La domanda che più volte mi è stata rivolta in questo periodo è: “La MotoGP quest’anno corre?” Come se io che lavoro nell’ambiente sapessi qualcosa in più degli altri…
La realtà è che una risposta certa, ad oggi, non c’è ancora. Questa è la domanda dell’anno per tutti. Dorna si sta impegnando al massimo, sta facendo davvero il possibile, affinché anche in questo 2020 si possa disputare un campionato del mondo di MotoGP, per quanto ormai è sotto gli occhi di tutti che non sarà una stagione tradizionale.
Proprio di settimana scorsa è la notizia che Dorna, il comune di Jerez de la Frontera e la giunta dell’Andalusia hanno lavorato insieme per disputare un doppio appuntamento sulla pista spagnola, il 19 e il 26 luglio. Questo non vuol dire però che è tutto confermato, manca ancora una cosa fondamentale: l’ok del governo spagnolo che decreterà, ufficialmente, se la stagione della MotoGP 2020 possa finalmente partire. Devo dire che a Carmelo Ezpeleta (CEO di Dorna) va tutta la mia ammirazione. Si è trovato all’improvviso, quando tutto era già ampiamente organizzato, nel bel mezzo di una grande forte burrasca e nonostante questo è riuscito a restare concentrato, a mantenere la calma e a gestire la situazione nel migliore dei modi, tanto da arrivare a metà maggio con un bel piano di battaglia in mano accompagnato da un protocollo di sicurezza sanitaria studiato ad hoc.
Onestamente stavo iniziando a perdere la speranza che si potesse anche solo pensare ad un campionato e anche se adesso non si ha ancora la certezza che effettivamente il 19 luglio i nostri eroi saranno schierati in griglia di partenza pronti a disputare la prima gara di campionato, vedo che qualche possibilità forse c’è. Forse. Tutto dipenderà dal Coronavirus e dalla nostra responsabilità nel seguire le regole dettate dai vari governi.
L’unica cosa certa, però, è che se anche un campionato dovesse esserci, noi non ci saremo. Io, in quanto giornalista, voi, in quanto tifosi, guarderemo le gare da casa con l’adrenalina prima e la nostalgia poi a farci compagnia. Le stesse sensazioni che provo oggi quando devo fare un’intervista ai piloti, via telefono o via Zoom (seguitemi su instagram per leggere tutti i miei articoli pubblicati su Motosprint, Corriere dello Sport e inSella), e mi sembra tutto così surreale. Questo vorrà solo dire che nel 2021, quando spero proprio che si potrà tornare alle gare e a godere di tutto quello che prima ci sembrava “normale”, apprezzeremo ancora di più ogni singolo aspetto del nostro sport. E se nel 2021 ci sarà ancora tutto questo, piloti, team, moto, hospitality e quant’altro, l’unica persona a cui dovremo essere grati sarà ancora lui, Carmelo Ezpeleta.