Serie A Pagelle della 36a giornata. Mancano due giornate alla fine del campionato e si vede: i risultati strani non mancano, alcune squadre si giocano tutto mentre altre sono già sotto l’ombrellone.
Al primo gruppo avrebbe dovuto appartenere l’Udinese, che pensava di poter festeggiare una salvezza “mascherata” dalle sciagure di Palermo e Carpi. Invece così non è stato, anche merito di un Torino quest’anno più che mai misterioso.
Un mistero capire perché il Toro non si sia svegliato prima ed abbia perso tanti punti ed altrettanta continuità durante tutta la stagione. Un mistero rischia di restare anche Josef Martinèz, attaccante di 23 anni, che viveva nell’ombra di Immobile e Belotti. Un mistero capire come i granata possano aver fatto cinque gol in una sola partita (1-5).
Con l’Udinese si è percepito nuovamente questo alone di instabilità, offuscato solo in parte dalle corse spensierate di Martinèz e di Belotti nelle praterie concesse dalla difesa friulana. Adesso anche Ventura esulta come il suo attaccante alzando la cresta del Gallo, anche se i capelli non sono gli stessi… Ad ogni modo, è un piacere vedere il Toro onorare così il “nuovo” stadio.
Voto 7. Manita.
Sarebbe bello premiare ancora una volta Gonzalo Higuain, perché segna due gol e mantiene le distanze tra il Napoli e la Roma. Sarebbe bello lodare ancora un giocatore infinito come Francesco Totti, che ancora una volta entra e cambia la partita. Ma visto che i risultati di questo turno sono stati oltremodo bizzarri, ci sentiamo di premiare un giocatore piuttosto eccentrico. Si tratta del barbuto Oliver Kragl, per gli amici Olli.
Un soprannome che potrebbe creare qualche scompiglio, facendo pensare al famoso attaccante giapponese Oliver Hutton. Si scherza, ovvio, ma il gol che ha fatto il centrocampista tedesco del Frosinone contro il Milan (3-3) va molto vicino a quelli realizzati nella serie manga e anime giapponese: un sinistro potentissimo, che lo speaker del cartone animato non avrebbe esitato a definire “carico d’effetto”. Donnarumma battuto, anche colpevolmente. Un merito anche solo averci pensato e provato.
Voto 6,5. Olli Kragl e Benji Donnarumma.
Come si può immaginare, non è stato un turno particolarmente favorevole per le difese. Tanti errori, diverse incomprensioni e sviste. Sembra ormai una beffa, ma come non citare in questa categoria lo sfortunato Andrea Ranocchia?
Incredibile constatare come un giocatore di buona prospettiva (a Bari con Ventura), si sia trasformato in una promessa incompiuta (a Genova, passando per Milano). Insicurezza e lentezza sono diventate le sue caratteristiche principali, che lo rendono ridicolo agli occhi dei più. Se pensiamo che fino a qualche anno fa formava con Bonucci una delle coppie più solide del campionato italiano, viene da chiederci come mai lo juventino abbia fatto un percorso così diverso.
Anche a Palermo Ranocchia ha inciso in negativo, regalando a Vazquez la palla per l’uno a zero rosanero. Si è addormentato sulla palla, probabilmente aspettava che qualcuno arrivasse a dargli un bacio nel sonno per trasformarlo in un principe…
Voto 4. Brutta storia.
Da Ranocchia all’Inter, il passo è breve. Perché ancora una volta il collegamento viene spontaneo, anche se non è certo particolarmente positivo. Anche per l’Inter non è stata una domenica facile, visto il due a zero patito in casa della Lazio. Certo, si può sempre pensare che dall’altra parte del Naviglio c’è chi sta molto peggio. Ma questo non basta a curare i nerazzurri dal mal di Champions.
La sconfitta dell’Olimpico è arrivata dopo una prestazione scialba dei nerazzurri: giocatori quasi spaesati, qualcuno ha ipotizzato che con la testa potessero essere davvero già in vacanza o altrove. La difesa è andata in grandissimo affanno, la coppia Murillo-Miranda sembra lontana parente di quella della prima parte di stagione, come conferma il gol facile facile (ma comunque di classe) di un certo Miro Klose.
In attacco non c’è stata traccia di pericolosità e la modesta difesa laziale ha avuto vita facile.
È ancora una volta tutta questione di orecchie: quelle grandi della coppa continentale restano un miraggio, mentre quelle di Thohir fischieranno tantissimo dopo le imprecazioni dei tifosi nerazzurri.
Voto 5. In affanno.