Carnevale 2017 – Quattro travestimenti che vi faranno diventare i re della festa

Tra poco sarà Carnevale e, sia che consideriate questa festa una piaga peggiore dello scolo, oppure un’occasione ove dar sfogo a istinti che farebbero arrossire persino quel depravato del vostro ES, se non siete del tutto degli eremiti potrebbe capitarvi un invito a una qualche festa a tema. Se trovare la maschera giusta vi mette ansia, ecco alcune semplici proposte per presentarvi alla succitata festa con stile ma, soprattutto, con la certezza di essere ricordati per sempre.

Prima di raggiungere la maturità e i problemi tipici di ogni quasi 40enne (rimpianti epocali, decadimento fisico, sostituzione traumatica e progressiva dei cannabinoidi con le benzodiazepine) anche io ero un assiduo frequentatore di feste.

Tra le mie preferite c’erano proprio le feste di carnevale perché alla componente classica offerta dall’assunzione smodata di alcol et similaria, univano la possibilità di dare di matto impersonando qualcuno che non siete voi. E per quel che mi riguarda, non c’è nulla di più liberatorio che sfogare una ciucca facendo le peggio cose e, alla fine di tutto, dare la colpa a un altro. Tolti i sensi di colpa, dunque, lunica difficoltà che rimane per partecipare a una festa di Carnevale è la scelta del vestito,componente fondamentale per potersi divertire e sentirsi comunque a proprio agio. Per cui, vista la mia enorme esperienza sul campo, ecco selezionate quattro interessanti alternative (tutte testate da me in persona) di facile realizzazione e, soprattutto, sicuro successo.

P.E. Baracus – Vestirsi da P.E. è relativamente semplice ed economico. Bastano infatti, abbondante fondotinta nero, barba finta e parrucca con cresta. Servono poi una canotta militare, delle catene finto oro (si trovano al Brico nel settore tende da finestra e balcone) e un collant marrone con cui fabbricare delle maniche che simuleranno il colore scuro della pelle. Completano la mise un pantalone della tuta possibilmente rosso e scarpe da tennis/Dr Martens.
Indicato per:
Uomini con evidenti problemi di autostima, donne confuse, soggetti fisicamente gracili, amanti delle lenzuola scure (tornare a casa ubriachi, per di più pittati di nero, può essere deleterio per il vostro letto).

Omino del Dash – Per vestirsi come l’omino di quella famosa pubblicità del detersivo bastano: una parrucca nera da sfigato (riga di fianco è il top), un completo giacca-pantalone-camicia-cravatta che sia palesemente sformato e fuori moda (chiedete a un genitore), un fustino del Dash (opportunamente svuotato perché sennò tutta la sera con con 15 kg da trasportare si fa difficile dura) e una scatola foderata di bianco con scritto a pennarello rosso: “2×1”.
Indicato per:
Soggetti goliardici che non hanno paura di interagire con le altre mascherine, esperti di marketing, operatori di call-center, alcolizzati (nel fustino si può nascondere di tutto).

Michael Knight – Per trasformarsi in pochi passi nell’eroe di questo celebre telefilm anni 80 bastano: una parrucca riccia (a meno che non siate già dotati di pettinatura a metà tra Lionel Ritchie e Marisa Laurito), un giubbino di pelle nero, camicia blu o nera con collo anni 60, jeans a zampa, cintura in pelle con fibbia El Campero, stivaletti a punta. Per dare un tocco tecnologico servono un pennarello con cui disegnarsi un orologio sul polso, oppure, se siete estimatori, un Casio digitale anni 80. Completa il tutto la presenza al vostro fianco di una fidanzata/amica/escort vestita di pelle nera, con una linea di trucco rosso sugli occhi, tendente al saccente ma con una predisposizione innata a soddisfare ogni vostra richiesta.
Indicato per:
Nostalgici del pantalone a zampa, fissati delle serie TV, asessuati (sfido chiunque a non voler saltare addosso a una tizia vestita di pelle nera, con una linea di trucco rosso sugli occhi, tendente al saccente ma con una predisposizione innata a soddisfare ogni vostra richiesta).

Kurt Cobain – Per impersonare il re del grunge bastano: una parrucca bionda, un cardigan abbondante rubato alla nonna, t-shirt bianca, jeans larghi strappati alle ginocchia e All Star alte. Per dare al tutto un tocco più realista fatevi accompagnare da un’amica, possibilmente pazza e tossicomane, che abbia uno stile d’abbigliamento a metà tra quello di Cindy Lauper in Girls Just Want To Have Fun e quello di un Cugino di Campagna in un live alla sagra del rognone di Roncobilaccio. Consiglio vivamente di evitare sia la deriva musicofila portandovi da casa la chitarra (la perdereste o peggio, vi chiederebbero a ogni momento l’interpretazione di “The man who sold the world”), sia la deriva ironico-necrofila imbracciando un fucile (se trovate un fan rischiate le mazzate).
Indicato per:
Tutti quelli che ai Nirvana preferivano i Guns’N’Roses, ragazze hipster emaciate, nostalgici che alle superiori suonavano in un gruppo, nichilisti, soggetti magri in genere (anche perché se siete grassi, vi conviene sostituire il cardigan con una bandana rossa e impersonare proprio Axl Rose).

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Su massimo miliani

Ho il CV più schizofrenico di Jack Torrence, per questo motivo enunciare qui la mia bio potrebbe risultare complicato. Semplificando, per lo Stato e per l'Inpgi, attualmente risulto essere giornalista.

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