Quest’anno in particolare ho atteso con ansia l’inizio del Mondiale e ora non mi sembra vero che lo scorso weekend sia già stata disputata la prima gara. E come prova inaugurale è stata ricchissima di soddisfazioni. Se questo è l’inizio, promette decisamente bene.
In MotoGP abbiamo assistito al trionfo di Enea Bastianini. Proprio sabato aveva detto che avrebbe potuto lottare per il podio, e invece la gara ha riservato molto di più. Classico “animale da gara” Enea ha dimostrato maturità e intelligenza unite a quel talento che già in passato aveva messo in bella mostra. Lui è uno dei piloti che ho visto crescere. Umile, dall’animo buono, ricordo la nostra primissima intervista, quando a rispondere alle domande di una giornalista non era mica tanto abituato. Sempre gentile, a disposizione, un ragazzo e pilota di cui andare fieri. Questo momento se lo merita tutto, e domenica mi sono immaginata come avrebbe potuto festeggiare Fausto (Gresini) davanti a un risultato così immenso. Se ci fosse stato lui penso avrebbe messo in scena una festa, me lo sono immaginato felice e commosso, e alzi la mano chi non si è emozionato. Io ho iniziato a piangere quando mancavano due giri alla fine e quando è apparsa la scritta LAST LAP ripetevo solo “Enea vai piano!”
Il successo ha avuto una risonanza maggiore, in tutti i sensi, anche per la bella storia della squadra Gresini. Enea ha più volte detto che si trova tanto bene come in famiglia nel suo team, che oggi è guidato dalla vedova di Fausto, Nadia Padovani. Non poteva iniziare meglio questo nuovo capitolo della squadra faentina, portato avanti da una donna coraggiosa, che ha deciso di continuare sulla strada intrapresa dal marito con l’aiuto dei figli, per continuare una tradizione di famiglia speciale e sentita. Una storia che inevitabilmente colpisce, e tante altre ce ne sono all’interno del motociclismo. Quello che sembra essere uno sport dove vince il più veloce, ma che invece dentro nasconde molto, molto di più.
Concludo sottolineando la tripletta italiana, con Andrea Migno autore di un capolavoro e Celestino Vietti spaziale in Moto2. Che goduria iniziare l’anno così! Grazie ragazzi.