Ricetta – L’ora del the

Chi l’ha detto che il thè delle cinque è roba da anziane signore tutte poltrona e ferri da lana? La real bevanda tanto cara nei-secoli-dei-secoli-amen a popoli millenari, ai monaci che lo bevevano per sopportare il digiuno e ad Imperatori in grado di autoincoronarsi, prende un’altra svolta. Un ingrediente,per la precisione…il superalcolico

La tendenza, ormai nota, di figure come il bartender o il mixologist, è quella di creare vere e proprie meraviglie, passando da un semplice shakeramento a ricette elaborate di cucina liquida.
Perché non introdurre quindi un elemento in grado di essere, per sua natura, già aromatico?
Ecco che nascono così le ricette a base di the e, almeno nei bar che contano, si parla già di successo assicurato.
Facendo una piccola ricerca on line ho trovato una ricetta facile da riproporre nella quiete delle vostre case, magari servita con dei salatini al posto dei biscotti, che fanno un po’ vintage.
Oggi pomeriggio ho appuntamento con il Cappellaio Matto e il Bianconiglio mi ha già mandato dei whatsapp per dirmi che sono in ritardo, festeggio con loro il mio Buon Non Compleanno.
Loro hanno il the, io porto una corona e il Gin.
Vado, la strada è lunga.
Vi farò sapere.
INGREDIENTI
  • 2 parti di Gin Beefeater
  • 2 parti di the Earl Gray Special già preparato e raffreddato
  • una spruzzata di succo di limone
  • 1 cucchiaio di zucchero

ISTRUZIONI

Creato in onore del film nominato al Premio Oscar “The Queen”. Mescolare tutti gli ingredienti e servire su ghiaccio in un bicchiere.Guarnire con 2 ruote di limone.

Su Clara

Sono cresciuta a libri,moda e rock'n'roll. Mangio arte fin da piccola e ho sempre saputo che mi sarei occupata dell'immagine in tutto quello che la riguarda. Dopo i canonici anni di Liceo Artistico frequento l'Istituto Marangoni e l'Accademia del Lusso e della Moda a Milano dove spazio tra creazioni, styling e scrittura di settore. Ho una passione per il vintage a cui do una seconda vita, riutilizzando accessori e complementi d'arredo la cui immagine si stravolge e ne esce completamente rinnovata, la linea si chiama Resurrection Design, un nome che è tutto un programma, ma soprattutto una filosofia sulle possibilità. Scrivo, disegno e dispenso consigli su quello che sarà cool, una sorta di guida semiseria di quello che fotografo in giro per la City con l'occhio marcato dall'eyeliner e che racconto come se fosse una storia. Rido tanto, sogno molto e macino chilometri...ma sempre con un certo stile!

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