Report – Thegiornalisti in concerto al Tunnel di Milano

Live Thegiornalisti – Per uno nazionalpopolare come me, i Thegiornalisti costituiscono alla perfezione un ponte verso il difficile ed elitario mondo della scena alternativa italiana. Ma di questo suppongo vi freghi poco. Quello che interessa è che ieri sera è stata una gran serata di musica e promiscuità

I Thegiornalisti tornano a Milano dopo la data novembrina all’Ohibò, scegliendo il ben più capiente Tunnel e arrivando alla medesima sentenza: soldout. Il gruppo romano certifica, se mai ce n’era bisogno, una crescita costante di consensi che l’uscita del terzo album, Fuoricampo, ha accelerato in maniera esponenziale. E te credo, aggiungo io.

Assodato, infatti, che il terzo disco è una piccola perla capace di fondere assieme la voglia di cantare a squarciagola, una gran passione per Dalla e testi e musiche assolutamente validi, il live che ne consegue – e che pesca appunto a piene mani da lì – non poteva che essere inevitabilmente una bomba. E così è stato.

Parlavo prima del mio essere nazionalpopolare, ebbene, Tommaso Paradiso & Soci hanno messo a punto uno schema capace di parlare a tutti, smuovendo sia i duri e puri con barbe lunghe, occhiali spessi e un odio viscerale per tutto ciò che è mainstream, sia quelli come me, che saltano in maniera cieca (e forse sconsiderata) da Vasco a De André, ma soprattutto entrano al Tunnel senza la barba d’ordinanza e con una mise a metà tra medioman e un catechista. Tornando al live, tutto si basa su questo mood e “Ricordati di me” di Venditti, fatta passare all’inizio (che poi fa il paio con Lamerica di Daniele Groff passata alla fine), non è che il preludio per una festa transalcolica, dove si urla, ci si sfoga fottendosene della barba, degli occhiali spessi e del gran palo in culo che sovente hanno i duri e puri, ma dove, soprattutto, la band dimostra ampiamente di divertirsi.

E così arrivano, tra le altre: Per lei, Fine dell’estate, Mare Balotelli, l’inno alla gioia Promiscuità, L‘importanza del cielo (Myazaki), la “vecchia” e bellissima Autostrade Umane, la devastante Io non esisto e una interessante cover di Wake Up degli Arcade Fire, (non in ordine di scaletta), le canzoni si snocciolano alimentando un’atmosfera da abbraccio collettivo e volemose tanto bene che culmina con la discesa dal palco di Tommaso, il quale, per mettere il punto alla sua esibizione, va a finire gli ultimi versi di Promiscuità in piedi sul bancone del bar. La percezione che ho avuto guardandomi attorno è che la magia dei Thegiornalisti è stata proprio quella di riuscire a mettere d’accordo un po’ tutti, compresi gli indie snob “che se arrivi a suonare davanti a più di tre persone sei un venduto”. Me lo immagino il palo nel culo dei succitati che viene divelto con le cattive dallo stesso Tommaso quando, col ghigno sornione, accenna Una canzone per te e pronuncia la peggiore delle bestemmie per un indie che si rispetti: “Ragazzi, Vasco è Vasco”.

L’ultimo appunto, e poi vi lascio, se lo merita proprio lui, Mr. Paradiso. Prima di ieri sera lo conoscevo solo per le sue canzoni e per un’intervista rilasciata, non ricordo dove, in cui spiega in maniera convincente che una bella orgia a fine serata è la cosa più naturale e poetica al mondo. A parte la totale approvazione sull’argomento, mi aveva colpito di lui la presenza di un background musicale, ma soprattutto culturale, parecchio valido. Vederlo dal vivo aggiunge al quadro una componente piaciona, una cialtroneria sincera accompagnata a un sano gusto per quello che fa, che spiega ben più di altre cose i picchi di feromone presenti in sala.

Note di colore:

– Il baffo va un casino quest’anno

– Non dare mai retta al tuo amico cool (che tra l’altro dovreste ascoltare cliccando QUI) quando ti dice: “No, non lasciare nulla al guardaroba, non sarà un concerto in cui ci muoveremo tanto”. Non farlo mai, soprattutto se sei vestito da medioman e hai indosso la giacca da sci.

– So di essere indietro rispetto alla maggior parte di voi, ma tornare a casa con Enjoy, 2,75 euro tutto compreso, è una figata clamorosa.

– A un concerto milanese c’è solo una cosa sicura quanto il fatto che l’acqua è bagnata: all’uscita incontrerai Giuseppe Peveri. E starà bevendo qualcosa.

un grazie per la foto a Giorgia Dell’Orto

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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