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MotoGP 2018, GP del Giappone, pagelle mondiali – Marquez infinito, Dovizioso primo degli umani

MotoGP 2018, Pagelle GP Motegi – Marc Marquez vince il Mondiale e si conferma un pilota stellare, ingiocabile per nessuno, almeno per ora. Dovizioso fa quel che può con una moto fantastica, ma non può che inchinarsi

Le pagelle del GP di Motegi

Marc Marquez in Giappone vince il suo settimo mondiale a soli 25 anni e lo fa beneficiando di una scivolata di Dovizioso a due giri dal termine. Un epilogo scontato per quanto riguarda la stagione, un po’ meno se si guarda al singolo GP dove Dovizioso, prima di cadere ha dato del filo da torcere allo spagnolo con una gara gagliarda e senza paura. Dietro di Marquez si piazzano il solito, solidissimo Crutchlow e il redivivo Rins. Quarto Rossi, migliore Yamaha al traguardo. Ma andiamo con le pagelle.

Marc Marquez 10 – Cosa si può di re di un pilota che sta polverizzando ogni record di precocità, dimostrandosi ogni anno che passa talmente distante dagli avversari da farlo sembrare un alieno col culo poggiato su una moto? Ovviamente nulla se non complimenti sinceri e vivissimi. La consolle da videogioco anni 80 con cui ha festeggiato il suo settimo titolo è indicativa: lui in moto si diverte un sacco. In Italia lo si potrà odiare quanto si vuole, ma se c’è una pubblicità perfetta per questo sport, beh, è quella del suo sorriso quando si toglie il casco a fine gara. Ps: qui tutti a parlare del fatto che i 9 titoli di Rossi sono a un tiro di schioppo. Ma vista l’età di Marquez, io se fossi Agostini inizierei a preoccuparmi.

Andrea Dovizioso 9 Ha a disposizione la moto migliore. Soprattutto quest’anno Ducati ha dimostrato di giocarsela alla pari con Honda quasi sempre e di essere persino superiore in qualche GP. Questo non è bastato perché -al netto del fatto che Marquez è un pilota trascendentale- il Dovi è partito lento con sì una vittoria al debutto, ma anche un quinto, un sesto posto e due zero che alla lunga hanno pagato. La sensazione è che per doversela giocare ad armi pari con Marquez, il Dovi debba sempre tirare fuori qualcosa dal cilindro, può funzionare per qualche gara, ma non per 19.

Valentino Rossi 6 – Lui c’è sempre, e si vede. Mai come quest’anno ha fatto suo il motto: “zitto e pedalare“. Per molti tratti della stagione il Vale Nazionale ha tenuto in piedi Yamaha da solo, ma il problema è che quest’anno Yamaha di starsene in piedi proprio non ce la faceva. Ripeto quello che ormai continuo a dire alla fine di ogni gara: vedere Valentino penare così, nonostante sia in una forma mentale e fisica smagliante, fa rabbia. E non c’entra la menata del decimo titolo divenuto ormai una chimera, c’entra il fatto che Rossi, nonostante i suoi 39 anni, con una moto competitiva avrebbe potuto rendere questo Mondiale ancora più bello. C’entra il fatto che un pilota così non si merita questo calvario.

Maverick Vinales 5 – Meno efficace di Rossi, forse perché meno capace di galleggiar esui problemi. A ciò aggiungiamoci qualche problema ai box che non deve averlo aiutato a livello psicologico, ed ecco spiegata una stagione senza infamia e senza lode. Peccato, perché quello che Maverick ha fatto vedere lo scorso anno era qualcosa di davvero speciale. L’età, in ogni caso è dalla sua.

Jorge Lorenzo 6 – Le sue tre vittorie di quest’anno hanno il sapore dell’occasione persa. Per Ducati, senza dubbio, ma anche per lui che avrebbe potuto trovare a Borgo Panigale una famiglia con cui entrare nella leggenda. Il prossimo anno Jorge si infilerà nella tana del lupo e io, a differenza di molti espertoni non so proprio cosa aspettarmi. Farà bene? Verrà fagocitato da Marquez? Chissà…

Dani Pedrosa 5 – Un ultimo anno passato davvero sottotraccia. Forse i dubbi sul continuare o meno lo hanno attanagliato ben prima dell’annuncio ufficiale. Fatto è che il Mondiale il prossimo anno perderà il pilota che meglio sapeva raddrizzare la moto in uscita di curva. Ciò non è bastato a vincere, ma questa, purtroppo, è la vita. Facendo un paragone azzardato, non è facile essere Barbarella, e cioè un’onesta e dotatissima pornostar, se nel tuo stesso periodo brillano stelle del calibro di Moana e Cicciolina.

Cal Crutchlow 8 – Quest’anno è stato quello della guarigione psichica. Mai visto un Cal così calcolatore ed efficace.

Johann Zarco 6 – Su 16 appuntamenti, la giovane promessa Zarco ha dichiarato ben sedici volte: “Sono pronto per vincere“. Sarà.

 

 

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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