Travelin’ Thru, 1967-1969: The Bootleg Series Vol.15

Bob Dylan, le meravigliose session con Johnny Cash in una Bootleg Series

Si chiama Bob Dylan (Featuring Johnny Cash) – Travelin’ Thru, 1967-1969: The Bootleg Series Vol.15 ed è un confanetto inperdibile dove sarà possibile ascoltare le varie collaborazioni tra i due incise verso la fine degli anni 60

Ci sono due personaggi che in modo diverso tra loro rappresentano l’America. Uno è schivo, lucido, snob e densamente bastian contrario, l’altro era epico, generoso, rude e angelico. Due personaggi differenti di cui, ahimè, uno ci ha lasciati orfani.

Bob Dylan e Jonny Cash hanno attraversato in modo divergente la storia degli Stati Uniti dagli anni sessanta ad oggi, uniti soltanto da un’insanabile passione per il folk e per la chitarra acustica, qualche volta elettrica, almeno Dylan. Le loro strade si sono incrociate diverse volte durante gli anni sessanta e oggi racconteremo proprio di una delle tante volte in cui i due folk singer si sono incontrati per una serie di registrazioni. Materiale che non aveva visto la luce mai in modo esplicito ma che aveva alimentato il sacro fuoco del mercato dei bootleg. Youtube è più generoso, spulciando potrete vedere alcuni frammenti degli incontri tra Cash e Dylan, alcuni dei quali sono entrati anche nel prezioso cofanetto Bob Dylan (Featuring Johnny Cash) – Travelin’ Thru, 1967-1969: The Bootleg Series Vol.15 sotto forma di traccia audio.

Operazione davvero godibile, il repertorio è quello classico dei due mostri sacri non mancano pezzi celebri e alcune piccole chicche che potrebbero esaltare i fan accanirti di entrambi.

Le motivazioni ad ascoltare questo disco certo non possono prescindere la voglia di riascoltare dei brani scolpiti nella mente di noi ascoltatori a suon di anni e anche di cover, ma è il piacere di ascoltare molti di queste brani in versione chitarra e voce che esalta e riporta il cuore verso lidi dove la mente viaggia dolce.

Naturalmente c’è All long The Watchtower, pezzo che alla prima uscita dopo una sola settimana, registro la prima cover a nome di Jimy Hendrix che nel pubblicarla (versione spettacolare naturalmente) si scusò con Dylan per essersi permesso di averlo fatto. Un altro mondo, certo, e anche per questo è straordinario oggi, in un sabato qualunque, poter mettere questo disco con la scusa che sia nuovo nel proprio lettore.

Alcuni brani sono tratti dalle registrazioni di John Wesley Harding e Nashville Skyline, oltre ai brani che Dylan suonò al Johnny Cash Show e alcune registrazioni casalinghe del tenore di Duluth. Entusiasmano i brani in cui i due cantano insieme, in fila una dopo l’altra quasi spaventano Matchbox, Thats All Right, Mama, Mystery Train/This Train Is Bound for Glory, Big River e Girl from the North Country.

Un cofanetto corposo ed elegante quello di Travelin’ Thru, 1967-1969: The Bootleg Series Vol.15 che racconta un momento felice e spensierato per i due mostri sacri che si incontravano per rockeggiare senza troppi pensieri di sorta, senza la posa che poi si sarebbe un pò appiccicata addosso ai due, due scapestrati folk s’interessa che improvvisano e si scambiano canzoni, giocando coi propri repertori.

Soprattutto i fans di Dylan troveranno prezioso il cofanetto per rivalutare la figura di un musicista che é diventato mito troppo presto e forse si é visto qualche volta scavalcato dalla sua stessa fama, a scapito naturalmente di un repertorio ricco di perle della musica country e folk. Un’altra piacevole contestazione che si ha ascoltato questo cofanetto, ideale per il regalo di Natale, diciamolo se non si era capito, é che alla voce sempre perfetta e in “posizione” di Jonny Cash fa da contraltare una gioia vocale ed espressiva in Dylan che spesso non si trova negli album canonici.

Forse, come per molti altri artisti allergici alla vinilizzazione, anche i nostri due godono di più nell’essere ritratti di nascosto, senza saperlo, da un occhio nascosto che ruba l’intimità di un momento oltre che di una canzone.

Su Piggy the pig

Nasce negli anni 80 con ancora l'eco delle chiamate londinesi. Quando ci arriva a Londra è scoppiato il Brit-pop, intanto le urla del grunge scendono sotto pelle. Ama il vino rosse e le birre rosse, ascolta musica per non piangere ma a volte gli fa l'effetto contrario.

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