Serie A – Pagelle ventiduesima giornata – Hondata di gioia rossonera, per la Juve sono dodici!

Serie A – Pagelle ventiduesima giornata. Almeno per questa giornata finocchi ed ortaggi vari sono rimasti fuori dallo stadio. O forse no.
Roberto Mancini è il vero grande bocciato della ventiduesima giornata di Serie A: non solo la sconfitta contro il Milan in un derby (3-0), ma anche l’ennesima polemica col pubblico e con i media, cosa che contribuisce ancor di più a creare tensioni in casa Inter.

L’allenatore di Jesi si è reso protagonista di un gesto certamente poco elegante, il dito medio nei confronti di alcuni tifosi che lo insultavano (con citazioni “sarriane”) al momento della sua espulsione, ma evidentemente aveva perso il controllo di sé stesso. E, per rincarare la dose, ha fatto questione con la “pseudo-conduttrice” (con tutte le virgolette possibili) Mediaset Mikaela Calcagno, per una domanda tutt’altro che seria e pertinente.
Insomma, è un Mancio davvero trasformato: teso in campo, ma anche davanti alle telecamere; e, come lui, la sua squadra ha perso la compattezza e la lucidità del 2015, anche in questo c’è il suo zampino.
Ha dato troppo peso alle parole e molto meno ai fatti e al campo, dove si è vista un’Inter priva di gioco e con evidenti limiti in fase di costruzione dell’azione. Un peccato veniale se pensiamo all’Inter concreta e solida della prima parte di campionato.
Voto 4. Rimasto al palo

Rimanendo in tema di sfuriate, non possiamo certo tralasciare l’esibizione offerta da Cyril Thereau. L’attaccante dell’Udinese è andato su tutte le furie per un gol annullato, per altro giustamente, al suo compagno di squadra Kuzmanovic. Dapprima ha inveito contro l’arbitro in tutti i modi e presumibilmente anche in tutte le lingue conosciute; poi, non contento dell’ammonizione ricevuta, si è “pizzicato” con il compagno di squadra Badu che cercava di calmarlo nel suo tentativo di proteste. Il tutto sotto gli occhi di Cataldi, giocatore della Lazio, che osservava quasi incredulo e divertito il parapiglia. Da spettatore non pagante.
Una rissa home made, tutta friulana: una nuova frontiera dei litigi, segno che anche le risse si stanno rinnovando e adattando al calcio moderno.
Voto 5. Imbarazzante

Ma veniamo finalmente al campo. Là dove si è rivisto uno scorcio di vero Milan. Il derby è una partita a sé, lo avevano detto i due allenatori. La speranza per il Milan è che non resti una partita davvero isolata dalle altre. Perché i rossoneri l’hanno giocata con un’intensità che non si era mai vista e solo entrando in campo così la squadra di Miha ha la speranza di poter lottare per un posto in Champions.
Tra i migliori c’è Keisuke Honda. No, non è uno scherzo. In molte partite è stato giustamente fischiato per la sua lentezza e la sua indisponenza, ieri ha dato invece prova di grande grinta e carattere.
Sarà forse stata la fascia da samurai indossata nelle ultime partite a trasmettergli questo spirito da lottatore? Ha aiutato in difesa ed è stato il primo a proporsi in attacco, come testimonia l’assist per il gol di Alex. I dubbi su di lui rimangono, non basta una partita per far dimenticare le innumerevoli prestazioni negative sfornate dal giapponese. Ma quando gioca bene e si impegna, bisogna ammetterlo.
Voto 7. Sushi gratis per tutti

Se il numero dieci sulle spalle di Honda continua a rimanere un mistero, non si può dire lo stesso per Paul Pogba. Uno che era stato criticato per la scelta del nuovo numero: molti tifosi lo accusavano di essersi distratto troppo dal campo per pensare alla numero dieci, perdendosi in giocate poco concrete. Ma col passare del tempo (e con il cambio delle acconciature), il francese ha dimostrato che non era così.
Anche a Verona, contro un Chievo impotente di fronte a questa Juve, ha dettato legge in mezzo al campo.
Le sue combinazioni con Dybala sono un invito a nozze per gli inserimenti di gente come Khedira e Lichtsteiner, senza dimenticare la sua vera arma in più: il tiro da lontano. Contro i clivensi ha sfiorato il golaaaazo di turno con un destro di controbalzo da trenta metri. Una coordinazione perfetta.
Ogni partita è sempre più leader e se la Juve è arrivata a dodici vittorie consecutive lo deve anche e alla rinascita del polpo. Cucinato rigorosamente alla francese.
Voto 7,5. Tutto facile

Su FuSball360

Studente della facoltà di lingue, calciofilo a 360 gradi. A tre anni provavo già a leggere le pagelle del Fantacalcio sulla Gazzetta, un amore a prima vista. Poi sono cresciuto a suon di tiri e, soprattutto, parate. Seguo con passione campionati italiani ed esteri, perchè di calcio si parla ovunque. E in qualsiasi lingua.

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