Charlie Hebdo – #IoStoConLaLibertàDiParola

I fatti di Parigi, ovviamente, hanno sconvolto l’opinione pubblica alimentando come spesso accade in questi casi, ideologismi tanto ciechi quanto radicati (siamo padroni in casa nostra) e ancor più inverosimili crociate a favore della libertà d’opinione. Ma cazzo, dico io…

 … (e non mi scuso per il cazzo perché anche io sono padrone in casa mia), ma siete veramente sicuri di quello che state dicendo? Non entro nel merito della questione del “pericolo islamico”, di parole come “invasione” e altro perché primo, non sono così ferrato da poterne parlare con buona cognizione di causa, secondo perché il rischio di sbrodare nel populismo è altissimo e non mi va. Dando per scontato che un’azione simile è da condannare senza se e senza ma, sulla questione della libertà di opinione, però, due cosine vorrei dirle. Francamente trovo deplorevole questa ondata di insospettabili che, tramite i social, invoca il diritto ad esprimersi liberamente, quando la realtà di tutti i giorni, almeno nel nostro bel paese, è totalmente rivolta al contrario. Dovrei essere abituato, siamo italiani, storicamente ci uniamo solo quando si vince il mondiale, quando si vince l’Oscar e, generalmente, quando sappiamo di non avere nulla da perdere. Siamo il paese dell’Editto Bulgaro, della censura dell’AGCOM, degli argomenti intoccabili e della verità unidirezionale. Siamo il paese che più è terrorizzato dalla satira perché più di altri paesi in Europa, forse per la nostra ferrea tradizione “papale”, non ne riusciamo ad accettare la sua funzione più profonda, ossia infondere il dubbio, un’idea alternativa, pescando argomenti senza distinzione tra il sacro e il profano. E ora rido di gusto nel vedere tutti questi paladini della libertà sentirsi liberi di urlare “Siamo tutti Charlie Hebdo“ solo perché a imbracciare i mitra sono stati, presumibilmente, degli schizopatici musulmani. La verità è che la libertà di parola non la si può invocare solo quando il pensiero esposto è concorde con il vostro. Eh no, non funziona così. L’importanza della libertà di parola diviene ancora più fondamentale quando quello che viene detto è contro le vostre idee.

È esattamente nell’accettazione di ciò che nasce la democrazia.

E ora, un ultimo sforzo, guardate bene la vignetta qui sotto che, ça va sans dire, è stata pubblicata da Charlie Hebdo: vi spaventa? Vi fa schifo? È immorale?

E allora non avete capito proprio un cazzo.

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PS: A coloro che nel leggere questo articolo hanno pensato:

A) chi l’ha scritto è una testa di cazzo

B) Sì ok, ma non si può paragonare la censura al fatto che questi vengono qui e sparano. Non si può usare lo stesso metro di giudizio

Io posso solo rispondere così:

A) Non la penso del tutto come te ma accetto il tuo pensiero

B) È vero anche questo e di soluzioni al momento ne vedo poche. È altresì vero però, che è sbagliato giudicare partendo dall’assunto Islam=terrorismo. Attaccare un popolo per i reati commessi da una frangia estremista è folle e poco lungimirante

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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