Egregia redazione, l’altro giorno ero sul cesso e, come spesso mi succede quando la lotta si fa impervia e lunga, ho riflettuto sulla mia vita. Quel che è saltato alla mia attenzione, tra una produzione solida e una gassosa, è che ho passato la maggior parte del mio tempo a sognare un futuro che non è mai arrivato, poiché il presente che si è concretizzato è ben diverso da ciò che immaginavo. Qualcuno ha detto che la vita è ciò che ti succede mentre stai progettando altro, quanto aveva ragione! Io sognavo in una direzione e la realtà è arrivata dall’altra, più specificatamente da dietro. Quello che vorrei chiederti, alla luce di quanto esperito, è: secondo te è la vita ad essere troppo bastarda per essere sognata o sono i nostri sogni a volare troppo in alto, là dove non c’è più cielo?
Oreste
Caro Oreste, il tuo quesito esistenziale ci intriga. Del resto, da Marzullo in giù sono stati tanti i pensatori che hanno impiegato una vita nel navigare a vista sperando di trovare risposta alla dicotomia che ti attanaglia. Noi la vediamo così: la colpa non è della vita troppo arida, né dei tuoi sogni troppo arditi. La colpa è del troppo tempo che passi al cesso. Per Dio, cambia alimentazione, pulisciti quel culo ed esci! Vivi! Ma soprattutto, sbaglia!
Se anche voi avete dei quesiti esistenziali che non riuscite a risolvere, non indugiate, contattateci. Abbiamo la risposta giusta per voi. Inviateci la vostra domanda a questo indirizzo: info@estetica-mente.com