Le cinque moto più belle di EICMA 2015

EICMA apre le porte al pubblico domani ma le novità 2016 sono state tutte praticamente svelate. Ecco le mie migliori cinque, alle quali, per tradizione ho associato un’immagine femminile corrispondente. Siete d’accordo?

Come ogni anno, per lavoro, mi sono sciroppato il primo giorno di EICMA, quello RISERVATO agli addetti ai lavori, che poi si sa che proprio-proprio riservato non è. Sennò non si spiegherebbe la quantità imbarazzante di passeggini e bambini festanti in giro per gli stand. Non che io abbia nulla contro i bambini, però mi chiedo come possa un pupo alto mezzo metro, col moccolo al naso e che urla come un ossesso spacciarsi per espositore/giornalista/fotografo/salcazzo.

Detto ciò, io sono stato rintanato per circa 6 ore nello stand della rivista per cui collaboro, la mia postazione era un fantozziano sottoscala con l’unico vantaggio logistico di essere esattamente alle spalle del palco dove si muovevano assonnate e discinte le nostre ragazze stand. Un bel vedere insomma.

Dopo aver scritto come uno squilibrato per tutto il giorno, verso le 17, ossia quando sono finite le varie presentazioni, ho potuto farmi un giretto per i vari padiglioni e produrre la mia inutile cinquina delle più belle del salone. Con annesso parallelismo in carne e ossa.

In ordine sparso:

beyoncè_ducati-xdiavel

Ducati XDiavel – La Diavel è una moto già di per sé strabordante, ma questa versione X con trasmissione a cinghia e motore a fasatura variabile lo è ancora di più. Assurda, da sparo, troppo americana, anche inutile in fin dei conti, definitela come volete. Però è indubbio che le sue forme, ma soprattutto le sue prestazioni in accelerazione, richiamano il più animalesco degli istinti. A chi la associo? Beh… con quel ruotone là dietro, l’unica è che mi viene in mente è Beyoncé (io sono troppo vecchio per quell’altra, la Minaj). Guardate la foto in alto e provate a darmi torto.

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Suzuki GSX-R 1000 Concept – Se c’è una moto che conosce perfettamente il significato di continuità familiare, quella è proprio la gixxer, Ogni GSX-R -a partire da quest’ultima, fino alla prima presentata nel lontano 1984- porta in sé bene impresse le stigmate di questa gloriosa famiglia di sportive. Quel musetto appuntito è un evergreen e, se si scorre la scheda tecnica anche di quest’ultimo esemplare, è chiaro il desiderio del marchio di Hamamatsu di mantenere il concetto di supersportiva un fatto più da “manico”, che da ingegnere esperto di mappature e settaggi (intendiamoci, l’elettronica c’è, ma non è così esasperata come sulle altre sportive). Non so voi ma a me, la gixxer 2016 fa lo stesso identico sangue che mi faceva la GSX-R 750 del 1993. È infinita, proprio come l’immortale Pamelona Anderson.

emma_stone_mt-10

Yamaha MT-10 – Dire che mi piace è forse troppo. Però è senza dubbio una delle moto più interessanti di quest’edizione. In pratica è una R1 spogliata, ha 40 CV in meno (dunque 160) e un’elettronica semplificata rispetto alla sorella sportiva, ma l’origine del progetto è comune,  e tanto basta per immaginarla parecchio, parecchio efficace. Difficile associarla a qualche meraviglia dello spettacolo, così di getto mi è venuta in mente solo Emma Stone. Ma non Emma Stone in generale, parlo dell’Emma Stone protagonista in Birdman, che con quegli occhioni fuori misura ci si mette un po’ a capire se ti piace o meno.  Ma poi alla fine, sì che ti piace.

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BMW R nineT Scrambler – La versione scramblerizzata della moto più amata dagli avvocati milanesi di mezza età è, senza dubbio, una delle più azzeccate del 2016. Come da tradizione BMW e di quel volpone di Ola Steenegard, la nineT Scrambler ha tutte le carte in regola per riuscire a infilarsi in quello speciale solco che promette vendite a iosa (costerà pure meno della nineT) e tanta visibilità. Ovviamente lo farà con il solito stile che contraddistingue la casa di Monaco di Baviera: bella, pulita, elegante, di un fascino senza età. Come Gwyneth.

jennifer-vitpilen

Husqvarna Vitpilen – Ultima ma non ultima, ci metto questo bel concept Husqvarna (che poi è KTM). La Vitpilen (freccia bianca in lingua svedese) è un gran bell’oggetto che unisce una meccanica più che collaudata (motore mono 690 e telaio a traliccio in acciaio) a delle forme essenziali e nel contempo eleganti e armoniose. Bellissima, ma di una bellezza che non spaventa, proprio come Jennifer Lawrence. Sarà per questo che ho visto quattro volte un film inutile come Hunger Games.

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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