Cinque situazioni da panico che possono capitare durante un appuntamento galante

Confesso che la mia situazione sentimentale attuale non mi permette di avere materiale fresco di cui parlare. Però, un tempo, quando le ragazze mettevano i maglioni con le spalline e i maschi si sentivano fighi coi Levi’s sopra l’ombelico, anche io ho vissuto la situazione impanicante dei primi appuntamenti.

Oltre all’ansia di piacere, gli argomenti da trovare e quel sottile equilibrio da mantenere tra l’essere maschio e l’essere galantuomo, nella mia vita ho collezionato anche una discreta serie di eventi incredibili, tali  da farmi considerare la riuscita di un appuntamento un’alchimia complicata, dove la sfiga gioca un ruolo parecchio preponderante.

Ecco i miei cinque, in ordine cronologico.

13 anni – Il desiderio di limonare è tale che faccio la posta alla ragazzina che mi piace praticamente per tutta l’estate. Ogni sera è un piccolo passo verso la meta, la corteggio, non la spavento, metto in scena tutto il repertorio che i miei pochi anni di esperienza possono garantirmi (gara di palleggi, regalini pacchiani, walkman con cassetta di Vasco appeso alla cintura). Verso la fine di agosto riesco a creare la situazione perfetta. Ringhiera a bordo strada, lei seduta, io di fronte a lei, bocca a cuore e… puntura di vespa esattamente sotto il ginocchio, un male talmente fottuto che ancora adesso lo ricordo.

16 anni – Io, proveniente da un piccolo paese vicino Milano, fidanzato “in bianco” da circa sei mesi con una ragazzina conosciuta in montagna. Dal giorno del fidanzamento (ovviamente l’ultimo delle vacanze invernali) fino a quel giugno, complici i pochi soldi e la mancanza di mezzi, non avemmo mai la possibilità di vederci, coltivavamo il nostro amore solo con delle luuuuunghe telefonate. Poi succede che la mia squadra di calcio va in trasferta nel suo paese e arriva la nostra occasione. Il timing è perfetto, lei mi avrebbe visto giocare a pallone e poi avremmo avuto un pomeriggio tutto per noi. Purtroppo però, esattamente a metà del secondo tempo, il difensore della squadra avversaria decise di infilare tutto il suo gomito nel mio occhio destro. Quando mi guardai allo specchio, negli spogliatoi, scoprii con orrore che il bianco del bulbo era diventato rosso e l’azzurro naturale della mia iride, verde. Il colpo causò un quasi totale distacco della retina. Conciato come Marilyn Manson dovetti salutare la mia bella dall’ambulanza.

19 anni –  Dopo anni di celato (nonché reciproco) corteggiamento, corono il sogno di fidanzarmi con la mia bella del liceo. Un pomeriggio in cui la sua casa è libera, soggiogati come giusto che sia dagli ormoni, pensammo di approfittare della cosa per una long session di effusioni. Purtroppo, la madre, all’oscuro del fatto che la figlia all’epoca stesse con qualcuno (o per lo meno all’oscuro del fatto che stesse con me), rientrò prima del previsto. Fin qui nulla di strano direte voi. E infatti, la curiosità dell’episodio non è data dal fatto che la madre ci colse in flagrante, cosa che in effetti non avvenne, dato che la mia amata decise di nascondermi per degli interminabili minuti sul balcone che dava su un grosso vialone milanese. Ovviamente nudo. Ovviamente a dicembre.

23 anni – Io e la mia nuova ragazza non avevamo mai le rispettive case libere. Questa penuria di luoghi utili, unita alle poche disponibilità economiche ci obbligava a utilizzare spesso e volentieri, quale alcova d’amore, la mia Alfona 33 station wagon bianca, un mezzo di quelli che sarebbe piaciuto a Paolo Bitta. Sicchè una sera d’estate, spinto dal desiderio di trovare un luogo appartato ma anche fresco, diressi l’Alfa verso un vecchio borgo vicino a casa, chiamato “Castellazzo”. Lì, fiero di avere la macchina 4×4, provai l’azzardo di infilarmi in un campo appena arato, sperando di ottenere non solo l’intimità tanto agognata ma anche un terreno utile dove fare qualche sgommata. Inutile raccontare le risate che si fece l’omino del carroattrezzi quando venne a raccattarci.

28 anni – La mia ragazza, dopo una serie di uscite in solitaria decide di presentarmi a una sua cara amica. Appuntamento al Bar Basso, arriviamo prima noi e, dopo pochi minuti, arriva anche l’amica, in compagnia di un’altra ragazza. Dopo aver ordinato, cerco subito di piacere all’amica della mia fidanzata, che si sa quanto è importante in una relazione incontrare il favore delle sodali della tua donna. Tutto sembra procedere per il meglio quando la quarta ragazza, tutto d’un tratto, si scurisce in volto, si alza in piedi e indicandomi fa:

Tu. Tu da ragazzino andavi in vacanza sopra il Lago di Lecco?”

Ehm… sì.”

Tu. Tu conosci mia cugina XXX, ma soprattutto, anche se fai finta di niente, conosci molto bene anche me, vero?”

Ehm, oddio, così su due piedi… ”

“Mio caro, io sono YYY. Un tempo stavamo insieme, ricordi?”

Ehm… come dire, forse?”

 “Forse un par di palle. Siamo stati insieme a luglio e poi, quando sono partita, senza dirmi nulla ti sei messo con ZZZ”

Ah… ”   

Forse te ne sei scordato, ma sai, a differenza tua, io sono una persona fedele. E visto che tecnicamente non mi hai mai lasciato, mi considero ancora la tua fidanzata. Come la mettiamo?”

…”

Se volete un bel libro sugli elenchi e sull’amore, non posso che consigliarvi questo.

Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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