Quando si parla di bambini, spesso, non sempre, si desidera la loro protezione anche quando si tratta di immigrati. Viene da chiedersi se gli adulti siano meno umani; ma anche se la protezione dell’infanzia contempli un trattamento disumano verso gli adulti.
I bambini degli immigrti
Torniamo a parlare di immigrati. Tranquilli, non vogliamo tediarvi un’altra volta con la questione, se volete che affoghino in mare a questo giro non vi rompiamo i coglioni; d’altronde ce li avete così frantumati da tutti sti negri che vi infastidiscono, stuprano le vostre donne, vi rubano il lavoro, vengono in crociera, ci mancherebbe.
A questo giro vorremmo solo far notare un particolare riguardo ad un argomento che di solito mette tutti d’accordo: i bambini. Anche i più accaniti di voi sono disposti ad ammettere che i bambini vanno aiutati, protetti, perché l’infanzia va preservata: in fondo siete dei teneroni, cuori di panna che abbaiano e non mordono. Dunque la coscienza si sistema quando vi assicurano che i bambini delle imbarcazioni vengono nutriti e accuditi.
Bene, partendo da questo tema condiviso noi vorremo chiedervi un paio di cose.
Prima
Secondo voi, se aiutate i bambini ma i genitori li lasciate marcire in mare o li fate tornare a casa loro, davvero state proteggendo la loro infanzia? Cioè, un bambino salvato a dispetto della propria famiglia sarà un bambino a cui abbiamo fatto del bene? Proprio voi, che di solito tenete a preservare la famiglia tradizionale, strappereste i bambini ai genitori. Mica si tratta di invertiti da curare, quelli hanno giocato a pene-vagina come piace a voi, perché punire la loro condotta lineare in un mondo che va pervertendosi?
Sì lo sappiamo, abbiamo assunto arbitrariamente che chi non vuole gli sbarchi difenda la famiglia tradizionale. Mettiamola così, siamo pronti a scommettere che sussiste uno schema mentale che unisce i due puntini, è un azzardo che riteniamo tutto sommato relativo, secondo noi non andiamo così lontano dalla realtà, almeno non in una percentuale significativa. In fondo xenofobia e omofobia fanno parte del pacchetto paura del diverso, nell’ottica in cui normalità è la propria.
Inoltre vorremmo chiedervi come un bambino che vede gli adulti soffrire perché di un altro Paese possa essere considerato protetto. Insomma, ad alleviarvi la coscienza basta sapere che non li fate morire di fame? Certo, finché muoiono in mare pazienza, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Tutto l’odio percepito alimenterà la loro infanzia di sogni petalosi?
Seconda
Noi capiamo bene che donne e bambini sono i primi a dover essere salvati in circostanze di emergenza, ci mancherebbe altro. Ma questo è valido quando si deve scegliere chi salvare perché tutti non si riesce, non è mica una regola fissa. Cioè, se puoi aiutare tutti perché effettuare scelte? Gli uomini adulti non meritano di essere aiutati? La loro colpa è solo quella di essere cresciuti, che poi non potevano farci proprio nulla, mica hanno scelto di diventare adulti. Che facciamo, li puniamo perché madre natura non accetta un’infanzia eterna?
Insomma, non siamo qui a discutere le politiche di immigrazione che l’Italia dovrebbe adottare, vi chiediamo solo un minimo di umanità, non ne serve così tanta, un piccolo sforzo. Perché a prescindere dalle idee politiche, dalle misure che si vorrebbero adottare, non accanirsi è possibile, diremmo necessario.
Alcuni libri da leggere
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