La volontà del male di Dan Chaon colpisce, anche al netto di qualche trucco di genere, per una scrittura netta e carnosa, piena di immagini forti che non lasciano scampo. Il tema del ricordo e della paranoia collettiva sottostanno al racconto che già di per sé appare mozzafiato. Un piacevole buco nero in cui cadere per molte ore.
NN Editore
Ci sono alcune piacevoli sorprese nell’editoria italiana che ti fanno sentire nel posto giusto, o, come dicono quelli che parlano ad inglesismi, che ti fanno sentire nella tua comfort zone.
Personalmente quando cerco e leggo un libro di NNE mi sento tranquillo, perché sento che sto portando nella mia tana proteine fresche per la mia mente, di cui già conosco il gusto e già lo assaporo solo nell’accarezzarne la copertina. Ci tengo a fare questa sviolinata ad NNE perché si è dimostrata, negli ultimi dieci anni, cioè da quando esistono, una realtà con un carattere chiaro e connotato, dai colori forti e ricchi di sfumature per luce cangiante. E ci tengo ancora di più dopo il brutto furto subito da NNE negli uffici della sede Milano. Resistete, noi vi seguiamo.
Ma dicevamo, avvicinandosi ad un libro di NNE si sa già in quale ambiente ci stiamo inoltrando, conosciamo le atmosfere e forse addirittura anche i luoghi. Questo perché lo stile scelto da NNE nel proporre letteratura americana va in una direzione precisa ed innovativa. Se volete qualcosa di romantico da leggere, forse è meglio che cambiate casa editrice, qui troverete letteratura, sperimentazione e, in alcuni casi (come quello di oggi), materiale bello e pronto per un film nella vostra testa. Dalla trilogia di Bois Savauge di Jesmyn Ward agli ormai celebri libri del fenomeno Kent Haruf, insieme ad altri titoli pubblicati, potrete trovare una fotografia violacea della deep America e della letteratura più innovativa.
La volontà del male di Dan Chaon
La volontà del male di Dan Chaon si aggiunge ai grandi titoli sopra citati e pubblicati da NNE, grazie ad un scrittura affilata e ad una struttura perfetta.
Uscito lo scorso anno in Italia come primo titolo a nome di questo scrittore che in patria è già considerato un fenomeno cult,La volontà del male è un libro difficile da inserire in una categoria letteraria precisa, ce ne vorrebbero almeno due, oppure bisognerebbe cambiare ambito e rivolgerci al cinema.
Siamo in un’America fatta di silenzio e cojote in lontananza, campagna e campi lunghi. C’è una storia che parte alla fine degli anni Settanta, ma noi ne veniamo a conoscenza dalle parole di un narratore che racconta in diretta nel 2012. Entriamo medias res nell’ufficio di uno psicologo, Dustin Tillman, all’apparenza normale e borghese, fiero della sua bella casa e del suo studio. Una telefonata sconvolge questa pace apparente, è una cugina del Dott. Dustin Tillman ad avvertirlo che il fratello adottivo Rusty è appena uscito dal carcere scagionato da ogni accusa di omicidio grazie alla prova del DNA.
L’omicidio di chi? Figlio di un’epoca vittima della caccia ai satanisti, il processo contro Rusty, figlio adottivo di una famiglia piccolo borghese e quindi fratello di Dustin, vede il ragazzo orfano accusato di aver ucciso i propri genitori acquisiti. La tecnica del DNA scagiona Rusty, contraddicendo tutte le testimonianze, compresa quella del fratello adottivo Dustin.
Da questo punto in poi ci sono molti salti temporali e molti narratori, in un racconto dalle mille voci, tutte molto diverse e tutte inquietanti. Molte le aperture su mondi lugubri e bui.
Piacevole buco nero
La volontà del male colpisce, anche al netto di qualche trucco di genere, per una scrittura netta e carnosa, piena di immagini forti che non lasciano scampo. Al tempo stesso il ritmo del libro è scandito dalla definizione dei profili dei personaggi principali che attraversano la narrazione. Gli approfondimenti psicologici, in special modo quello di Dustin nelle prime cento pagine, permette di entrare in confidenza con gli abitanti della storia e capirne alcuni meccanismi mentali.
Il tema del ricordo e della paranoia collettiva sottostanno al racconto che già di per sé appare mozzafiato. Se la categoria che vi viene in mente è quella del thriller non siete lontani dalla verità, ma per certi versi l’impianto di Chaon ricorda più l’ambiente da horror psicologico di alcuni libri di Steven King.
“A volte un uccello morto è solo un uccello morto” è la frase che pronuncia la moglie di Dustin all’inizio del libro ed è questa ricerca della verità oggettiva che non sembra mai affiorare in un mondo confuso tra droga e perversioni.
Un libro che scava nelle certezze e nelle fantasie. La volontà del male è un piacevole buco nero in cui cadere per molte ore.
Dan Chaon – La volontà del male – NN Editore
Traduzione: Silvia Castoldi
La volontà del male su La Feltrinelli
La volontà del male su Mondadori