Mendelssohn e altro, il Trio Arizza ci suggerisce che la donna è musica

Domenica 7 marzo a Lodi il concerto del Trio Arizza: i fratelli Mendelssohn, ma non solo, suonati da tre giovanissime sorelle, per suggerirci che la donna è musica e la musica è donna.

Volevo segnalarvi, di tutta fretta, l’ho saputo da poco, un concerto che si terrà a Lodi domenica 7 marzo, nella Hall dell’Ospedale Maggiore. La formazione che si andrà a sentire è tutta al femminile, si tratta di tre musiciste, tre ragazze, tre sorelle. Già premiate in concorsi nazionali ed internazionali, da tempo suonano in trio con grande convinzione e, lasciatemi dire, con grandi risultati.
Le tre sorelle in questione sono, in ordine di giovinezza, Beatrice (vlc) di 15 anni, Emma (vl) di 18 anni e Carlotta Arizza (pf) di 21 anni. Non fatevi tradire, vi prego, da superflue informazioni anagrafiche, si parla di tre musiciste Sui Generis, vulcani viventi di passione musicale resa convincente da uno studio metodico e attento. Il loro repertorio è già molto vasto, domenica ci sarà una disputa importante, famiglia Arizza versus famiglia Mendelssohn. Difatti in programma abbiamo, oltre a Felix Mendelssohn anche la sorella Fanny, di quattro anni più giovane ma che attinge ai medesimi insegnanti del fratello e pare abbia la stessa facilità del fratello, forse non la stessa maestria, nel comporre musica. Particolare importante è l’assoluta limpidezza di sguardo di Felix nel riesumare la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach nel 1829, azione che, ancora oggi, dona al padre della musica occidentale un meritato riconoscimento e a noi tutti momenti unici di introspezione mistica per troppo tempo sopiti. Da notare che la famiglia Mendelssohn è stata una famiglia molto facoltosa, il padre Abraham banchiere e la madre Lea consigliere finanziario di Federico II, così i figli hanno potuto in tutta tranquillità occuparsi di cultura, Felix nel tempo libero si dilettava a comporre poemi satirici in greco.
In programma abbiamo anche brani di Kreisler ed Elgar: il primo stempera con danze gioiose la drammaticità del primo tempo, il secondo ci accompagna alla fine con melodie molto delicate e degne di una vera festa della donna.

Sempre se vorrete ci riaggiorniamo per una recensione post-concerto, buona festa della donna.

Per conoscere meglio clicca qui sotto!

Mendelssohn

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Su SpityBoy

Laureato in pianoforte, da anni vive di musica insegnando pianoforte, teoria musicale e armonia. Suona come solista e in gruppi cameristici. Ha pubblicato un articolo sulla musica del '500 con l'associazione Wivi-arte. Dirige la scuola Polifonie di Como ed è presidente dell'associazione Polifonie. Collabora con diversi solisti del milanese e del comasco.

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