I Pinguini Tattici Nucleari sono ormai una realtà consolidata della musica italiana. Dopo un breve percorso nella giungla underground, la band bergamasca ha definitivamente spiccato il volo grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo firmato Amadeus.
Oscurati nello show dalla performance spiazzante di Morgan e Bugo e dall’eccentricità di Achille Lauro, i Pinguini si sono comunque presi delle soddisfazioni sia nei passaggi radiofonici che negli ascolti, grazie ad un pezzo divertente ed intelligente come Ringo Starr. Canzone che completava un album bello ed intenso come Fuori dall’Hype Ringo Starr; un disco che conteneva anche la splendida Bergamo che ha acquisito nel terribile aprile scorso un significato importante ed emozionante, tanto che è anche stata eseguita durante il concerto per le vittime bergamasche del Covid.
Ora hanno pubblicato un ep, come si diceva una volta, dal titolo Ahia!, un lavoro diverso e se possibile ancora più maturo rispetto al precedente.
La maturità non sta tanto in una crescita musicale o lirica, che comunque c’è, ma soprattutto in un atteggiamento di scrittura più deciso e sicuro che punta sulle caratteristiche che hanno fatto la fortuna della band. Minimalismo, modestia, atteggiamento nerd, testi divertenti con giochi di parole che non cadono nello stucchevole di cui ultimamente siamo fin troppo spesso vittime. Musicalmente si apprezza la formazione bergamasca per la compattezza sonora, fatta di ore di sala prove e birra e salame condivisi, tutte condizioni che fanno percepire il suono della band come pieno e ricco, caratteristiche che avvicina i Pinguini alle band internazionali di genere.
Ahia!, un EP che sa dove vuole arrivare
Ahia! è un breve disco con le idee molto chiare su dove deve arrivare. La band infatti ha diverse volte sottolineato che il loro intento era quello di raggiungere il grande pubblico con un disco dichiaratamente pop. Al netto delle prime polemiche social – meglio prima, si sono venduti – alla fine il risultato è più che soddisfacente. Le sette canzoni di Ahia! infatti convincono quasi subito, senza troppi preamboli.
Scooby Doo strizza l’occhio con ironia alle trap, almeno nelle strofe, poi si apre ad un ritornello epico, divertente e potente. Bella la rima “togliamoci la maschera alla Scooby Doo/ voglio quello che tu non mostri/ i tuoi demoni e tutti i tuoi mostri”.
Sempre rimanendo in campo lirico bello il testo di Scrivile scemo, malinconico e divertente, con tanto di citazione di Roberto Baggio: “Scrivile scemo, un finale migliore / Per quella puntata della Melevisione / Che rotta da torri che andarono in fiamme / E bimbi che facevano domande”. La canzone però gode anche di un suono che la fa risultare tra i migliori brani scritti dai Pinguini Tattici Nucleari, grazie ad un arrangiamento tra U2 e Coldplay che arricchisce l’emozione complessiva del pezzo.
Bohémien è una canzone proprio ben fatta, carina la storia e molto bello l’arrangiamento da canzone di Natale spensierata e malinconica. Divertenti le citazioni dei cartoni animati, che probabilmente stanno diventando un marchio di fabbrica della band.
Ritmo lento e atmosfera da abbandono fra amanti, Pastello Bianco è una canzone semplice e calda, perfetta per far piangere migliaia di teenager.
Ancora leggerezza e semplicità per La storia infinita, bella la ritmica del testo, ma non troppo lontana da altri lavori dei Pinguini. Pezzo che funziona, lo dimostrano gli ottimi passaggi radiofonici.
Ancora una storia semplice per Giulia, canzone piccola e dolce che accompagna piacevolmente verso il brano che chiude il disco cioè Ahia!.
Decisamente il brano giusto per chiudere questo album da cui prende il nome proprio da questa canzone. Ahia! é leggera e coccolosa ma gode di una bella linea vocale e di un arrangiamento serio e maturo, il tutto alleggerito come sempre dalla bella ironia di un testo malinconico alla Pinguini Tattici Nucleari.