Tasmania - Paolo Giordano

Tasmania – Paolo Giordano

In Tasmania di Paolo Giordano è percepibile una solitudine, quella degli uomini che si rendono conto di quanto poco decidono della propria vita e di quanto poco possa interessare al globo di tutte le loro faccende. Unlibro sul dubbio  ancestrale che forse noi non siamo così importanti come secoli di Illuminismo volevano farci credere.

Tasmania di Paolo Giordano

Cosa succederebbe se il mondo finisse domani? “Se bruciasse la città, da te io tornerei” cantava in una splendida canzone Massimo Ranieri. Il pop non conosce il dolore collettivo, conosce la morte per amore, per troppo amore, ma non per altre cause.

Paolo Giordano, enfant prodige della letteratura, prova a scavalcare i muri e a sparigliare le carte con classe e creatività, cosa non nuova per l’autore che esordì con quel piccolo gioiello che è ancora La solitudine dei numeri primi.

La biografia dello scrittore torinese del resto concorre a proporre un percorso mai banale e denso di stimoli diversi. La carriera scientifica da fisico, che forse in Tasmania viene fuori con ancora più forza rispetto ai libri precedenti, permette a Paolo Giordano di avere più livelli di lettura, ma non solo. È l’interpretazione dei fatti, come direbbe Wittgenstein, che fa del mondo quel luogo di accadimenti che conosciamo. Giordano lo sa e parte proprio da questa considerazione per imbastire un romanzo ibrido in cui l’infinitamente grande si incontra con il piccolo personale, il microcosmo che ognuno di noi vive al proprio interno.

Così il libro di apre con un uomo in fuga dalla propria realtà, un alter ego dello stesso Giordano. L’uomo fugge dal proprio fallimento, o almeno da quello che vive come un fallimento, ovvero il mancato concepimento di un atteso figlio o figlia.

Già l’incipit ci racconta dell’attesa, del desiderio, ma anche dell’infinito potere che il destino ha nel decidere per noi. E di come il nostro microcosmo spesso non lasci spazio per intravedere null’altro.

In quei giorni la mia piccola catastrofe personale mi stava molto più a cuore di quella planetaria.

Così una conferenza sul riscaldamento globale è la scusa per fuggire da tutto, o meglio lasciarlo sospeso.

Se non ci fosse stata in previsione una conferenza sul clima è probabile che avrei inventato un’altra scusa per partire, un conflitto armato, una crisi umanitaria, una preoccupazione più grande e diversa dalle mie da cui farmi assorbire.

Raggiunto l’amico Giulio a Parigi, un vecchio compagno di università che lavora nell’ambito della ricerca fisica, il protagonista si ritrova in una bolla in cui i problemi non scompaiono, ma diventano globali, quindi di nessuno.

Tasmania

Dopo questo incipit si susseguono incontri e quindi racconti di fatti personali, soprattutto fallimenti legati alle relazioni, incorniciati con le calamità naturali che stanno affliggendo il nostro pianeta.

Inizialmente appare difficile capire quale sia il vero soggetto di Tasmania, la bravura di Giordano di confondere gli ambiti riesce alla perfezione, ma forse spiazza anche lui ad un certo punto, sorprendendolo o disorientandolo.

Il romanzo scorre leggero e carico di riflessioni e pensieri originali che arricchiscono la lettura e aumentano le sottolineature a matita, come per esempio quando di fronte alla catastrofe prossima ventura del pianeta terra, uno dei protagonisti espone una interessante idea di fuga alternativa ad Elon Musk:

Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda.

È percepibile una solitudine in questo romanzo, quella degli uomini che si rendono conto di quanto poco decidono della propria vita e di quanto poco possa interessare al globo di tutte le loro faccende. Tasmania è il libro sul dubbio, sul dubbio ancestrale che forse noi non siamo così importanti come secoli di Illuminismo volevano farci credere.

Paolo Giordano- TasmaniaEinaudi

Voto - 80%

80%

User Rating: Be the first one !

Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

Un commento

  1. I sincerely appreciate the way your writing resonates your authentic personality, creating a delightful conversation.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.