Lettere tra i due mari - Siri Ranva Hjelm Jacobsen

Lettere tra due mari – Siri Ranva Hjelm Jacobsen

Lettere tra due mari di Siri Ranva Hjelm Jacobsen colpisce per la profonda anti- commercialità, visto che porta in sé tutte quelle caratteristiche che lo farebbero apparire poco appetibile per il grande pubblico. Breve, impalpabile, etereo, sognante, Lettere tra due mari non è per tutti, ma solo per chi ha voglia di calarsi per alcune ore dentro un oceano pensato e visto dall’interno, magari accompagnato dagli archi esoterici di Sibelus.

Lettere tra due mari di Siri Ranva Hjelm Jacobsen


Avevamo conosciuto Siri Ranva Hjelm Jacobsen con il suo primo romanzo Isola nel 2019 (leggi la recensione). Un libro in cui la storia di una famiglia (quella della scrittrice) si incrociava con la storia di un’isola delle Faroe. In particolare, ad affascinare nella ricostruzione famigliare fatta dalla Jacobsen, c’era la versione matriarcale dell’intera vicenda che incrociava in più punti la storia dell’isola stessa. Fra cenni biografici, svelamento di segreti famigliari e un’immensa atmosfera lirica che inebriava descrizioni e sensazioni, Isola aveva portato pubblico e critica ad applaudire un libro che sembrava senza tempo e proponeva una riflessione sulla femminilità.

Compariva in Isola anche una versione regionalistica del rapporto tra nazismo e liberazione, chiarendo che nei piccoli mondi tutto si capovolge un po’ verso il cuore di chi vive un luogo.

Ora ritroviamo la Jacobsen alle prese con il suo secondo libro che, ancora una volta, risalta per la profonda originalità della scrittrice danese.

Un libro che colpisce prima di tutto per la sua profonda anti- commercialità, visto che porta in sé tutte quelle caratteristiche che lo farebbero apparire poco appetibile per il grande pubblico. Breve, impalpabile, etereo, sognante, Lettere tra due mari non è per tutti, ma solo per chi ha voglia di calarsi per alcune ore dentro un oceano pensato e visto dall’interno, magari accompagnato dagli archi esoterici di Sibelus.

Lettere tra due mari

Atlantica e Mediterranea

In apertura troviamo, come nei migliori dialoghi della storia, le protagoniste di questo carteggio immaginario che ripercorre la nascita, la crescita e lo stato attuale del continente più grande del nostro pianeta, ovvero le acque che lo circondano. A parlare saranno Atlantica e Mediterranea, due sorelle di una importante stirpe di donne divise dalla emersione della terraferma. Lontane e ormai poco comunicative, tutto il dialogo ha inizio da una grande malinconia che avvolge Mediterranea, la sorella più piccola. La sua lamentela è quella di essere riempita ogni giorno di cose che non le appartengono e che anzi le fanno male, la sua voglia è quella di storie.

A queste richieste risponde immediatamente Atlantica narrando una storia, una perla, in cui si chiarisce che le sorelle dell’antica stirpe conoscono bene il loro lavoro fondamentale per la vita sulla terra.

Insomma, sin dalle prime pagine si colgono alcune caratteristiche fondamentali che verranno sviscerate nel corso del libro. In primis una femminilità delle origini, carnale, uterina potremmo anche azzardare, che dà la vita ma spesso non viene riconosciuta ma anzi offesa, sporcata, violata. Una femminilità che è forza e insieme malinconia, dolcezza, pensiero.

Un altro tema fondamentale che compare subito nelle prime lettere e quello dell’ ambientalismo, dove il gioco con la figura archetipica e mistica della donna mare appare quanto mai azzeccata per raccontare in maniera semplice la sfida alla salvaguardia della natura. Battaglia a cui siamo chiamati con sempre maggiore urgenza tutti noi.

Il carattere del libro, proprio perché poetico e metaforico, è sempre quello di una ricerca che arriva da lontano e che fa di noi solo spettatori di una tragedia più antica e distesa del nostro sguardo. Un libro, per citare il linguaggio delle due protagoniste, che si rivela una perla sia per ambizione che per poesia, sguardo e profondità.

Siri Ranva Hjelm Jacobsen- Lettere tra due mariIperborea
Traduzione: Maria Valeria D’Avino; Illustrazioni: Dorte Naomi

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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