Silverstone 2016, la MotoGP pesca l’ennesimo vincitore della stagione: nell’incerta pista inglese vince Vinales, autore di una gara spettacolare. Chiudono il podio un sempre meno squilibrato Crutchlow e Rossi, che rosicchia ancora qualche punto a Marquez.
Il weekend di Silverstone non ha tradito le attese, almeno per quanto riguarda la variabilità delle condizioni climatiche. Prove bagnate, warmup umido e gara asciutta alla fine hanno premiato Maverick Vinales, bravissimo a regolare Crutchlow e Rossi, due che con la pioggia ci sguazzano come suini nel fango. Lo spagnolo timbra la prima vittoria di Suzuki e fa capire che il prossimo anno, in sella alla moto più forte del lotto, per il titolo ci sarà pure lui. Quarto Marquez che, sebbene abbia perso ancora qualche punto, pare proiettato a vincere il suo terzo Mondiale.
Vinales 10 -In palla fin dal venerdì, questo 21enne ha nuovamente dimostrato che Yamaha ci ha visto lungo. La sua condotta di gara è da pilota navigato: bravo a tenere dietro gli inseguitori e intelligente a gestire la sua Suzuki. Felice per lui che in un solo colpo ha provocato un arresto cardiaco a Brivio (me lo immagino in clinica mobile che urla di aver visto San Giuseppe salutarlo dalla linea del traguardo) e qualche pensiero oscuro a Rossi: se questo va così, il prossimo anno ci sarà un rompipalle in più.
Crutchlow 9 – L’inglese è quello che vorrei essere io se la mia psicologa azzeccasse una buona volta la cura: matto ma concreto. Una vittoria e un secondo posto in due gare sono tanta roba, mi domando se tra un’allucinazione psicotica e un attacco isterico il vecchio Cal a inizio anno avesse anche solo immaginato un’annata così. A quanto pare la paternità lo ha reso ancora più veloce: Ministro Lorenzin, se per la prossima campagna del cazzo hai bisogno di un testimonial, facci un pensierino.
Rossi 9 – Weekend convincente per il Vale nazionale che in queste gare sta facendo quello che avrebbe dovuto fare già a inizio campionato. Qualche punticino lo ha rosicchiato, ma siamo sempre a 50 lunghezze da Marquez. Nota positiva? Se la gioca con lo spagnolo e alla fine gli sta davanti dopo un duello corretto e spettacolare (vinto però grazie a un errore di Marc). La Malesia addiopiacendo è alle spalle.
Marquez 8 – Quello che doveva fare l’ha fatto, pur prendendosi una botta di rischi negli ultimi giri. È vero che è maturato, è vero che ha imparato a conservarsi ma è vero anche che incontrare Rossi sulla propria strada è un po’ come uscire con la ex: sai che non è giusto, ma una bottarella gliela vorresti sempre dare. Oramai viaggia in completa souplesse, se questa è l’immagine della sua maturazione, la MotoGP nei prossimi anni sarà un dominio in stile Romania di Ceausescu.
Lorenzo SV – A questo punto, il perché del suo deviato rapporto con l’acqua (che oltretutto oggi non c’era) è da ricercarsi in un qualche trauma infantile.
Ps: scusate la stringatezza ma sono a Rockaway Beach: belle le gare, sempre alta la passione, ma a un certo punto anche sticazzi. Ciao!
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