Ricordiamo che Matteo Salvini ha montagne di pilu sullo stomaco

Matteo Salvini è sulla cresta della discutibile onda, le sue larghe vedute stanno catalizzando voti che lo rendono più attivo ed euforico che mai, di quell’euforia grezza di cui non sa e non vuole liberarsi. Le sue idee sono quelle di sempre, poggianti su xenofobia e antieuropeismo; non gliene facciamo una colpa, quelle riesce ad elaborare, qualche sforzo in più ci viene da temerlo. Ma una novità è presente: vuole anche i voti del centro e sud Italia, quelli non padani.
Siccome in Italia i due sport più praticati sono il calcio e l’amnesia, vorremmo ricordare Salvini in un paio di momenti davvero speciali, di quelli che definiscono il politico, che non ci mettiamo a definire l’uomo per chiaro conflitto emotivo da parte nostra.
Non desideriamo convincere i leghisti dell’improponibilità del partito che votano, anche perché su un post non riusciamo a comunicare con urla slegate. Inoltre non riteniamo di possedere la chiave di accesso a coloro che hanno votato gente il cui programma si basava sulla propria durezza intima. Che se tanto ci dà tanto allora Rocco Siffredi, non proprio uno della bassa, ha sostituito le parole coi fatti (naturalmente a quanto ci dicono gli amici, noi abbiamo dovuto controllare chi fosse su internet e lo abbiamo fatto per giorni interi).

Passiamo direttamente alle due situazioni che desideriamo ricordare, due istantanee alla come eravamo. Ma anche come siamo, perché non parliamo di un Salvini ragazzino in balia di brutte compagnie, che quindi avrebbe tutto il diritto di redimersi. Ci troviamo già di fronte ad un politico fatto, ad un uomo con la coscienza sviluppata, di sbieco ma sviluppata.

  1. Nel 2009 Salvini propose di riservare alcune carrozze della metropolitana ai milanesi. Una proposta di larghissime vedute per fare di Milano un centro internazionale. Al tempo a mitigarla ci pensò l’illuminata compagna di partito Raffaella Piccinni, che preferì procedere per gradi e distinguere tra extrracomunitari e italiani. Vorremmo chiedere ai meridionali: non vi è chiaro che, rivedendo il testo di Tozzi, gli altri siete voi? Ora si cavalca l’onda degli extracomunitari, ma quello che dicono degli stranieri lo dicevano di voi. Salvini è arrivato alla divisione attuale passando per quella tra italiani stessi, secondo voi quanto potrà metterci a tornare indietro in caso di necessità elettorale? Ma poi la divisione delle carrozze! Un lampante esempio di come Darwin avesse torto, l’evoluzione dell’uomo non è un fatto assodato, l’involuzione la tallona come fosse una marcatura a uomo di Chiellini, in modo maldestro.
  2. Nel 2009 Salvini sbocciò definitivamente, perché, oltre all’uscita di cui sopra, si esibì nel coro riprodotto nel filmato all’inizio. Durante una delle eleganti festicciole padane, in maglietta e con un boccale di birra in mano, fece partire il celeberrimo coro: “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani”. La sua becera spontaneità prese il sopravvento, ma se chi non beve ha qualcosa da nascondere, fa bene a non bere. Come fai a recuperarla una roba così? Più che faccia tosta serve pelo sullo stomaco e pare che Salvini abbia montagne di pilu.

 

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