The floating Piers, Lago d’Iseo – Quello che c’è da sapere per camminare davvero sull’acqua

Da pochi giorni sul lago di Iseo è stata inaugurata l’opera di Christo, The floating Piers e trovo sia uno degli spunti più  interessanti  per il nostro bigino per parlare di arte contemporanea. Di che si tratta? Pontili galleggianti (floating piers) ovvero un percorso pedonale di 4,5 chilometri di cui 3 appunto galleggianti sulle acque del lago d’Iseo.

Tutti ne parlano e ne scrivono ma una cosa davvero non riesco a capire: perché? 
Intendiamoci, io adoro l’opera di questo artista ma quanti fra quelli che stanno facendo code di ore o programmando viaggi improbabili la conoscevano prima? Anzi, quanti fra quelli si sono mai interessati di arte contemporanea? 
Probabilmente pochi, quindi, perché? Quelli più preparati di me diranno che “è  di moda” e magari faranno il paragone con Expo2015 e le code nipponiche diventate mitologiche. Io credo, invece, che la risposta sia molto diversa. L ‘opera di Christo ci mobilita in questo modo perché  è  davvero arte e l’artista, in quanto artista, è  riuscito a coinvolgerci. 
Tante le differenze con Expo, una su tutte: in campo non ci sono in gioco decine di nazioni e milioni di contratti commerciali. Quest’opera certo porta affari interessanti per il territorio ma nessuno ha comprato spazi, creato eventi, diffuso spot martellanti per mesi come è stato fatto per Expo. Non si tratta, infatti, di un evento facilmente raggiungibile ed è  stato totalmente finanziato e promosso dall’artista, si parla di 15 milioni di euro. Ci sono voluti più di 40 anni per realizzarla, immaginate la convinzione. Christo non nasce miliardario, è,  semmai, uno dei tanti giovani che vedete cercar fortuna per il mondo.
Andiamo avanti quindi, The Floating Piers è un’altra cosa.
The floating Piers è un momento, un’occasione e come tale non dura per sempre, fra un mese non ci sarà più. Ci racconta la sfida, la fatica e il successo; ci racconta anche i fallimenti come la morte di Jean Claude, compagna di vita e di arte di Christo che dopo aver lottato con lui per quest’opera non ha potuto vederla realizzata.
The floating Piers racconta, quindi, una storia che tutti noi conosciamo, che ci coinvolge ed è proprio per questo che, come molta dell’arte, potevamo farla anche noi (!).
L ‘opera di Christo da sempre intende mettere in evidenza elementi poco noti, nasconde per far trovare. Per questo lui e Jean Claude hanno passato anni a impacchettare monumenti, architetture  e pezzi  di natura come a punirci perché spesso scordiamo ciò che abbiamo sotto gli occhi. 
The floating Piers fa esattamente questo, ci ricorda la bellezza di questi posti e la fa conoscere a tutto il mondo, nascondendola con un telo giallo, a chi la ignorava.
L’ opera di Christo ci porta dove noi, comuni mortali, non potremmo mai andare e per questo è arte.
Spero che se avrete la fortuna di camminare sull’acqua vi prenderete un attimo per sentire tutto ciò e magari ripensare a ciò che credete dell’arte.

Clicca qui per avere tutte le informazioni e le modalità di accesso all’opera.

Su dolcedisale

"Sì, parlo di te, povero Pinocchio, di te che sei così dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche." Come Pinocchio mi ostino a credere che non tutto è come vogliono farci credere, soprattutto quando si parla di cultura. "Curiosa" è l'aggettivo che più mi si addice: mi aggiro a Milano e provincia per progettare attività culturali. Non amo raccontarmi perchè credo che il divertimento stia proprio nella scoperta!

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