Mettete un disco dei Level 42 nello stereo, una camicia alla Tom Cruise in Cocktail e godetevi la lettura di “Nessuno come noi”ovvero le piccole, catastrofiche vicende di tre adolescenti tra liceo, riscatto sociale e la scoperta del mondo degli adulti.
Luca Bianchini ha costruito una collezione di diapositive perfetta in cui tutti potranno incontrare quegli anni bui (parere mio) e fantastici, in bilico fra la bomba atomica e la spallina di Patsy Kensit(ovviamente citata nel libro). “Nessuno come noi” però non cade nella categoria romanzo per adolescenti ma grazie all’ironia graffiante si va nel campo della riscoperta della propria adolescenza, tra leggerezza e tragedia. Un po’ come quando guardi le tue vecchie foto e pensi ma come facevo a vestirmi in quella maniera?. Non è un caso che Bianchini ha dichiarato che il libro parte dal ritrovamento del suo diario di trent’anni fa.
Le voci dei personaggi giocano a trasformarsi in vittime del proprio stereotipo con una saggezza e un sarcasmo che finisce con lo spiazzarti e divertirti. Bianchini è uno scrittore che sa dosare con maestria i sapori di un romanzo pop e così arriva sempre nel momento giusto la staffilata (“E meridionale ma è brava” dice la mamma iper borghese e progressista parlando della signora delle pulizie), la riflessione sociale, la descrizione del cuore ingenuo di un adolescente e i momenti di letteratura-champagne dove il lettore gode nel farsi scivolare le parole dagli occhi alla pancia.
Vincenzo Piscitelli è il giovane studente modello che guida la narrazione di Nessuno come noi, lo accompagnano le altre due del gruppo “tre cuori in affitto” (cosi nel libro dalla celebre sit-com), la Cate un aspirante paninara bella e insicura, apparente carnefice invece vittima di se stessa e Spagna (da Alessandra Spagnoli) “integralista devota ai Joy Division e a Robert Smith dei Cure”.
Tre ragazzi che al Liceo Majorana di Moncalieri, Comune nella prima periferia di Torino, incontrano Dante, Ariosto, Petrarca, la guerra fredda, la vita da operai o da ricchi nella provincia piemontese degli anni ottanta a ritmo di Cure, Europe, Duran Duran (ma un po’ anche Spandau Ballet), Siouxsie e molti altri.
Vince è innamorato di Cate ed è per fare colpo su di lei sfoggia la felpa col cappuccio della Best Company che alla madre donna delle pulizie è costata una bugia al padre operaio in Fiat (naturalmente).
Ma Cate è attratta dai grandi e dalle promesse luccicanti degli anni ottanta: per questo usa la lampada abbronzante della Postal Market e le alghe dimagranti di Wanna Marchi. Così Cate si lascia sfilare quell’amor cortese da sotto gli occhi, dalle mani.
Del trio fa parte Spagna dark per estetica più che per vocazione (“a me le borchie neanche piacciono”) che regala perle di saggezze esilaranti, “Meglio sorcina che paninara, ricordatelo. Renato almeno ha fondato Fonopoli” “Me lo giuri su Robert Smith?”.
Da loro tre parte il racconto del mondo che ruotava attorno alla stretta di mano Regan-Gorbaciov nella provincia operaia amarchio Fiat, per questo gli adulti che compaiono sono tutti un po’ appesantiti dal mondo, tutti aspirano a cercare qualcosa di vero e felice a cui aggrapparsi.
L’atmosfera di quegli anni, luccicante nelle autoradio ma molto meno per le strade, viene resa con perfezione dalla scrittura puntuale di Luca Bianchini.
I dettagli sono fondamentali in “Nessuno come noi”, frutto di una lunga ricerca nel passato attraverso interviste, perché disegnano con un grande potere evocativo il clima e i caratteri di quegli anni.
Luca Bianchini esperto e sensibile cesellatore di ritratti e atmosfere gioca con la Best Company e con i jeans Coveri o con le alghe di Wanna Marchi alternandole alle lezione di Betty Bottone (Professoressa di Italiano nel Romanzo) che cita i chiasmi perfetti di Ariosto, Dante e legge Il Manifesto creando quella confusione tipica della adolescenza in cui basso e alto si confondono in una ricerca di se stessi che passa dalla letteratura, all’acconciatura, ai sentimenti.
Se la ricerca di noi stessi passa per le strade che incontriamo, sicuramente “Nessuno come noi” diverte perché ci fa scoprire tutti in balia dei feticci che incrociamo in adolescenza e che ci rendono quella materia poco smussabile e a volte patetica chiamata età adulta.
Leggi l’intervista a Luca Bianchini
[amazon_link asins=’8804674989′ template=’ProductGrid’ store=’esteti-21′ marketplace=’IT’ link_id=’2a443353-e409-11e6-a129-adeb07cc025a’]
2 Commenti
Pingback Nessuno come noi - Intervista a Luca Bianchini
Pingback Nessuno come noi - Intervista a Luca Bianchini