GP del Montmelò 2019 - Lorenzo che botto!

MotoGP 2019 – GP del Montmelò – Lorenzo che botto!

Sono certa che tutti noi, ieri, alle 14.03 almeno un urlo l’abbiamo lanciato. Eh sì, perché nel vedere la caduta di Lorenzo che tirava giù prima Dovizioso, poi Vinales e infine Rossi la reazione è stata almeno per tutti questa. Il maiorchino si è emozionato troppo e ha cannato decisamente, rovinando la domenica di tre piloti (più la sua)

Per molti telespettatori ieri il Gran Premio di Catalogna è durato solo due giri, ovvero fino a quando Jorge Lorenzo non ha deciso di farsi prendere dalla frenesia facendo cadere accidentalmente Andrea Dovizioso, Maverick Vinales e per ultimo Valentino Rossi.

Successo questo, l’opinione pubblica si è scagliata contro Lorenzo e si è espressa principalmente insultandolo. Che già il maiorchino non è amato in generale, dopo un’azione del genere: apriti cielo.  

La cosa su cui siamo d’accordo, io e l’opinione pubblica, è che Lorenzo ieri ha fatto un erroraccio, clamoroso, inaspettato, per uno di solito così corretto. E l’ha fatto probabilmente per la troppa foga, per l’emozione di ritrovarsi dopo tanto tempo (e tanta fatica) lì davanti con i più veloci, per la prima volta in questo 2019 solo al settimo GP stagionale. Non ci ha più  visto, come si suol dire, poi l’anteriore si è chiuso e il resto lo conosciamo.

Questo botto non ci voleva, è stato disastroso sotto molti punti di vista (almeno stanno tutti bene, mi viene da dire). Non ci voleva per Dovizioso, che avrebbe potuto fare una bella gara e magari recuperare punti su Marquez in campionato. Non ci voleva per le due Yamaha ufficiali, che sembravano in forma dopo aver vissuto gare difficili. Non ci voleva per Lorenzo stesso, che sta vivendo il momento più buio della sua carriera.

Per il resto, Lorenzo si è scusato da subito pubblicamente e con sincerità. Vinales è stato il più focoso, del resto in sette gare l’hanno già buttato giù tre volte. Dovizioso ha analizzato la situazione, ma è d’accordo con Vinales che andrebbe penalizzato. E infine Rossi, la sua reazione mi ha stupito. Mi aspettavo battute dure, mi aspettavo che tirasse fuori i denti come successo in passato, e invece no, l’ha classificato come un incidente di gara, ha accettato le scuse di Lorenzo e l’unica bacchettata che ha tirato ha avuto come protagonisti i giornalisti di Sky, rei secondo lui di aver dato una nota polemica all’accaduto. Strano, no?

La frase che sui social ho letto più spesso (oltre agli insulti) è stata: “Lorenzo ha regalato il mondiale a Marquez”. Ecco, questa secondo me è una cazzata. Al Montmelò Ducati e Dovi sono arrivati a meno 12 da Marquez, con lo spagnolo che aveva già ottenuto uno zero ad Austin (facendo tutto da solo). Uno pari, palla al centro. Quello che fa la differenza sono gli altri risultati, perché se Marquez è riuscito a conquistare ieri la quarta vittoria stagionale, contro solo una di Dovi, questo vuol dire solo che il pacchetto Marquez-Honda è più competitivo di quello tutto italiano. Chiaro che con un vantaggio di 37 punti ora è tutto più difficile (anche psicologicamente, l’approccio è diverso), e il cabroncito lo conosciamo, è sveglio e impeccabile nel gestire al meglio una situazione così, ma Dovi e Ducati se vogliono vincere il titolo devono tornare a fare la differenza in pista, perché della fortuna è meglio non fidarsi troppo. Vedi ieri.

Che poi, parliamoci chiaro, se ieri Lorenzo nella caduta avesse colpito solo Marquez, il tifo da stadio che oggi è arrivato ad avvolgere anche il Motomondiale avrebbe, come si dice, “goduto”. O se in tutto quel macello Valentino non fosse caduto, credo l’opinione pubblica oggi non insulterebbe Lorenzo così tanto. O, ancora, se avesse fatto cadere tre piloti non così forti e non top rider, di certo oggi non saremmo qui a parlarne, ancora. Con i “se” e con i “ma”, però, non si va da nessuna parte e quindi mi resta da dire bravo a Marquez, che ha sfruttato al massimo l’occasione, bravissimo a Quartararo, che ha dimostrato ancora una volta tenacia e talento, e bravo a Petrux che porta a casa un podio che non era affatto scontato.

Per il resto voltiamo pagina, che è meglio. Assen, arriviamo!

Su Serena Zunino

Ligure d'origine, milanese di adozione, vivo le passioni in maniera viscerale - per la felicità di chi mi sta vicino - e sono curiosa come una scimmia

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