Arte – Leonardo da Vinci, questo sconosciuto

Arte – Leonardo da Vinci, questo sconosciuto. Il 16 aprile 2015 (giorno del suo compleanno) a Palazzo Reale di Milano apre una mostra su Leonardo da Vinci, Leonardo e il disegno del mondo dicono, aggiungendo “la più grande esposizione realizzata in Italia dal 1939“.

È d’obbligo, quindi, dedicare qualche pagina del nostro bigino dell’arte a questo artista, nel caso (consigliato) voleste fare un giro a Palazzo Reale.
Alcuni diranno: “Chi non conosce Leonardo?”. Avete ragione. Ma è proprio questo il punto: perché?
Confesso che io quest’uomo lo amo: non per la sua bravura quanto per la sua curiosità. Pittore, ingegnere, inventore e #chipiùnehapiùnemetta Leonardo sembra abbia detto la sua su ogni cosa dello scibile umano: certo bravo era bravo ma non è stato l’unico. Qualcosa non torna e forse è questo che affascina tutto il mondo. Pensate al successo de Il Codice da Vinci o di serie televisive come Da Vinci’s Demon (orribili, per inciso).

Perché nessuno ha mai pensato a un thriller, che so, su Botticelli o Michelangelo?

Biografia (quella breve): nasce a Vinci (vicino a Firenze) nel 1452, papà notaio e mamma contadina (sarà forse questo mix di culture a dar vita alla scintilla?), studia qualche anno per affermarsi come persona inconcludente. Ebbene sì, Leonardo da Vinci era troppo grande per portare a termine un progetto, troppe cose da conoscere per fermarsi. Quelli che conosciamo, infatti, sono spesso studi e non opere/progetti finiti. Questi i fatti, ora le ipotesi.

Ipotesi 1 Forse è così conosciuto perché il suo gusto per il “non finito” nasconde un mistero (che si sa piace al grande pubblico): perché non terminò la tal opera o cosa gli ha impedito di finire quell’altra? Per quanto suggestiva l’ipotesi, deluderò alcuni dicendo che la risposta è semplice: perché non si divertiva più e decideva di dedicarsi ad altro.
Ipotesi 2 Forse è così conosciuto perché ha fatto tante opere da arrivare in ogni luogo con la sua firma? Non direi affatto. Dell’autore della Monna Lisa, sinonimo universale di Arte, al mondo esistono solo una ventina di altri dipinti (di cui un terzo saranno esposti nella mostra di Palazzo Reale).

Ricontrollo gli indizi e arrivo alla mia soluzione: 1452.
Com’è possibile che centinaia d’anni prima dell’invenzione delle auto, della medicina moderna, dell’arte delle avanguardie e delle agenzie interinali ci fosse qualcuno che spediva in giro il suo Curriculum Vitae (lettera a Ludovico il Moro), sperimentava materiali “non tradizionali” per dipingere le sue opere (Ultima Cena), disegnava con perfezione l’anatomia umana (Uomo Vitruviano) e progettava un elicottero (Codice Atlantico)?

Ernst Gombrich definì Leonardo da Vinci “lo straordinario mago” e per me è questa la risposta, il motivo per cui ciascuno di noi lo conosce o dovrebbe farlo, magari anche grazie alla mostra di Milano.

Per informazioni sulla mostra clicca quivai sul sito del Palazzo Reale oppure tieni d’occhio il sito  Logo_TicketOne


Per approfondimenti sull’artista clicca il link qui accanto Leonardo da Vinci

Su dolcedisale

"Sì, parlo di te, povero Pinocchio, di te che sei così dolce di sale, da credere che i denari si possano seminare e raccogliere nei campi, come si seminano i fagioli e le zucche." Come Pinocchio mi ostino a credere che non tutto è come vogliono farci credere, soprattutto quando si parla di cultura. "Curiosa" è l'aggettivo che più mi si addice: mi aggiro a Milano e provincia per progettare attività culturali. Non amo raccontarmi perchè credo che il divertimento stia proprio nella scoperta!

Un commento

  1. I geni tendono ad operare in modo simile e ad avere un volto somigliante. Se la Sindone è “autentica”, allora è un “autoritratto” di nostro Signore Gesù, che imita e supera i capolavori del rinascimento. Se non è lo è, ed è fatta da mani d’uomo, potrebbe essere un ritratto veritiero di Gesù (volto) eseguito dal genio di Leonardo da Vinci che ne sarebbe il modello. L’autoritratto di Leonardo ricorda il volto sindonico. L’immagine della ferita al costato della Sindone ingrandita ricorda il guerriero centrale urlante della Battaglia di Anghiari di Leonardo. E il volto di profilo presente nell’immagine delle ferite ai piedi, sarebbe il ritratto dell’autore, come si usava nei quadri rinascimentali, ove l’artista si inseriva nelle opere che realizzava. In questa ipotesi Leonardo avrebbe compiuto la Battaglia di Anghiari spostandola di sede. Cfr. ebook. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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