Pourparler - Gilles Deleuze

Pourparler – Gilles Deleuze

Pourparler di Gilles Deleuze rappresenta un ottimo punto di inizio per chi voglia approcciarsi a Deleuze, o un ottimo ripasso con ricchi stimoli per chi abbia già dedicato del tempo alla lettera del filosofo.

Pourparler di Gilles Deleuze

Le religioni, gli Stati, il capitalismo, la scienza, il diritto, l’opinione pubblica, la televisione sono delle potenze, non la filosofia. […] Poiché le potenze non si accontentano di rimanere esteriori la penetrano anche in ciascuno di noi grazie alla filosofia ciascuno di noi si trova incessantemente in pourparler e in una guerriglia con se stesso.

Questa è la ragione per cui Gilles Deleuze decise di pubblicare, a distanza di quindici anni dall’Anti-Edipo, una serie di lettere, chiacchierate, riflessioni e visioni, in un libro che aspirasse già dal titolo a quell’ideale di filosofia pop che proprio in Pourparler viene menzionato.

Così la penna del filosofo francese ci conduce con dolcezza e facilità all’interno dello strutturalismo, del post strutturalismo e alla critica della filosofia contemporanea come possibilità stessa di innovazione.

Deleuze si iscrive alla schiera di personalità del mondo intellettuale francese del Novecento che fusero innovazione culturale e carisma egocentrico in modo da assicurarsi un riflettore accesso nel mondo dello jet set.

In buona compagnia, questa categoria particolare della filosofia e della psicologia francese del dopo guerra annovererà Lacan e Jean-Paul Sartre. Ma sarà sempre Deleuze il più discusso, il più amato e il più sottovalutato (da chi non lo ama) della storia recente della filosofia.

Eppure sarà il suo lavoro intellettuale sulle categorie psicoanalitiche e la rilettura della filosofia dì Nietzsche a lasciare una grande scia nella ricerca contemporanea. L’Anti-Edipo sarà una freccia nel cuore delle due classi dominanti del pensiero degli anni Settanta, con la sua critica a più fronti e la sua irrisione dei due maestri del dubbio Marx e Freud (da cui Deleuze scollerà sempre il terzo: Friedrich Nietzsche). 

Ma è proprio in Pourparler che ritroviamo molti dei temi affrontati negli anni precedenti riletti sia in forma storica che in forma, appunto, di ripicca, difesa, discussione.

Oltre alle interviste riportate nel volume, infatti, troviamo come primo estratto del libro una lettera di risposta di Deleuze alle critiche di un giovane critico, autore di un libro su di lui. 

Il tono è pacato, ma gli spunti lucidi e acuminati. Emergono oltre alle distanze (sacrosante) che il filosofo prende dalla sua opera di maggior successo, gli spunti personali, famigliari, esistenziali, da cui presero le mosse i lavori di Deleuze.

Pourparler

Senza prendersi troppo sul serio

Compare immediatamente nelle prime pagine la figura e quindi il rapporto con Foucault. Amico, estimatore, confronto costante: per Deleuze, Foucault fu qualcosa di più che un semplice incontro intellettuale. Se Deleuze del resto dedicherà molte pagine all’amico, di certo le parole più belle saranno proprio quelle che Foucault rivolgerà a lui: “Un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano”.

La figura di Michel Foucault torna in molte interviste, sollecitata a volte dalle domande, ma il più delle volte menzionata da Deleuze come categoria filosofica di confronto. Alla domanda sul perché abbia deciso di pubblicare un libro su Foucault proprio dopo la sua morte, Deleuze risponde “Non avrei sentito il bisogno di scrivere questo libro se non avessi avuto l’impressione che questi passaggi, queste spinte, questa logica di Foucault fossero stati fraintesi.”

A Michael Foucault sarà anche intitolato un capitolo di Pourparler davvero molto interessante.

Ma il confronto con il suo tempo per Deleuze è un corpo a corpo su tutti i fronti, in ogni angolo dove la vita voglia posarsi. Ma sempre “una battaglia per ridere”, senza prendersi troppo sul serio

Questa sarà anche la critica principale che muoveranno nei confronti di Deleuze i suoi acerrimi detrattori, ma anche la chiave del successo “pop” di un autore che ha comunque riletto la storia della filosofia dopo Nietzsche. 

Dopo aver parlato di Anti-Edipo, di cinema, di filosofia l’ultima parte è una grande fotografia del mondo contemporaneo a partire dalla critica alla filosofia e la letteratura. 

La lettura è legata all’andamento politico dei tempi, per questa ragione, in un mondo in cui è la tecnologia a dettare la scansione degli eventi politici, la scrittura non può che essere ricurva su sé stessa.

Appariranno in questa sezioni altre figure, come quella dello sportivo che non cerca più punti d’appoggio ma solo grandi onde in cui inserirsi. La denuncia più forte è quella contro il complotto degli imitatori, quella classe culturale che non produce novità ma ingurgita conoscenza e saperi solo in quanto spendibili immediatamente sul mercato.

Pourparler rappresenta un ottimo punto di inizio per chi voglia approcciarsi a Deleuze o un ottimo ripasso con ricchi stimoli per chi abbia già dedicato del tempo alla lettera del filosofo.

Gilles Deleuze – PourparlerQuodlibet
Traduzione: Stefano Verdicchio

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Su Andrea Labanca

Andrea Labanca cantautore, laureato in filosofia e performer, ha scritto tre album impregnati di letteratura. "I Pesci ci osservano" disco della settimana di Fahrenheit Rai RadioTre e "Carrozzeria Lacan" ospitato a Sanremo dal Premio Tenco. Ha collaborato con diversi scrittori (tra cui Aldo Nove e Livia Grossi) e ha lavorato come attore per Tino Seghal. Quest’anno è uscito il suo terzo album, “Per non tornare”, racconto noir-poetico in chiave elettro-vintage.

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