L'amore all'inizio - Judith Hermann

L’amore all’inizio – Judith Hermann

L’amore all’inizio di Judith Hermann è molto interessante sia per temi che per scelta stilistica, capace di tenere il fiato sul collo di protagonista e lettore, ma anche di ricreare lo stillicidio di una quotidianità asfittica. Con un’operazione di accurato dosaggio della parola, l’autrice riesce ad ottenere una sobrietà penetrante, in grado di lavorare sottotraccia e proporre un’atmosfera incisiva.

L’amore all’inizio di Judith Hermann

Buongiorno, dice l’uomo. Non ci conosciamo. Lei non mi conosce. Io però la conosco di vista e mi piacerebbe fare due chiacchiere con lei. Ce l’ha un po’ di tempo.

Stella, trentasettenne infermiera part-time, moglie di Jason e madre di Ava subisce l’invasione dello spazio personale e famigliare da parte di uno stalker: Mister Pfister. Judith Hermann non si concede nessuno sviluppo thriller della trama, implementando invece la tensione interiore della protagonista pagina dopo pagina. Inutile dire che la direzione di questo sviluppo è di gran lunga più interessante.

Si tratta di un romanzo molto interessante sia per temi che per scelta stilistica, capace di tenere il fiato sul collo di protagonista e lettore, ma anche di ricreare lo stillicidio di una quotidianità asfittica. Con un’operazione di accurato dosaggio della parola, l’autrice riesce ad ottenere una sobrietà penetrante, in grado di lavorare sottotraccia e proporre un’atmosfera incisiva.

Quotidianità alla periferia dell’anima

[…] e ancora una volta pensa che nella sua vita tutto è troppo vicino. Il lavoro, la casa, l’asilo. Vorrebbe più spazio, distante da coprire, solo Jason, pensa Stella, è sempre distante, così lontano che non posso raggiungerlo.

La vita di Stella si è incasellata nella periferia cittadina, con un marito spesso lontano per lavoro e una solitudine che sa di isolamento. Mister Pfister, di cui non si conosce il nome, coglie alla sprovvista una donna che vive rinchiusa in un recinto autoimposto, forse addirittura agognato tempo prima, che non permette il respiro: proprio Stella, ad un certo punto, lamenta la vicinanza di tutto nella propria vita pratica, tranne che del marito.

L'amore all'inizio

Hermann è sapiente nel costruire un testo in grado di ricalcare, attraverso ripetizione di termini, cadenza, ritmo e scelta di rappresentazione lo svuotamento esistenziale sofferto da Stella nello svolgimento della vita di tutti i giorni. Così come il contesto diventa un elemento fondante dello stato d’animo.

La normalizzazione delle aspettative e la chiusura in un recinto prestabilito assopiscono la vita di una donna che ha un passato di vita ben più vivace, mentre nella sua attuale realtà non riesce a connettersi con il mondo esterno, ma nemmeno con il proprio, rimanendo sempre un passo indietro.

All’inizio dell’amore

Che strano dire: non sono la persona giusta. Respingere in blocco lo sguardo dell’altro. Come faccio a sapere, pensa Stella, che non sono quella giusta, da cosa lo deduco?

Non ci sono concessioni allo stalker, meglio premetterlo. Il libro pone però una sottile questione che ci riguarda, sostando su un limite scomodo ma affascinante. L’amore all’inizio è una scommessa condivisa, un’apertura imprudente, un atto di fiducia verso l’altro e se stessi. Tutto accompagnato da sensazioni forti, un meccanismo che coinvolge la passione, un mettersi in gioco tutto sommato infondato.

La differenza fondamentale rispetto allo stalker è la reciprocità del rapporto, della ricerca dell’inizio, l’invasione di campo rispetto all’accoglienza. Rimane che la vicenda scombussola Stella che, nel momento in cui le viene tolta l’abitudine sotto i piedi, si rende conto di non essere più ricettiva verso l’insicurezza, di aver sepolto una parte di sé troppo in profondità, relegando nei ricordi l’alternativa al presente e i moti d’animo più intensi.

Si tratta di una lotta tutta giocata nella testa di Stella, Mister Pfister è solo la miccia esterna, senza meriti. Quasi l’appiglio perché la protagonista si risvegli, si accorga che quanto è sopito rimane sottotraccia, è solo tenuto a bada dalla navigazione condotta a vista di una placida riva, condivisa per accomodamento.

Mister Pfister chiede a Stella se ha tempo di parlare con lui, Stella risponde che no, non ha tempo. Che ci fa con quel tempo? Si tratta di tempo passato e non vissuto.

Judith Hermann- L’amore all’inizioL’orma Editore
Traduzione: Teresa Ciuffoletti

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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