Nonno Vauro salvaci tu

Announo condotto dalla brava Giulia Innocenzi vuole essere una tribuna dove i giovani di oggi possono confrontarsi tra loro e con alcuni esponenti della politica italiana. In un mondo governato “da vecchi” il proposito è interessante. Di puntata in puntata, però, una cosa mi appare sempre più certa: l’unico che ci può salvare è Vauro

Premessa necessaria: le tribune politiche mi piacciono solo quando mantengono un’aurea minima di imparzialità. In Italia la cosa è rarissima e per questo l’unico moderatore che apprezzo è il grande, mitico, unico e inimitabile Maurizio Mannoni (TG3 Linea notte). Di lui, però, parlerò in un altro post. Oggi vorrei soffermarmi su Announo condotto da Giulia Innocenzi il giovedì su La7. Il programma, per i pochi che non lo conoscessero, si basa sull’idea, secondo me interessante, di riempire un’agorà di giovani di varia estrazione politica e sociale e metterli di fronte a un personaggio politico ogni volta differente. Il concetto, ribadisco, è più che valido: i cosiddetti giovani si meritano la possibilità di dire la loro e la Innocenzi, da rappresentante della categoria, in questo senso è una capofila pressoché perfetta: competente, puntuale, gradevole e menosa quanto basta (non è una critica, del resto, se io sapessi fare la metà delle cose che fa lei, me la menerei senza dubbio il doppio).

Però….

Però l’Innocenzi, a conti fatti, è l’unica giovane del lotto che salvo. E dire che c’ho provato a immedesimarmi, a capire, ma quella pletora di presunti rappresentanti della gioventù italiana nella media mi è parsa solo angosciante. Non tutti, ovvio, alcuni sono sicuramente ricchi di interessi, ciò non toglie che la maggior parte di loro mi spaventa: ideologismi ciechi contrapposti a ideologismi completamente travisati, professori del nulla, profeti della strada (mioddio il rapper…), pasionarie berlusconiane della peggior specie, insomma: per come la vedo io, se questi sono i rappresentanti del futuro c’è da mettersi le mani nei capelli. Invece di mostrare qualcosa di valido riescono sempre nell’impresa (a volte disperata) di far brillare più di quello che merita il politico o l’ospite di turno. Non parlo della Serracchiani presente nell’ultima puntata e persona pacata e razionale di suo, ma persino Lotito, che notoriamente è un tipo, come dire, particolare, ne è uscito ben rafforzato. L’impressione è che molti di loro facciano di tutto per disattendere il proposito principale della trasmissione, ossia che i giovani abbiano veramente qualcosa da dire. 

E questa sensazione si amplifica quando vedo intervenire Vauro, che per tornare alla premessa iniziale non è certo un personaggio equidistante, obbligato a spogliarsi del suo comunismo per vestire i panni del nonno che dispensa (giustissimi) consigli di vita.

Ecco, Vauro Senesi, che il prossimo anno compirà sessantanni, è la più bella scoperta (almeno per me) di un programma fatto di giovani. La cosa mi fa parecchio pensare.

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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