La gioia di sentire il calore del sole sulla pelle, il vento serale che un po’ infastidisce, ma è tipico del posto, e lo sguardo che si perde all’orizzonte sulle luci che illuminano il circuito di Losail… Questo è il Gran Premio del Qatar vissuto sul posto, in prima persona, cosa non avvenuta per me quest’anno
Vedere tutto il circus al lavoro in Qatar non poteva non portare con sé della grande nostalgia, mischiata all’emozione di un nuovo inizio. A differenza dell’anno scorso si è disputato questo appuntamento che porta con sé qualcosa di magico. Vuoi per l’evento in notturna, vuoi perché dopo oltre tre mesi, i motori si riaccendono, rivediamo i piloti al lavoro e capiamo quanto ci sono mancati. Tanto, troppo!
E in pista abbiamo ritrovato un Maverick Viñales che così determinato l’avevamo visto davvero poche volte. Invece domenica era centratissimo, equilibrato, ha condotto una gara con lucidità e intelligenza, senza sbagliare nulla. Un gran bel pilota che ha ribaltato le sorti della gara e ha spazzato via, con decisione, le Ducati avvantaggiate dalla grande potenza. Sarà la futura paternità, sarà non avere più Valentino Rossi come compagno di squadra, o non so cos’altro, ma in questo primo GP Maverick sembrava davvero – e finalmente – un pilota completo.
È mancato tantissimo in pista Franco Morbidelli, che ha iniziato la stagione con uno zero importante, dovuto ad un problema tecnico. Peccato, perché sarebbe stato bello vederlo dare spettacolo in un duello con lo spagnolo. Tornerà questa domenica?
Un errore di strategia, invece, ha frenato Pecco Bagnaia. Bellissimo rivederlo davanti a tutti con grinta e decisione, è stato grandissimo a resistere – per quanto ha potuto – agli attacchi di Viñales, poi però le gomme gli hanno chiesto una tregua. Peccato, ma è tutta esperienza, che sono certa metterà già in pratica nel secondo GP. Discorso simile da fare per Johann Zarco e Jack Miller, il cui forte inizio ha forse condizionato il resto della gara. Questa domenica me li aspetto tutti più calibrati.
E mi aspetto dovranno fare i conti anche con le Suzuki. Perché se venerdì e sabato non si fanno vedere davanti, in gara dimostrano come sempre di esserci. E se Joan Mir e Alex Rins dovessero partire dalla seconda – o ancora meglio – dalla prima fila…
SORPRESA. Non può che essere lui: Enea Bastianini. Decimo alla sua prima gara in MotoGP. Un risultato concreto, misurato, arrivato senza perdere di vista l’obiettivo: vedere la bandiera a scacchi. Grande adattamento per il romagnolo, grande prova mentale. Chapeau!