Dieci cose da fare assolutamente prima di vedere Stranger Things st. 2

Stranger Things, la seconda stagione – Questo vademecum non vuole essere esaustivo di ciò che si può fare ingannando il tempo prima di venerdi 27, ovvero il giorno in cui ripartirà la seconda stagione di Stranger Things, ma vuole semplicemente ricordare a coloro che sono nati prima e durante gli anni ottanta come entrare nel giusto mood per gustarsi la stagione. Ma andiamo a incominciare.

1. Comprate una felpa con cappuccio, una BMX  e fatevi un giro di notte


Molto prima dei rapper, molto prima delle fashion blogger esisteva Elliot ovvero il protagonista (umano) di E.T.  Quel bimbo è stato per noi ragazzi degli anni 80 un mito, un richiamo alla purezza dell’infanzia e dell’adolescenza, un Pascoli che mangia junk food, insomma una vera e propria icona. Elliot ha fornito a questi anni ottanta un’immagine ancora indelebile nell’immaginario di molti di noi: lui che in una notte buia scappa con la bicicletta verso la luna per portare in salvo l’amico extraterrestre. Altro che Fedez e Chiara Ferragni, insomma. 

 

2. (anzi 1.1) Ascoltate Michael Jackson per un giorno intero guardando tutti i suoi video


Michael Jackson è stato il Re assoluto degli anni ottanta. Poco importa quello che pensate di lui, non aveva competitor, è vero, ma di certo aveva fatto un patto col diavolo: “Sarai il re incontrastato degli eighties, ma dal 1990 diventerai un essere umano coi cazzi che abbiamo tutti, anzi peggio.” E infatti il Re del Pop ha brillato per tutti gli ottanta, poi nei novanta, nonostante bei dischi e bei tour, il povero (si fa per dire) Michael si è infossato lentamente come molti altri dinosauri. Ma poco importa, quel che conta è che non potrete mai capire gli anni 80 senza Michael Jackson, senza le sue canzoni e senza i suoi straordinari video, tra cui forse il più bello in assoluto della storia videoclip: Thriller (e tripletta per me), capolavoro zombie diretto da John Landis, regista tra l’altro di pellicole immortali quali  Blues Brothers e Un Lupo Mannaro americano a Londra

Bene, e visto che si tratta di una combo, ora prendete la BMX, la felpa, piazzatevi Thriller nelle orecchie e fate un giro notturno in Bovisa.

 

2. Va bene Trump, ma Reagan non era mica da meno


Ronald Reagan è centrale per capire gli anni ottanta. E non solo per quanto riguarda la politica estera, è centrale persino per capire la storia del cinema e della musica di quegli anni. Vi ricordate di Rambo? Sì, Rambo, proprio lui. Non il primo Rambo, quello protagonista del libro First Blood di Morrell e del primo film della saga. Parlo del secondo Rambo, quello de “la vendetta”, “il ritorno”, il coltello da sopravvivenza, gli steroidi oliati di Stallone, divenuto icona cinematografica del machismo americano di quegli anni. Ebbene, Reagan, quel Rambo lo innalzò come simbolo di un esercito, ma soprattutto lo fece portavoce della profonda convinzione tutta americana di incarnare il bene contro il male. Tutto fila, secondo il pensiero dell’epoca, almeno fino a quando non si arriva a parlare di Nicaragua e di sandinismo. E qui scatta il quarto punto…

3. I Clash


Ampiamente citati all’interno di Stranger Things, The Clash hanno scritto la storia della musica contaminando punk e world music, pop e rock. Hanno venduto milioni di copie facendo ballare la gente su un disco come Sandinista (appunto), lavoro violentemente contro la presidenza Reagan e le sue politiche, soprattutto in Sud America. Sono riusciti a sfuggire a quasi tutte le etichettature del music business piacendo persino ai comunisti, anche se facevano la pubblicità della Levi’s.

Ah, un’altra cosa: quando vi dicono che i Clash erano un gruppo punk mandateli a cagare.

4. Riguardatevi I Goonies


Torniamo a Steven Spielberg che come Reagan è stata una figura centrale negli anni ottanta, per fortuna per altre ragioni. Spielberg negli anni ottanta fondò il suo impero e nel frattempo pose le basi dell’
entertainment moderno. A quell’epoca, infatti, nasceva una nuova classe di consumatori, gli adolescenti, ragazzini che improvvisamente diventarono importanti fruitori di prodotti televisivi e di consumo, sospesi in un’età che dove non ne puoi più di Bambi ma ancora ti piace, e dove cerchi qualcosa di “avventuroso”, ma non troppo. Ebbene, Spielberg li intercettò prima di tutti e firmò tre o quattro titoli che diventarono fondamentali per tutti noi. I Goonies, soprattutto (come il prima citato E.T. e la saga di Indiana Jones), è l’emblema della gioventù degli anni 80, ne racchiude l’essenza, paraculo e geniale a tal punto da restare impresso a un’intera generazione.

 

5. Fate una partita a Dungeons & Dragons


Non potrete capire un accidente degli anni ottanta se non provate prima a capire l’importanza dei giochi di ruolo. Gli anni ottanta sono stati un periodo di paura molto forte: la situazione politica instabile, l’ottimismo finanziario che giocava a braccio di ferro con il rischio della crisi economica, tutto contribuiva ad alimentare una fonte inesauribile di tensione. I ragazzini di allora non avevano computer e cellulari, anzi, diciamo che proprio non avevano nulla con cui scappare via (internet del resto si diffuse negli anni 90), perciò per “evadere” ci si rinchiudeva in mondi lisergici e paralleli, animando -con il solo utilizzo della propria fantasia e dell’immedesimazione- cavalieri e mostri grossi come una… carta. A guardarli con l’occhio di oggi, forse ora fanno solo sorridere, però io ve lo dico lo stesso: state sempre attenti al Demogorgone.

6. Giocate a Pac-Man


Negli anni ottanta si andava nei bar e si giocava ai videogiochi nelle sale dietro al bancone dove i nonni prendevano il caffè. Si andava lì con quattro-cinque mila lire in mano e, a botte di 200 lire, si giocava soprattutto, ma non solo, a Pac-Man e cioè una pallina gialla simile ad un’emoticon moderna che aveva come scopo mangiare delle pillole disseminate in un labirinto. Il tutto, per completezza, andava fatto sfuggendo a dei fantasmini. Volete sapere cosa sono stati gli anni 80? Allora trovate un emulatore e giocate a Pac-Man  finché quella musichetta diabolica e meccanica non vi rimbalzerà nel cervello anche in piena notte.  Ecco, in quel momento sarete entrati nel mood ottanta. Tanto per sottolineare il valore immaginifico di Pac-Man, gli strateghi del marketing di Stranger Things non si sono lasciati scappare la possibilità e hanno creato un’app in stile che si può scaricare su smartphone.

7. Compratevi delle spalline


Questa cosa la scrivo ma non l’ho veramente capita neanche io. Ad un certo punto nella moda anni ottanta sono entrate in scena le spalline, non si sa da dove, non si sa perché, ma tutti avevano camicie, magliette (giuro) con le spalline. Ti davano quella forma un po’ così, da giocatore di football, eppure piacevano. Ok, su Cindy Crawford stavano bene, ma se applicate a un soggetto di altezza media italiana, le spalline accentuavano ancora di più la forma a comodino.  Insomma c’erano e non se ne capiva bene il senso, un po’ come i risvoltini di oggi. Poi, per magia, anche le spalline hanno fatto il loro tempo e sono scomparse, come le scie degli aerei nel cielo.

8. Provate a usare un walkman


Potrete dire di capire il passato solo se riuscirete a riviverlo, anche solo per poco. Provate l’emozione di avere un riproduttore musicale analogico con supporto magnetico (la cassetta) e provate a cercare la canzone che vi serve. Provate ad andare avanti per poi tornare indietro, provateci e scoprirete quanta memoria e quanta destrezza ci voleva, un tempo, anche per ascoltare musica.

 

9. Fatevi problemi sulla verginità


Non pensate che la sessualità negli anni 80 fosse facile come oggi. C’era molto sesso sia in televisione che nella società, è vero, la pubblicità della Bilboa mostrava seni ora tristemente censurati,  e la morettona della Saratoga faceva bagni nudi in un acquario. Eppure tutto veniva celato dietro un grande perbenismo. La verginità aveva un valore, soprattutto tra i giovani, insomma, eravamo ben lontani dalla foto del pisello su whatsapp come bliglietto da visita e dichiarazione d’intenti. Per cui se siete donne e volete essere veramente in tono con gli ottanta fate così: prendete il vostro ragazzo e baciatelo, poi menategliela un sacco su cosa vuol dire il bacio che gli avete appena dato. Fatelo penare, fatelo sentire in colpa e non dategliela più. Poi però, appena ne avrete l’occasione trombate col primo barman che vi capita a tiro e conseguentemente pentitevene. Questo era l’amore adolescenziale negli anni 80. Oggi si chiama pausa di riflessione con sorpresa, niente di più. Ps: se invece siete uomini va da sé, scegliete da che parte stare ma imparate a fare cocktail. Tom Cruise insegna. 

10. Pensate al 2000 come un numero magico, perché poi i misteri finiranno


Negli anni ottanta c’era ancora il mistero sul futuro, non in senso economico ma in senso speculativo. La dimostrazione sono le invenzioni di Ritorno al Futuro, quasi tutti i marchingegni di Doc  sono state realizzati o almeno possono vantare dei prototipo. In quegli anni si sognava un futuro fantascientifico che avrebbe nel bene e nel male cambiato tutto, poi non è stato più così. Siamo diventati meno ingenui, abbiamo internet e controlliamo le risposte invece di fantasticare, e così il mondo è diventato un po’ meno misterioso, speriamo non meno magico.

 

Buon Stranger Things a tutti!

 

Su Piggy the pig

Nasce negli anni 80 con ancora l'eco delle chiamate londinesi. Quando ci arriva a Londra è scoppiato il Brit-pop, intanto le urla del grunge scendono sotto pelle. Ama il vino rosse e le birre rosse, ascolta musica per non piangere ma a volte gli fa l'effetto contrario.

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