Gli italiani e il razzismo, una storia di scuse e scappatoie pur di non ammettere una verità lampante. Cerchiamo di trovare ragioni per i nostri atteggiamenti intolleranti, per il nostro desiderio di cacciare via gli immigrati, ma tutte queste ragioni fanno il giro e portano in un’unica direzione, quella del razzismo. Inutile far finta di no, la parola è brutta, ma non basta allontanarla con qualche trucco.
Gli italiani santi poeti e navigatori, ma anche meno, brava gente, in fondo non hanno mai fatto volontariamente troppo male a nessuno, al massimo si sono fatti trascinare dalle cattive compagnie.
Ultimamente, per esempio, di fronte alla questione immigrati stanno reagendo in modo composto, quando protestano lo fanno perché va bene tutto ma non si può concedere più di due guance. Quando protestano è perché sono giunti ad un punto di esasperazione che farebbe perdere la pazienza anche ad un italiano appunto. Eppure sulla questione immigrati mi pare di sentire un odore come di…
Gli immigrati ci stanno invadendo, non c’è più posto per loro. Forse che non riusciamo più a muoverci? Forse che raccogliendo pomodori per pochi denari e vendendo libri e cianfrusaglie e fiori per strada ci tolgono il lavoro da sotto il naso? Forse che calcoliamo anche quelli con permesso di soggiorno che lavorano regolarmente perché saranno pure regolari ma tinteggiati in altro modo? Forse che i costruttori saprebbero come lucrare sulla forza lavoro nello stesso modo? Davvero volete toglier loro braccia forti e rubate all’agricoltura per l’edilizia, a quei prezzi poi? Non sarà che ci dà un po’ fastidio vedere in giro gente diversa, che ogni nero o mulatto o mezzo nero viene percepito come 10 bianchi?
Gli immigrati rubano. Disse il popolo dell’evasione. Perché bisogna capire che la differenza sta tutta nel modo di rubare, noi italiani non andiamo mica a mettere le mani nelle tasche e nelle case della gente, noi italiani, ironia della sorte, utilizziamo il nero che, in questo caso, ci dà la sensazione di avere le mani pulite. Non sarà che le ruberie di persone diverse da noi bianchi vengono percepite come più pericolose e di numero maggiore?
Fanno del male alle nostre donne (ne abbiamo già parlato qui). Poi pazienza se le violenze sulle donne sono per la maggior parte domestiche o dovute a partner ed ex partner italianissimi. Però noi possiamo, le donne sono nostre e ci facciamo quello che vogliamo, mentre gli altri devono lasciarle stare, alla Bud Spencer “questo lo picchio io”. Non sarà che quando è un italiano ad abusare di una donna è un compagno che sbaglia e quando, più raramente, è un’immigrato è una patologia antropologica, un’espressione del loro essere animaleschi?
La religione degli immigrati è retrograda. Disse il popolo che si pregia delle smisurate aperture mentali del cattolicesimo. La nostra sì che è una religione avanti, infatti le donne, per esempio, hanno ruoli di alto grado. Come pure sui diritti civili, incita e favorisce una libertà che permette ad ognuno di vivere e morire come più gli piace. Per fortuna i preti proteggono tutti quei bambini che rischiano di essere rapiti dagli zingari. Non sarà che difendiamo una superstizione rea di qualche piccolo difettuccio solo perché nostra mentre l’altra superstizione è piena di adepti di gente diversa da noi?
Aiutiamoli a casa loro. Ma ci abbiamo pisciato sui confini del nostro Stato? Abbiamo delimitato il territorio come i cani? Pare una nobiltà di sangue estesa a chiunque sia italiano. Abbiamo avuto il grande culo di nascere dalla parte giusta e chi se frega se quegli altri vivono in una situazione di merda. Non sarà che ci sentiamo italiani solo per contrasto, solo per imputare a quelli diversi di non esserlo?
…sì, sento ancora quell’odore lì, come di… aspetta aspetta, di… razzismo. Eh già, proprio razzismo. Inutile trincerarsi dietro il “non sono razzista ma”, no no, chiamiamo le cose con il loro nome. Si sente in giro un forte ed esteso odore di razzismo. E non sto mica facendo del razzismo al contrario, perché il razzismo al contrario non esiste, il razzismo è razzismo in qualsiasi direzione vada, mica esiste il controrazzismo. Semplicemente ci danno fastidio quelli neri, mulatti, tinteggiati in maniera diversa insomma. Ci dà fastidio vederli, sapere che hanno abitudini diverse, che potremmo ritrovarceli di fianco al supermercato o al lavoro o per strada. Quando si dice razzista ognuno di noi si schermisce, trova altre interpretazioni ai propri atteggiamenti, perché ci hanno insegnato che razzista è brutto. Dovremmo però imparare che non è brutto solo in teoria, ma anche in pratica e riconoscerne la pratica, razzismo non è solo menare un negro (quello è il lato estremo), razzismo è anche non volerci avere a che fare, accampando motivazioni di ogni genere, credersi superiori per le ragioni più disparate. Facciamo pace con noi stessi, siamo un popolo che sa essere razzista, però abbiamo vinto quattro mondiali, vuoi mettere?