Desideriamo essere chiari fin dall’inizio: questa campagna è rivolta solo ad atei, agnostici, non credenti e chi non si riconosce nella Chiesa cattolica. Dunque non si sentano coinvolti i battezzati cattolici e gli aderenti ad altre religioni. Entrambi non hanno motivo di continuare a leggere: i primi portano il marchio indelebile con gioia, i secondi hanno le proprie appartenenze da preservare. Nemmeno se la prendano troppo con noi, non abbiamo intenzione di metterci a discutere sull’esistenza o meno di un essere superiore che si nasconde tra le nuvole, sappiamo che la fede è un dono e come tale ve lo lasciamo coccolare; non essendone noi dotati cerchiamo di arrabattarci come ci viene. Anche gli indecisi lascino perdere, quelli che sostengono “non si sa mai” restino come sono, che non vorremmo avere sulla coscienza il loro eventuale soggiorno all’Inferno.
Incitiamo invece i non credenti a riflettere sull’opportunità di sbattezzarsi. Di solito, la domanda che ci si pone è: perché? Noi la ribaltiamo e chiediamo: perché no? Poiché ci stiamo rivolgendo a persone senza fede, diamo per scontato che non si riconoscano nella Chiesa cattolica apostolica romana. Quindi, non apparirvi più nei registri non costituisce nessun problema, perché di questo si tratta: il battesimo in quanto atto ufficiale non è cancellabile, si può solo dichiarare di non voler più essere iscritti nei ranghi dei cattolici. Purtroppo ci lasciano solo la possibilità di disdire un abbonamento che hanno pensato bene di regalarci, appena nati, alla loro eternità.
Ci sono diversi motivi per cui sbattezzarsi, ma noi vogliamo puntare sue due concetti: la facilità dell’azione e la sua utilità. Per il resto ognuno sa da sé quali sono i propri stimoli.
Facilità. Potete verificarlo facilmente sul sito dell‘UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), in particolare cliccando qui per le informazioni utili al riguardo. La procedura è la seguente (per i casi particolari clicca qui): inviare una raccomandata (modulo prestampato scaricabile) con ricevuta di ritorno alla parrocchia in cui si è stati battezzati, entro quindici giorni si avrà la risposta di conferma. Infatti le parrocchie, con obbligo di tutela della privacy, sono costrette ad effettuare la cancellazione del nominativo dai registri. Tutti i ricorsi in caso di contrasti sono stati vinti.
Se volete accampare scuse, cancellate quella delle difficoltà e dell’impegno gravoso: è una procedura che richiede pochi minuti. Inoltre tranquilli, potrete fare da testimoni ai matrimoni, perché anche nei matrimoni in chiesa si testimonia per la parte civile e per quella firmerete e conserverete il diritto di firmare. Non potrete fare i padrini ai battesimi, ma che diavolo, non siamo per la coerenza ad ogni costo, però di un minimo armatevene.
Utilità. Un altro argomento di chi si stupisce, da non credente, della scelta di sbattezzarsi è il seguente: ma cosa ti sbattezzi a fare, a cosa serve, che te ne frega? Invece sarebbe fondamentale che l’equilibrio dei poteri, in Italia, rispecchiasse meglio la realtà dei fatti: se gioco di potere dev’essere mettiamo in campo le forze effettive. Perché se è vero, ed è vero, che la laicità è il solo valore salvifico per uno stato, è fuor di dubbio che per il momento dobbiamo fare i conti con lo stato delle cose. In Italia la Chiesa Cattolica ha un potere enorme, per chi lo nega non abbiamo cure. Questo potere consente di incidere sulla società, per esempio: spazi pubblici concessi, soldi pubblici elargiti, esenzioni dalle tasse regalate, leggi laiche non discusse per non urtare la sensibilità (clicca qui per un esempio) e molto altro. Va da sé che il potere di cui dispone il Vaticano poggia sulla convinzione che la stragrande maggioranza dei cittadini, e di conseguenza degli elettori, sia di fede cattolica. Quale arma migliore abbiamo se non quella di dimostrare che questa maggioranza non è così schiacciante? Certo, sarebbe meglio che comprendessero l’importanza di tutelare le minoranze e di non imporre a tutti leggi che odorano di incenso; ma lo abbiamo detto, si combatte con gli strumenti disponibili.
Così depenniamo dall’agenda delle scuse anche l’inutilità dello sbattezzo: ha una valenza molto importante, perché se desideriamo uno stato laico è il caso di farlo sapere ufficialmente.
Ognuno saprà trovare le proprie ragioni per sbattezzarsi o meno, ma quelli che non lo fanno per pigrizia o convinzione di inefficacia non si nascondano oltre. Ognuno è libero di agire come meglio crede, non siamo mica cattolici, però si prenda le reali responsabilità della propria inazione. O forse gli conviene interrogarsi meglio sulle proprie convinzioni, non è che sotto sotto un pensierino a dio ogni tanto lo rivolge? E così sia, ma non venite a dire a noi sbattezzati che siamo invasati, siamo solo convinti che l’impegno per la laicità dello stato ne vale la pena.
Andremo all’inferno per questo? Lo mettiamo in conto, ma almeno, nei nostri ultimi istanti di vita, non saremo costretti ad avere a che fare con un uomo vestito in modo bizzarro che cerca di perdonare per conto di qualcun altro la nostra anima. Ma poi siete così sicuri che non vi ritroveremo lì? Davvero vi salverete solo per un marchio che vi hanno imposto senza interpellare la vostra volontà?
Per maggiori informazioni cliccate qui o andate su www.uaar.it
Photo credit www.diononesiste.it
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