Il Trio Arizza ha suonato Mendelssohn, domenica di femminile sensibilità

Il Trio Arizza, suonando Mendelssohn e non solo, ci ha regalto una domenica all’insegna della sensibilità femminile: giovani e con un futuro che prospettiamo roseo, le premesse dicono questo.

La mattina di domenica 8 marzo a Lodi è stata tutta al femminile, le tre musiciste hanno saputo intrattenere il pubblico, disturbato inevitabilmente dal via vai della hall dell’Ospedale Maggiore e da un bar posto a nemmeno venti metri dalla loro postazione. Di certo non la sala ideale per poter fruire di musica impegnativa e di una certa delicatezza, anche per questo motivo le ragazze sono state molto brave, non un attimo di indecisione, dalla prima all’ultima nota concentrate sulla musica e sui timbri e sui colori da dare. Durante l’esecuzione sguardi veloci fra le sorelle, un’occhiata e un gesto per comunicarsi un’intenzione musicale o un attacco, brevi e interessanti interventi parlati, da parte di tutte e tre, su alcuni aspetti delle composizioni, non in ultimo su questioni legate al ruolo della donna nell’ottocento, relegato a qualcosa che somigliava molto ad un hobby da esibire in situazioni mondane più che ad una professione.
Ci si leggeva un non so che di riscatto di genere, dato anche da fatti concreti: due giorni prima Emma Arizza, la violinista diciottenne, si è diplomata al Conservatorio di Como con dieci, lode e menzione d’onore; qualche settimana prima ha tentato e ottenuto l’ammissione al Royal College di Londra, unica tricolore ad essere ammessa nella flotta britannica. Insomma, proprio una bella festa, forse una delle poche feste auto-celebrative dove oltre a pretendere il giusto e normale rispetto e la giusta e normale uguaglianza si offre davvero parecchio in termini di qualità e generosità.

Un trio, quello inevitabilmente chiamato Arizza, che è in corsa, interessato a timbri da costruire e da amalgamare insieme giorno per giorno, fedeltà alla partitura e serietà professionale in scena.
Lasciamo queste ragazze correre lontano, viaggiare per mondi musicali, rendiamo il loro viaggio più confortevole possibile, restituiamo loro l’entusiasmo e la generosità che immancabilmente ci donano attraverso la loro musica.

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Su SpityBoy

Laureato in pianoforte, da anni vive di musica insegnando pianoforte, teoria musicale e armonia. Suona come solista e in gruppi cameristici. Ha pubblicato un articolo sulla musica del '500 con l'associazione Wivi-arte. Dirige la scuola Polifonie di Como ed è presidente dell'associazione Polifonie. Collabora con diversi solisti del milanese e del comasco.

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