure farvelo.
Nel Duomo ci siamo imbattuti nella celebrazione di una qualche Madonna, con tanto di servizio d’ordine di persone attempate a dirigere il traffico di chi faceva la fila per confessarsi: io avrei messo la macchina sputanumeri come dal macellaio del supermercato.

Divertimento
Era domenica sera, non vale. Così ci è stato detto. Va bene, spero di ripassare un venerdì o un sabato. Locali ce ne sono, quindi diamo il beneficio del dubbio.

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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