Povere-creature!---Alasdair-Gray

Povere creature! – Alasdair Gray

Povere creature! di Alasdair Gray narra una storia gotica con ambientazione vittoriana che parte da Glasgow per espandersi in tutto il mondo e poi tornare al punto d’origine. Si tratta della vicenda di Bella Baxter, giovane donna suicida che viene riportata in vita da Godwin Baxter impiantandogli il cervello di un neonato.

Povere creature! di Alasdair Gray

Il suo ciclo mestruale è perfettamente regolare sin dal giorno in cui ha aperto gli occhi, quindi non le è mai stato insegnato a considerare il proprio corpo come qualcosa di sporco o a temere ciò che desidera. Non avendo imparato la codardia quando era piccola e oppressa, ora usa le parole solo per esprimere quello che pensa e prova, non per nasconderlo, così è incapace di commettere le azioni malvage legate all’ipocrisia e alla menzogna, cioè quasi tutte le azioni malvage.

Di Gray ho raccontato 1982 Janine (leggi qui), romanzo che da un lato sembra scritto da tutt’altro autore rispetto a questo, dall’altro ne è legato a doppio filo: l’autore dimostra di avere le sue ossessioni e i suoi cavalli di battaglia che fanno da filo conduttore, ma riesce a declinarli in una forma del tutto diversa, mantenendo altissima la qualità. Questa camaleontica capacità di incanalare l’ispirazione regala ai lettori atmosfere uniche, perché Gray spinge il piede sull’acceleratore della creatività, puntando a lasciare il segno con coraggio e inventiva, senza risparmiarsi, senza risparmiare il lettore.

In questo caso Gray si cimenta in una storia gotica con ambientazione vittoriana che parte da Glasgow per espandersi in tutto il mondo e poi tornare al punto d’origine. Si tratta della vicenda di Bella Baxter, giovane donna suicida che viene riportata in vita da Godwin Baxter impiantandogli il cervello di un neonato. Vediamo così Bella crescere mentalmente, apprendere attraverso le esperienze e gli incontri che vive nelle sue avventure, fino a costruirsi le proprie convinzioni e volontà. Attorno alla figura di Bella ruotano spasimanti, ex marito, ammiratori, un mondo di uomini spiazzato ed eccitato da questa creatura particolarissima.

Gray imposta il libro come il romanzo testimonianza ritrovato di Archibald McCandless, amico di Godwin e infine marito di Bella. Così però sarebbe troppo lineare, l’autore inserisce la ricostruzione del ritrovamento e la lettera della moglie di McCandless, allo stesso tempo protagonista del romanzo del marito e prima sbugiardatrice dei fatti narrati. Ci sono poi le note critiche e storiche di Gray, colui che ha curato il romanzo ritrovato, nel testo del romanzo sono presenti le lettere di un amante di Bella e di Bella stessa, e non mancano le illustrazioni. Insomma, un incrocio di scritti che destabilizza il punto di vista di continuo proprio nel loro volere rappresentare la versione più realistica. Un rincorrersi di verità che non dà punti di riferimento, allettando il lettore, aizzandolo per poi illuminarlo da un’altra angolazione, in una rincorsa mozzafiato ricca di svolte.

La prosa si adatta ai momenti, in una mobilità coerente con la materia. Il linguaggio di Bella diviene più maturo, salvo regredire di fronte ad una situazione di particolare tensione, aggiunge la punteggiatura nel repertorio, perdendo quella impulsività senza rete con cui portava avanti il proprio primo entusiasmo. La lettera di Victoria, la presunta vera moglie di McCandless ha la rigidità irritata di una donna di successo che vuole rimettere le cose a posto. Le note di Gray si muovono tra ricerche storiche più allusive che precise.

povere creature!

La costruzione di una donna

È impossibile un resoconto di tutti gli affluenti di significato che si tuffano nel fiume della storia principale, perciò mi limito ad accennare ad alcune delle suggestioni che questo romanzo ricco e stratificato mi ha lasciato.

L’evoluzione di Bella procede da una contraddizione interna che la rende unica: un cervello immacolato in un corpo vissuto. La sua mente è vergine ed affronta il mondo ripulita dalle dinamiche sociali, anche se il corpo la richiama ad alcune necessità acquisite, come un’erotomania travolgente, benché vissuta in modo gioioso. Perché Bella è incantata dal mondo, lo guarda con gli occhi di chi ci si vuole buttare, priva di preconcetti e sincera nelle intenzioni che risultano tutte spontanee.

Un grave danno al cervello, Baxter. Solo gli idioti e i bambini parlano in quel modo e dimostrano una simile felicità radiosa, una gioia e una cordialità così schiette incontrando qualcuno per la prima volta.

Via via che le esperienze la segnano, Bella acquisisce consapevolezza, si scontra con una realtà più complicata rispetto all’apparenza che ne aveva. Però la consapevolezza viene costruita su uno sguardo pulito, che ispira ideali diversi da quelli che si palesano intorno.

Lo scandalo che Bella trascina per il mondo è dovuto alla mancanza di gabbie precostituite e gli uomini si innamorano di lei proprio per la specificità di questa libertà inusuale. Gli stessi uomini però non riescono a reggere l’urto, perché la mancanza di gabbie non preannuncia, come nelle loro speranze, la possibilità di costruirne una su misura che si adatti a loro. Bella va costruendo la propria identità per strade oblique, senza rispettare i canoni, ed una donna senza canoni può ammaliare ma non convincere, la libertà assoluta di una donna non è prevista e per questo mai davvero riconosciuta, anche quando si presenta in tutta la sua spontanea generosità.

L’identità di Bella prende forma nel momento in cui esce da una dimensione temporale basata puramente sul presente e acquista la profondità del passato e del futuro.

Anche se guardava verso il giardino la vedevo di profilo, e nell’espressione e nell’atteggiamento notai qualcosa che non c’era mai stato: soddisfazione e serenità mescolate a una malinconia dovuta al pensiero del passato o del futuro.

Così la protagonista può dare vita alla propria storia, il suo passaggio lascia segni e prospetta aperture, perché il qui e ora non può essere mai solamente tale se vuole acquisire prospettiva. La stessa cosa vale per i popoli:

Ha detto che la Russia è una nazione giovane come gli Stati Uniti perché una nazione è vecchia quanto la sua letteratura.

La prospettiva la dà anche l’immaginazione.

Come l’appendice, l’immaginazione è un’eredità lasciataci da un’epoca primitiva, quando contribuiva alla sopravvivenza della nostra specie, ma nelle nazioni scientifiche e industriali moderne costituisce soprattutto una fonte di malattie.

Bella ha davanti a sé un orizzonte spalancato d’immaginazione, capace di andare al di là delle asfittiche ristrettezze comuni, in grado di aprirsi strade non ancora segnate, senza rifugiarsi nel già previsto, così da regalarsi un mondo nuovo, una declinazione inaspettata dell’umanità.

Ma c’è tanto altro, vi conviene leggerlo per scoprirlo.

Alasdair Gray – Povere creature!Safarà
Traduzione: Sara Caraffini

Voto - 87%

87%

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Su Giuseppe Ponissa

Aga la maga; racchetta come bacchetta magica a magheggiare armonie irriverenti; manina delicata e nobile; sontuose invenzioni su letto di intelligenza tattica; volée amabilmente retrò; tessitrice ipnotica; smorzate naturali come carezze; sofferenza sui teloni; luogo della mente; ninfa incerottata; fantasia di ricami; lettera scritta a mano; ultima sigaretta della serata.

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