Serie A Pagelle della 35a giornata, inebriante settimana decisiva

Pagelle Serie A. Ti fermi un attimo e succede il finimondo. Non si ferma mai, invece, la Serie A, che in una settimana si è divertita ad emettere sentenze tutt’altro che banali. Primo su tutti: lo Scudetto va ancora a Torino, sponda bianconera. Manita di tutto rispetto, cinque campionati di fila festeggiati dopo la vittoria a Firenze e la sconfitta del Napoli a Roma.

La Juventus vince ancora, dimostrandosi più forte di tutti: anche a Firenze i bianconeri non si sono fatti intimorire dal pressing iniziale dei Viola e dalla bolgia del Franchi. Hanno saputo aspettare il momento giusto, muovendo la palla da una parte all’altra e colpendo con precisione. Se a questo aggiungiamo che, nel momento del bisogno, c’è San Gigi Buffon alle spalle, beh, allora diventa davvero impossibile pensare ad una squadra più forte di questa in Italia.
Inutile perdersi nuovamente in elogi prettamente calcistici, dunque. Meglio celebrare la festa inebriante di Vinovo. Appena finita la partita dell’Olimpico sono state mandate in onda le immagini dei giocatori festanti al centro sportivo juventino. Tra gli MVP, in questo caso most valuable partyman, sicuramente Paul Pogba: perché è troppo banale essere i migliori solo in campo. E allora il polpo decide di scatenarsi aprendo lo spumante e cercando di filmare il tutto con il proprio telefono. Dopo qualche minuto rientra di nuovo in scena e rimane a stento in piedi. Impossibile fermarlo, ma questa volta i difensori avversari non hanno colpe.
Voto 10. Remuntada inebriante

Detto di Buffon, eterno campione, non si può non parlare di Francesco Totti. Anche per lui è stata una settimana straordinaria, conclusasi con i tre punti strappati al Napoli. Dal gol del 3-3 contro l’Atalanta, dopo il quale il Pupone aveva avuto un diverbio molto acceso con Spalletti, alla straordinaria doppietta in due minuti contro il Torino. Due gol in pochi minuti per far esplodere l’Olimpico. Ed è proprio lì che si sono visti gli effetti principali delle giocate del capitano romanista, perché almeno per una volta è sembrato ben evidente che cosa significhi chiamarsi Francesco Totti a Roma.
Un tifoso piange mentre cerca di riprendere la scena del gol del Capitano per il 3-2 sul Torino; una signora anziana esulta, perde la voce e rischia anche qualcosa di più mentre Totti va sotto la curva ad esultare; i ragazzini lo osannano.
Insomma, Totti unisce le diverse generazioni, è da esempio per altri grandi sportivi (come ammette perfino Valentino Rossi) e, almeno per attaccamento alla maglia, anche per tutti i tifosi dello sport. Comunque vada a finire, è da onorare. Ancora una volta.
Voto 10. Solo una maglia

Chi a Roma ci ha giocato è Marco Borriello. Una delle sue tante stazioni da calciatore vagabondo. Attuale fermata: Bergamo. Non è un mistero che la popolazione femminile bergamasca sia felice della scelta dell’Atalanta di acquistarlo, non altrettanto felice poteva dirsi la popolazione bergamasca tifosa dell’Atalanta. Almeno fino al 17 aprile, quando proprio contro la Roma Borriello è andato in gol per due volte. Le prime due con la maglia della Dea. Si è poi ripetuto nell’ultimo weekend con un gol di rapina contro il Chievo. Un gol pesante, che per l’Atalanta vuol dire salvezza. Dal peso di un gol al peso di un giocatore: il passaggio sembra banale, ma non lo è. Perché di mezzo ci sono circa otto chili persi dal centravanti napoletano, come ammesso da Edy Reja.
Un fisico nuovo, rigenerato. Bravo lo staff tecnico, ma soprattutto bravo il Borriellone nazionale che per qualche settimana ha rinunciato alla bella vita per l’Atalanta. Sarà capace di continuare così?
Voto 7,5. A dieta

Passando alle cose negative della settimana, non si può non citare la pessima prestazione di Andrea Consigli contro la Fiorentina. È uscito a farfalle sul primo gol di Gonzalo Rodriguez ed è stato direttamente il marcatore del terzo gol avversario. Domenica da dimenticare, ogni tanto capita.
L’errore sul terzo gol fa il pari con quello dello scorso anno di Padelli con l’Empoli, stessa azione simmetrica. Quando si dice freddo sotto porta…
Voto 4,5. La notte porta Consigli, meglio dormirci su

Il Milan è una squadra di Brocchi. E su questo non ci piove. Questa ficcante battuta sta però rispecchiando sempre più realtà e la mancanza di una programmazione societaria sta rendendo la situazione alquanto imbarazzante. Il licenziamento di Mihajlovic è solo l’ultima scenetta di questo teatrino.
Verona è stata ancora una volta fatale, soprattutto pensando al fatto che la squadra gialloblù è retrocessa in B nonostante la vittoria sui rossoneri. Viene da chiedersi se anche il Milan non sia da Serie B quando lo si vede giocare: tralasciando l’idea di gioco dell’allenatore di turno, quello che sorprende è constatare la scarsissima reattività di molti giocatori. Condizione fisica precaria o motivazione sotto i tacchi?
È solo uno dei tanti dubbi che attanagliano i tifosi rossoneri, mentre vedono gli altri esultare per l’ennesima volta.
Voto 4. Troppo brutto per essere vero.

Su FuSball360

Studente della facoltà di lingue, calciofilo a 360 gradi. A tre anni provavo già a leggere le pagelle del Fantacalcio sulla Gazzetta, un amore a prima vista. Poi sono cresciuto a suon di tiri e, soprattutto, parate. Seguo con passione campionati italiani ed esteri, perchè di calcio si parla ovunque. E in qualsiasi lingua.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.