La nuova bombardona Yamaha ha fatto un salto triplo rispetto al vecchio modello e sfoggia per il 2015 la bellezza di 200 CV e tanta elettronica. È disponibile anche in versione M, in pratica la base per realizzare le factory per le competizioni. Con i loro test (o prove, che dir si voglia), ce ne parlano in ordine sparso: Dueruote.it, Moto.it e Motociclismo.it e inSella.it
Yamaha R1 my 2015 – La rassegna stampa
Ecco cosa pensano i tester delle principali testate giornalistiche di settore della nuova Yamaha R1 my 2015. Se invece volete capire il senso di questa rassegna stampa, cliccate QUI.
MOTORE
Dueruote.it – Il motore invece è da pelle d’oca. La risposta nella mappa più cattiva – la 1 del PWR – sulle prime risulta fin troppo aggressiva tanto che abbiamo presto optato per la 2, leggermente meno decisa alle piccole aperture del gas, quando si riprende in mano l’acceleratore a centro curva. Il resto è puro spettacolo: l’erogazione è piena e lineare anche ai medi, l’allungo deciso e imperioso.
Moto.it – Il motore oltre che esaltare per la tonalità allo scarico esalta per la prontezza di risposta e il tiro ai regimi medio alti. Spinge forte, e lo fa fino all’intervento del limitatore: l’avantreno fatica a mantenere il contatto con il terreno mentre l’elettronica fa il suo dovere senza infastidire il pilota.
InSella.it – Il motore sembra non avere limiti: sale sempre corposo, senza incertezze e spinge come una furia fino al limite della cambiata, alla soglia dei 14.000 giri. Il feeling è esemplare, la certezza che l’errorino di gestione di gas e freni venga perdonato dà sicurezza al pilota, ma non bisogna deconcentrarsi: stiamo pur sempre parlando di una moto di 200 CV. In accelerazione, fuori dalle curve, si sente che la R1 vorrebbe decollare, ma l’elettronica tiene a bada l’aggressività, senza mai mettere in difficoltà il pilota con interventi troppo invasivi.
ELETTRONICA
Dueruote.it – Il quattro cilindri è un uragano a livello di spinta, ed è gestito da una elettronica già a un ottimo livello di messa a punto. Basta avere il coraggio di tenere aperto in uscita di curva. L’intervento del traction è molto discreto, il sistema che permette di derapare ben tarato, l’antimpennata non proprio dolcissimo come quello di alcune rivali (leggi Aprilia RSV4…) ma comunque efficientissimo.
Moto.it – I controlli vari non si sentono, e questo è un buon segnale perché vuol dire che non sono invasivi, o forse siamo noi che ancora non “ci diamo ancora il gas”.
CICLISTICA
Dueruote.it – L’R1 è infatti una scheggia in inserimento, talmente tanto veloce che spesso ci si ritrova a dover correggere la linea per non curvare sul cordolo. Allo stesso modo cambia traiettoria con rapidità e naturalezza disarmanti e le varianti diventano una formalità da affrontare senza sforzo alcuno. Solo alle massime inclinazioni, dove la pista magari si presenta un po’ sconnessa, abbiamo registrato un certonervosismo dello sterzo e una larvata tendenza ad allargare dalla traiettoria ideale quando si cerca di chiudere la linea. Nulla di irreparabile, però, visto che sono bastati un paio di ritocchi alla taratura della forcella (un paio di giri in meno di precarico) e al mono per migliorare decisamente la situazione: la moto infatti risulta molto sensibile alle regolazioni e la strada imboccata con questo setting è sembrato da subito quella giusta.
Moto.it – L’agilità è uno degli aspetti che più ci ha colpito sin da subito e che mette la R1 tra le migliori della categoria, che a oggi sono Aprilia e Ducati. Forse lemanca la capacità di prendere la corda e chiudere la traiettoria della V4 di Noale, e non cambia direzione in maniera fulminea come la bicilindrica di Borgo Panigale, ma nel complesso si guida alla grande. Il dubbio che a parità di pneumatici qualche posizione si possa invertire comunque rimane. L’assetto scelto per la nostra R1 sulle prime ci ha soddisfatto, ma alzando il ritmo siamo dovuti intervenire sul precarico della forcella e del mono, a causa della scarsa capacità di assorbimento delle sconnessioni che caratterizzano due o tre curve di questo tortuoso tracciato.
FRENATA
Dueruote.it – Anche i freni non ci sono sembrati all’altezza della qualità globale: mancano un po’ di mordente e di feeling… seppur assistiti da un ABS la cui presenza è quasi inavvertibile.
InSella.it – Anche in frenata arrivare un pelo lunghi è meno “pericoloso”, merito ancora una volta dell’elettronica.
POSIZIONE DI GUIDA
Dueruote.it – Non dà molta confidenza questa maxi, un po’ per la posizione di guida caricata sul davanti e caratterizzata da semimanubri piuttosto stretti ed angolati, un po’ per lataratura rigida delle sospensioni scelta per il test sulla pista Australiana, in molti tratti sconnessa.
Motociclismo.it – Mi basta inserire la prima e svoltare le prime curve di Eastern Creek per trovare una moto da corsa dove tutto è pensato in funzione del cronometro. Dalla angolatura dei semimanubri alla forma del cupolino, dalla posizione delle pedane alla forma della sella.
InSella.it – La nuova R1 ha dimensioni e pesi paragonabili, se non inferiori, alle 600 (interasse 1405 mm). Nonostante questo, offre spazio a sufficienza anche a chi è oltre il metro e 80 di altezza, servirebbe però un parabrezza un po’ più alto per migliorare la protezione.