Il Giardino Dei Finzi-Cintini, scelto come traccia d’esame all’ultima maturità è un capolavoro della letteratura italiana. Ecco alcune recensioni tratte dal web. Se invece volete leggere la nostra, cliccate qui
Leggere a colori
Siamo a Cerveteri in compagnia di amici, si decide di spingersi alla visita delle tombe etrusche. La brigata è tutt’altro che allegra, tranne la piccola Giannina, la quale ,dopo un’escursione marina, è ancora piena di energie e chiede se siano più antichi gli Ebrei o gli Etruschi. Il protagonista-narratore, identificabile con molta probabilità con G. Bassani, si allontana col pensiero e ripercorre la storia della tomba dei Finzi-Contini e dell’intreccio che si dipana in quella casa ebrea ( magna domus) e in quel giardino.
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Gli amanti dei libri
Giardino come luogo appartato, intimo, lontano dai rumori della città. Luogo di svago e di bellezza in cui tutti gli elementi tendono all’armonia. Il giardino è anche immagine, copia sensibile di un Eden da cui l’uomo è stato allontanato, nostalgico tentativo di riprodurre in terra ciò che è irrimediabilmente perduto. Il locus amoenus che esclude il mondo esterno, motivo di lunghissima tradizione letteraria, trova nuova seducente rappresentazione nel romanzo di Giorgio Bassani del 1962.
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Debaser
Poche parole, pochi cazzi, il capolavoro di Bassani mi ha sequestrato per tre-quattro giorni dalla mia vita reale. Una splendida detenzione, una prigione dorata che mi ha parecchio intristito dover abbandonare. Racchiuso nel gigantesco giardino della villa padronale della famiglia ebrea-ferrarese dei Finzi-Contini, ho seguito passo passo l’evoluzione dell’attrazione sessuale fra il mai nominato protagonista e Micol Finzi-Contini ai tempi delle famigerate “leggi razziali” nel biennio ’38/’39 alla vigilia dell’invasione nazista in Polonia.
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